56. Infinito orizzonte

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𝐌𝐢𝐚

Di nuovo su questa soffice, alta, bianca nuvola.
Circondata dall'azzurro limpido del cielo, il silenzio riempie tutto ciò che mi circonda. Sotto di me non vedo nulla, solo una distesa azzurra. Un'immensa distesa azzurra simile al mare.
Sento il mio corpo leggero, la mia mente libera. Sto molto bene quassù, vorrei solo avere un po' di compagnia, sarebbe ancora più bello condividere questo posto con qualcuno.

Mi metto supina sulla nuvola e mi sembra di stare su dello zucchero filato, incredibilmente morbido, profumato..non appiccicoso però.
Gli occhi chiusi ad ascoltare il nulla. Penso di non aver mai avuto un momento di pace così tranquillo, silenzioso, così vero.
Ma si sa, i momenti di pace, i  momenti di silenzio sono destinati a finire per lasciare spazio ad altro.
Ed improvvisamente mi sento precipitare giù, oltre la nuvola. I miei occhi sono ancora chiusi mentre precipito, fino a quando con un tonfo mi fermo e sotto di me sento qualcosa solleticarmi il corpo, i capelli e la faccia.
Apro gli occhi e vedo il cielo azzurro, senza nemmeno una nuvola. E quella su cui ero dov'è finita? Alzo il busto, reggendomi con i gomiti e noto con mio grande piacere che sono su un prato verdissimo fresco di rugiada. Una distesa verde che non riesco a vedere tutta perché continua verso l'orizzonte fino a incontrarsi con la sottile linea di cielo, fino a non distinguere né l'uno né l'altro.

Sono sola su questa immensa distesa verde e non riesco a capire cosa devo fare. Vago in giro? Resto qui sdraiata? Chi sto aspettando?
La sensazione che da un momento all'altro non sia più sola mi tormenta, ma non ci faccio caso perché un suono acuto riempie il vuoto.
Vedo un aereo da cui esce del fumo nero mentre viene sempre più giù. Improvvisamente davanti a me vedo delle persone: Shelley, mio padre, Connor, Damon. La mia testa sembra portare una  valanga di ricordi ed informazioni e subito realizzo.
Quell'aereo è quello in cui Blair è salita e sta precipitando davanti a mie occhi.
"Noooo!" urlo a squarciagola mentre inizio a correre. L'aereo va sempre più giù e d'istinto cado a terra con le ginocchia, coprendomi la testa con le braccia per non vedere l'impatto, ma non sento nulla.

Alzo lentamente la testa e con cautela apro gli occhi. L'aereo non si è schiantato. L'aereo non è più davanti ai miei occhi. Davanti a me vedo una sagoma bianca che sembra avanzare verso di me.
Indossa un lungo abito rosa pallido, è alta, con i capelli corvini, è bellissima.
Non riesco a intravedere il volto, per questo motivo mi alzo avanzando piano verso di lei.
Lei fa altri pochi passi e poi si ferma e ciò induce anche me a fermarmi.
"Chi sei?" dico ad alta voce.
"Perché urli? Pensi che non ti senti?" si prende gioco di me. In realtà non siamo così vicine, ma nonostante ciò la sento perfettamente, eppure la sua voce è calma, pacata, lieve.
"Chi sei?" ripeto abbassando la voce di qualche tono.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora