5. Magia o cosa?

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Mia

"Avresti potuto ascoltarla Mia! Non è questo che ti ho insegnato..Avresti dovuto ascoltarla e mostrarti matura.." la voce di mio padre mi trapassa i timpani.
Quando ho risposto pensavo volesse sapere come stavo,come mi sentivo..invece ha iniziato a dirmi che ho sbagliato a usare quell'atteggiamento con mia madre e che avrei dovuto darle la possibilità di parlare.

Un pò me lo aspettavo che mi avrebbe detto queste parole,infatti ho evitato le sue chiamate per una settimana,ma conosco mio padre ed è fin troppo buono secondo me.

"Papà non urlare!" gli dico prima di dirgli come la penso anche se sa esattamente che avrei reagito così se non peggio.
"Perché mi urli contro? Secondo te dopo che mi ha lasciata sola per tutti questi anni, dopo che mi ha cacciata da casa sua nonostante io l'avessi cercata per riabbracciarla,cosa avrei dovuto fare? Fare quattro risate al telefono e un ' a presto ti voglio bene !? No papà non ci riesco non sono te purtroppo. 
E forse sarò pure egoista quando vuoi ma cerco solo di non crollare,di non rimanere ferita ancora una volta perché non so se sarò ancora capace di rialzarmi. Devo farlo ancora del tutto..quindi non sgridarmi.." il mio discorso suona come un rimprovero,come una risposta ad una delusione..Ma in realtà il mio tono di voce è pronto a spezzarsi.

Sento un sospiro dall'altro capo del telefono e so quanto sia difficile per lui,lo so perfettamente davvero.
Voglio un bene dell'anima a mio padre e gli sono grata infinitamente per avermi cresciuto con le sue sole forze e non avermi fatto mancare nulla..ma non può chiedermi di essere docile e tranquilla quando si tratta di lei. Cavoli ho appena iniziato il college,vorrei non pensare a lei e a tutte le conseguenze che ha portato!

"Mia so che per te non è facile ! So che ti ha fatto tremendamente male ..ma bisogna perdonare nella vita. E soprattutto bisogna che tu vada avanti .."

"Ma io così vado avanti.." sussurro con gli occhi che bruciano.  Non voglio piangere al telefono con lui,non voglio che mi senta anche se mi conosce fin troppo bene. Forse lo farò da sola,stasera, nel mio letto.

"No,bambina mia. Non vai avanti. Porti avanti solo un rancore che non ti permette di vivere a pieno. Sei ancorata al tuo passato.." Sento bussare alla porta della mia camera e sicuramente sarà Shelley che ha dimenticato qualcosa come i suoi amati trucchi o chissà..

"Io voglio superare il passato pap-"la mia voce di blocca quando apro la porta e i miei occhi restano incastrati sulla sua figura. Se fosse stata Shelley,come ero fermamente convinta che fosse lei, avrei parlato tranquillamente,lei sa. Ma mai avrei pensato di essere interrotta da Demon.

Perché si,il ragazzo dagli occhi rossi ha bussato alla mia porta mentre parlavo con mio padre e adesso è di fronte a me,aspettando che faccia qualcosa.
In realtà non so che fare.

Demon

La sua figura è ferma e immobile. È chiaramente sorpresa di vedermi. Dopo tutto l'ho ignorata e viceversa da una settimana.

Alla fine ho dato ascolto alla vocina interiore che mi diceva di andare da lei. Non so perché,so solo che volevo e sono qui,mentre lei parlava con il padre credo.

"Papà dev-devo andare..devo continuare a ..studiare! Sì,studiare. Ci..ci sentiamo" chiude immediatamente e sembra buffa con gli occhi spalancati e le guance rosse.
Indossa una larga felpa rossa e dei leggins neri. Ha ancora il mascara della mattina che rende le sue ciglia più nere di quanto siano e che fa spiccare l'azzurro ghiaccio dei suoi occhi. I capelli raccolti in un qualcosa che non ha una forma definita e qualche ciocca a incorniciarle il volto.

Mi prendo tutto il tempo possibile per osservarla e nonostante possa avere un aspetto abbastanza da 'casalinga disperata', è comunque bellissima. Un bellezza naturale e genuina,senza trucco.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora