37. Dimostrazioni

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𝐌𝐢𝐚

Il sorriso mentre mi guarda, le sue labbra che si posano sulla mia guancia in un bacio semplice, la sua mano che stringe il mio fianco, mentre saluta anche Mora. "Come è andata ragazze?" chiede riferendosi alla questione di Jason.

"Siamo sulla strada giusta, anche se ancora non è finita qui.." dice Mora, molto più calma di prima.
"A quanto pare Fabian Foster era all'oscuro delle porcherie di suo figlio e dei sotterfugi di sua moglie per coprirlo.." aggiungo io.

Non posso pensare alla cattiveria di quella donna. Tutto pur di viziare e proteggere suo figlio, non riesco a capirne proprio le motivazioni, non capisco il senso dei suoi gesti, nonostante si parli di un figlio.

Dopotutto io non ho avuto mai una madre capace di fare di tutto per me, ma mio padre certamente mi ha educato e insegnato tutto nei limiti, cercando di non farmi ripetere i miei errori, non proteggendo i miei sbagli.

"Vedrete che Jason pagherà per quello che vi ha fatto!" afferma Damon stringendo la presa su di me.

Poggio la mia mano sulla sua e sorrido per rassicurarlo. Sapere che si preoccupa per me mi fa sentire bene, al sicuro.

"Tu ti senti meglio Mora?" domanda il ragazzo dagli occhi di fuoco alla mia amica.
Ma non seguo più la loro conversazione che si è spostata sulla salute della rossa, la vibrazione del mio cellulare mi distrae.
Appeno lo sblocco noto che è un messaggio.
Un messaggio di lei. Jacly. Mia madre.

Mi avverte che si trova qui, nella sala comune del mio dormitorio e che dobbiamo parlare, adesso.
Sono felice che sia venuta di sua spontanea volontà, almeno non ho dovuto trovare il coraggio di chiamarla per parlare io.
Ma trovarmela a soli due dormitori di distanza da me, mi rende terribilmente nervosa, specie così all'improvviso.

"Mia? Mia va tutto bene?" mi domanda Mora.
Annuisco impercettibilmente.
"Forse è meglio che vada..Shelley mi aspetta" mento. Non posso scappare ancora, devo parlare con lei. Questo momento sarebbe arrivato prima o poi, non posso rimandare oltre solo per il mio rancore. Devo farlo per me stessa.

"Si, giusto. Allora io vado in dormitorio, ci sentiamo a giorni." Mi saluta con un bacio e si dirige verso la sua stanza.

Damon, dopo aver salutato la mia amica, mi segue, non appena faccio dei passi per andare via.
"Ora che Mora è andata via, dove stai andando?" chiede bloccandomi.
Purtroppo o per fortuna, capisce sempre quando mento. Non posso nascondergli nulla, ma fortunatamente conosce la storia di mia madre, non devo nascondermi da lei e dalle mie emozioni in questo momento, non con lui.

"Mia madre è qui" lo informo dopo aver tirato un lungo sospiro. Diversamente da come pensavo, questa serata non è finita qui.
Avrei preferito un altro momento magari.

Lui, sorpreso, non sa cosa dire. D'altronde cosa potrebbe dire?
"Vuoi che venga con te?" spara.
Ebbene sì, qualcosa poteva dirla. E l'ha detta. Ha pronunciato le parole più giuste. Saperlo vicino a me mi trasmette così tanta sicurezza, mi fa paura quasi, provare certe cose con lui. Ho paura di non poterne più fare a meno della sua presenza.
Piano piano, Damon, sta diventando una parte fondamentale.

"Vorresti davvero?" gli chiedo semplicemente.
"Certo che sì, Mia. Se lo vuoi anche tu ovviamente.."

Lo voglio? Voglio che assista ad una probabile discussione con mia madre? E se fosse l'inizio di nuovo capitolo della mia vita? Se con questo incontro arrivassi a mettere un punto in una parte del mio passato?

Se fosse davvero cosi stasera, sì. Voglio che Damon sia con me.
Annuisco sorridente e intreccio le nostre mani, continuano a proseguire verso il dormitorio.
"Non so come andrà stasera, ma io sono qui Mia" sussurra nel mio orecchio facendomi stringere il cuore.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora