23. Portarti al mare |Parte 2|

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𝗗𝗮𝗺𝗼𝗻

Sono sempre stato un bambino riservato. Non mi è mai piaciuto da piccolo vantarmi dei nuovi giocattoli che i miei genitori mi compravano. Mi piaceva tenerli per me, li rendevo più speciali.

In questo momento provo la stessa sensazione con Mia. Non che lei sia un giocattolo, anzi..mi piace tenerla qui con me, solo per me. La rende più speciale.

Il fatto che lei non sia di tutti, il fatto che non sia come le ragazze che ho incontrato al campus, le quali erano di tutti se così si può dire. Ragazze popolari, che avevano tutto e che si facevano avere da tutti.

Mia no. Fin dal primo momento non mi è venuta dietro.
Questo la dice lunga su quanto tu le piaccia.
Maledetta vocina. Non in quel senso.
Lei si è sempre distinta da tutte. Questo è ciò che la resa speciale. Ed è forse sbagliato volerla tenere ancora per me? Sono momenti nostri questi, che non siamo pronti a condividere. Prima di stare bene insieme agli altri, dobbiamo stare bene tra noi due.

E in questo preciso momento stiamo benissimo. I suoi occhi fanno contrasto con il blu del mare, la sua pelle colpita dal sole e la sua risata mista a quella dei bambini che giocano. Chi l'avrebbe mai detto che l'avrei portato nel mio luogo? Chi l'avrebbe mai detto che a lei voluto portarla al mare?

"Potresti smetterla di fissarmi come un maniaco?" ovviamente non sarebbe lei senza le sue battute macabre e sarcastiche.

"Smettila. Vuoi che le persone si facciano un'idea sbagliata di me sentendoti dire queste parole?"
"Cosa? Il fatti che mi fissi come un maniaco?" ridacchia divertita.
"Mia! Basta ripeterlo.."

Ride ancora. "Maniaco."
Sbuffo. È proprio impossibile.
"E non sbuffare con me. Dimostri a questa gente che sei annoiata in mia compagnia. Compagnia di una donna. Non vorrai forse che pensino che sia una donna pesante e capricciosa?" dice seria incrociando le braccia.

Sono sbalordito. Davvero. Stava facendo passare me per un pervertito maniaco e improvvisamente sono io che la metto in cattiva luce?
Questa ragazza è..
Speciale hai detto.
Speciale? Volevo dire incredibile!

"Sei proprio strana..perdo il filo del discorso con te.." ghigno.
"Ehi!" colpisce la mia spalla. "Strana a chi?"
"A te!"
"Io non sono..strana." si imbroncia. "Sono.." ci pensa su un attimo e dice:" sono solo una ragazza che studia psicologia, originale e piene di sorprese che riesce a farti perdere il filo del discorso e rigirare la situazione a suo favore.." dice soddisfatta.

La guardo stralunato. Poi scoppio a ridere.
Lei mi guarda accigliata.
"Damon! Damon smettila di ridere cosi, ci fissano tutti!" cerca di riprendermi, ma io rido solo più forte.

"Sei proprio buffa!" dico tra le risate.
Beh..sicuramente sulla parte originale e piena di sorprese sono più che d'accordo.

"Hai finito?" dice ironica.
Annuisco. "Cosa vuoi fare?" le domando.
"Cosa voglio fare?" domanda incuriosita.
"Si. Dove vuoi andare adesso?"

Lei si guarda un attimo intorno, dopo aver compreso che non saremmo tornati immediatamente al campus.
Poi ad un tratto le si illuminano gli occhi.
"Voglio lo zucchero filato!" dice battendo le mani felice, mentre fissa in direzione del carretto dello zucchero filato.

"Ti ho chiesto dove vuoi andare, non cosa volessi mangiare.." ridacchio.
"Ti ho detto lo zucchero filato infatti!"
"Lo zucchero filato non è un luogo.." le spiego.

Lei in tutta risposta mi fissa e poi..boom! Schiaffo dietro la nuca come per dirmi "ma sei coglione?"

"Sei impazzita? Accidenti che dolore.." borbotto.
"Se ti dico zucchero filato, indirettamente ti sto dicendo di andare in quel posto lì " indica il carretto " dove è posizionato il carretto!" spiega.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora