51. Afraid

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𝐌𝐢𝐚

Il Natale era passato e tra meno di un giorno sarei tornata al college. Non volevo, all'inizio, ma poi mi sono ripetuta che non potevo andare avanti così, in qualche modo avrei dovuto reagire.

Quella notte, dopo la mia fuga da lui, ho guidato per ore e ore senza sosta fino a Denver, piangendo tutte le lacrime che fino a quel giorno non avevo più visto uscire dai miei occhi. Ero scappata da lui appena avevo visto i suoi occhi e le sue parole erano uscite come un fiume in piena. Io non potevo crederci, tutt'ora non posso crederci.

Sono arrivata in pessime condizioni da mio padre e appena mi aveva visto aveva spalancato gli occhi capendo immediatamente che non avevo nessuna voglia di festeggiare. Mi ha abbracciata e non ha detto niente, ha solo cercato di infondere forza dentro di me nonostante ancora non gli avessi spiegato niente.

Mi addormentai così, con gli occhi gonfi, arrossati, che ancora bruciavano. Dentro di me sentivo che Blair era tornata in qualche modo, era di nuovo vicino a me. Ma era ovvio che non volevo sentirmi così perché non l'avevo qui con me fisicamente, non poteva abbracciarla, scherzare con lei, farle regali o gli auguri di natale. Era solo davanti a me, dentro la mia testa.

E tante volte mi sono sentita dire che le persone non se ne vanno per davvero, restano nel tuo cuore ed è lì che sono più vicine a noi. Ma deve essere questo il motivo per non soffrire la loro assenza fisica? Blair è già nel mio cuore da sempre, il bene che le voglio è ancora dentro di me e resterà lì, ma non mi è forse concesso di soffrire per non poterla più abbracciare? Non vederla più sorridere alle mie stupide e squallide battute? Non saperla più vicino a me durante lo studio per un esame? Sono tutte 'cose' che non possono essere definite solo come 'cose' e che inevitabilmente ti mancano.

Come potevo mai immaginare che il ragazzo di cui mi ero innamorata era il fratello della mia migliore amica? Assomiglierebbe così tanto a quei soliti cliché, se solo lei fosse ancora qui.
Ma non è così.

Io ho guardato Damon per la prima volta con  i suoi veri occhi e davanti i miei ho rivisto lei, hanno gli occhi identici. Non per il colore, ma l'espressione. Quella è l'espressione della mia migliore amica che non ho visto per l'ultima volta.

La stesso animo, la stessa forza, la stessa allegria, lo stesso modo di farti sentire amata e mai sola, sensazioni che solo una grande amica  come Blair poteva trasmettermi nei miei lunghi anni di incertezza, e che adesso erano nel ragazzo di cui mi sono innamorata.

Quando mi sono svegliata ho dovuto raccontare a mio padre tutto quello che avevo scoperto e anche lui era rimasto di sasso. E dopo ore ad ascoltarmi, a sorbirsi di nuovo le mie lacrime dato che ho preso le sembianze di una fontana, mi ha detto che forse stavo vedendo le cose da una prospettiva sbagliata.

Hai rivisto in lui la tua migliore amica, colei che c'è sempre stata per te. E allo stesso modo lui in te ha rivisto una parte della vita di sua sorella, perché soffri così tanto? Hai la possibilità di sentirla di nuovo accanto a te. Pensi che lui adesso non abbia enormi pensieri per la testa? La verità è che devi superare questo dolore, perché non l'hai ancora fatto bambina mia. Stare così vicino  a qualcosa di tanto unito a Blair ti fa ancora soffrire e finché non superi la sua perdita sotto tutti i punti di vista, non riuscirai a vivere come si deve e  ti ritroverai a scappare da ciò che te la ricorda.
E nella vita non si scappa Mia, mai. Sarebbe inutile.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora