20. INSIEME

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Damon

Dopo una fottuta settimana finalmente mi ritrovo solo con lei. Quel giorno avremmo dovuto parlare dopo, sempre se lei non fosse stata troppo incazzata con me ancora.

Ma a quanto pare più che incazzata, il suo umore è precipitato e non è più risalito in superficie.
I primi giorni pensavo fosse a causa mia, ma poi vidi che non era strana solo con me, anche con la sua migliore amica. E a lezione era così presa dai suoi appunti, dalle parole del professore che sembrava quasi un motivo per non pensare ad altro.

Shelley è preoccupata e sinceramente anche io. Da quando Mia è in questo college non si è mai comportata in questo modo. Ha sempre avuto la risposta pronta, pronta a scattare per difendersi, pronta a farci guerra. Invece questa settimana mi ha deliberatamente ignorato me e le mie battutine stupide.

Non mi importava la situazione che si era creata tra di noi, le mie parole di quella sera che avevano 'smontato' la nostra amicizia. Volevo rivedere la Mia di tutti i giorni. Quella bella e scontrosa da farti impazzire.

"Cosa ci fai tu qui? Perché mi hai seguito?"
"Tu perché stai scappando?" le rispondo.

"Io non scappo."
"Ah no?" devo farla reagire.
"Secondo te ignorare deliberatamente per una settimana intera tutti quelli che ti circondano non è scappare? Tu non sei così."

"Cosa ne sai tu di come sono io?" ribatte.
"Lo so Mia, fidati che lo so. Da quanto sei in questo dannato college non faccio altro che osservarti, conoscerti e capirti. E tu non sei così. Non sei mai silenziosa, ma pensierosa. Non stai mai zitta a guardare, ma reagisci. Non sei mai con l'umore a terra, ma pronta a farmi guerra ogni volta che dico una cazzata."

I suoi occhi sono lucidi. Odio vederla così, cosa diavolo le è successo per ridursi in questo modo?

"Hai ragione Damon. Ma quando tutte le tue certezze si sgretolano, quando senti di aver perso la fiducia completa nelle persone, quando senti che ormai sei sola perché la persona più importante l'hai persa, non ti rimane niente. Cadi nella tristezza, nella solitudine e cerchi di distrarti, trascurando tutti e tutto" dice con la voce rauca.

"Non è vero che non ti rimane niente Mia. Ti rimane la tua vita. La cosa che devi fare in questo caso è rialzarti, prendere in mano la situazione e non lasciarti trasportare dai tuoi pensieri negativi. Hai Shelley, Mora, Connor che è un coglione..e hai..me."

"Ho te?"
"Si Mia, sai che mi hai. Quella sera non volevo di certo prendermi gioco di te, sono attratto da te davvero, in un modo contorto. E non so come comportarmi perché non mi è mai successo in vent'anni di vita ma è successo. Non voglio prenderti in giro, non lo farei mai."

Ho il presentimento che ciò che avremmo dovuto dirci quel giorno o quella sera, stia venendo fuori tutto adesso, nel momento più strano forse. Ma cosa posso farci se sono un coglione e se lei mi provoca vado fuori e non ragiono? Posso migliorare.

Lei sorride. Il primo sorriso non tirato, vero in questa settimana.
"Vuoi venire a fare un giro con me?" sorrido.
Sorrido come uno scemo, nel campus deserto, di fronte alla sua domanda.
Annuisco e iniziamo a camminare.

"Cosa è successo?" tentenno prima di farle questa domanda.
Lei sospira. "Ho beccato mio padre a letto con mia madre.." sussurra.
Oh.

"Ed è un male?" chiedo non capendo del tutto. So che lei non è in buoni rapporti con la madre, ma fino a che punto..

"Si Damon lo è." Ci sediamo sotto la quercia dove abbiamo passato il pomeriggio insieme e lei si sdraia sull'erba, come se fosse terribilmente stanca.
Io faccio lo stesso, ma fissiamo entrambi il cielo.

"Vedi, mia madre mi ha lasciata da sola fin da piccola. Non mi ha mai voluta in un certo senso. Ha abbandonato me e mio padre per un'altra famiglia. È stata dura da sopportare, sapere che tua madre non ti vuole nella sua vita è la cosa più brutta che ho passato..o che avevo fino a quel momento passato" inizia a raccontare.

"Qualche anno fa decisi di riprovare. Avevo una vita quasi perfetta: due amiche incredibili, un padre perfetto e un ragazzo che sembrava molto interessato a me.." aveva un fidanzato quindi..

Ma ti sembra il momento idiota?

Giusto.
"Mi mancava solo mia madre. La madre che tutti avrebbero voluto, che si prendeva cura di te, con cui avevi dei segreti, che ti cucinava piatti da Oscar. Ma no io non l'avevo. Mi ero convinta di riprovarci, di darci una seconda possibilità così andai da lei un giorno. Lo stesso giorno la mia migliore amica doveva prendere un aereo per andare fuori città due mesi. Io non riusci a salutarla  o perlomeno volevo rinviare l'incontro a sorpresa con mia madre per poter salutare la mia migliore amica, ma lei insistette dicendo che mia madre era più importante in quel momento. Cosi mi presentai da mia madre, due ore e mezzo di viaggio in macchina, due ore che avrei potuto passare con la mia migliore amica prima che partisse" la sua voce si blocca.

Le stringo la mano sull'erba fresca e le sorrido.
"Sai dovevamo frequentare lo stesso college,Shelley era più grande.  Saremo state tutte e tre qui.." sospira con le lacrime agli occhi.

"Arrivai da mia madre, ma non fu come mi aspettai. Apri la porta sorridente ma appena mi vide il suo sguardo si spense, apparvero i suoi due figli maschi dietro chiedendo chi fossi e lei rispose che avevo sbagliato indirizzo e mi sbatte la porta in faccia. Ero sola, così presi nuovamente la macchina con quel po' di sicurezza che mi era rimasta e tornai a casa la sera tardi.." non ci posso credere.

Come può averla trattata in questo modo? Sua figlia.
"La cosa peggiore fu l'indomani mattina. Mi arrivò la chiamata che la mia migliore amica non aveva superato il viaggio. Incidente d'aereo, era precipitato. Nessun superstite..la mia migliore amica era morta ed io non ero nemmeno riuscita a stare con lei come sarebbe dovuto essere, non sapevi fosse stata l'ultima volta che l'avrei vista e ho passato le ultime ore della sua vita a bussare alla porta di una donna che mi ha fatto solo perdere tempo prezioso. La sua morte mi distrusse, completamente. Mi sentivo, mi sento in colpa. Ma la colpa la faccio ricadere anche su lei che mi ha umiliato, che mi ha fatto perdere tempo prezioso con la mia migliore amica, che non ho rivisto più.. " incidente d'aereo. Come ti capisco Mia.

"Mia non devi sentirti in colpa. Tu hai fatto delle scelte giuste, non sapevi che non avresti più rivisto la tua migliore amica. Il destino a volte è così crudele."

"Capisci perché sapere mio padre con lei è doloroso? Perché anche l'unico genitore, l'unica persona che mi è stato accanto è andato con la persona che più ci ha fatto male, che più mi ha fatto perdere..e ora sto perdendo anche lui.."

"No no Mia..non devi pensare questo.." la abbraccio e lei poggia la testa sulla mia spalla.
"Dovrai parlare prima o poi con tuo padre, lui ti vuole bene e ti dimostrerà che sei sua figlia e che sei la cosa più importante per lui, anche se adesso non lo sta facendo magari, ma è tuo padre e continuerà a starti vicino. Per qualunque cosa.."
"Mi fa male ancora aver perso la mia migliore amica per lei, e sapere anche lui.."

"Sai ti capisco.. anche io ho perso mia sorella in un incidente d'aereo" butto fuori.
"Avevi una sorella?" chiede interessata. Sorrido.
"Si, ma ti racconterò un'altra volta.." ridacchio triste e divertito allo stesso tempo.

Le accarezzo i capelli e stiamo così per un tempo infinito.
"Damon" parla dopo non so quanto tempo.
"Dimmi."
"Anche io sono spaventata..non so come comportarmi con te.." confessa.
"E un brutto segno?"
"No io non ..non credo ecco.." la sento agitarsi e mi viene da ridere per come possa cambiare in un batter d'occhio. Da forte a così piccola.

"Siamo insieme Mia, possiamo essere spaventati quanto il più possibile, ma siamo insieme adesso."

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Per la paura di amare ci siamo divisi
ma supereremo tutto se staremo uniti.
[...]
Poi mentre ti ho vista piangere pensavo se ti saresti fidata ancora di me.
[...]
Urlarsi contro fino a scoppiare le vene
pensare a come stiamo bene un po' tutte le sere.

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Capitolo corto ma importante. Buona lettura readers. ♡

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora