31. Oltre

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𝐌𝐢𝐚

"Quando arriverai?" chiedo mentre poso i libri sulla scrivania.
"Spero di essere lì per domani sera" dice incerto.
"Va bene, chiamami quando arrivi allora" lo saluto e metto giù.

Domani rivedrò mio padre dopo quasi un mese dal nostro litigio. Dopo l'accaduto mio e di Mora, risentire la sua voce mi ha fatto sentire sollevata, in quel momento non pensavo a ciò che ci era successo, avevo solo bisogno di mio padre.

La rabbia nei suoi confronti è improvvisamente svanita, anche se la delusione, il ricordo del suo gesto è rimasto. Per questo appena sarà qui ne parleremo, abbiamo evitato il discorso tramite cellulare  e non sa neanche ciò che mi è successo, ma per adesso è meglio così, gliene parlerò più avanti ormai, appena sarà qui, di presenza.

Mora è tornata a lezione finalmente e nessuno sembra sapere qualcosa di quanto è accaduto. Quei luridi schifosi non li abbiamo neanche incrociati per caso al campus e penso che sia meglio così per adesso.

Il telefono squilla e leggo il nome di Damon sullo schermo.
"Ehi" rispondo.
"Ciao bellissima, hai da fare?"
"Avevo appena finito di studiare e devo incontrare la signora Ross" lo informo. Già, mi ha avvisato all'ultimo secondo stamattina di volermi vedere urgentemente alle sette di stasera.
Esattamente fra dieci minuti.

"Mh..apri la porta."
"Cosa?" chiedo confusa avvicinandomi alla porta.

"Tu aprila" e attacca il telefono.
Faccio come dice, credendo sia pazzo e in effetti appena apro la porta, il pazzo è davanti a me con due ciambelle in mano.

"Da quale cartone animato sei sbucato fuori tu?" chiedo ridacchiando, ammetto felice di vederlo.

"Non guardavo i cartoni da bambino" dice entrando. "Ma se vuoi possiamo guardarli insieme" aggiunge.

Quale bambino non guardava i cartoni da piccolo? Che problemi lo affliggono?

"Ti ricordo che devo incontrare la rettrice."
"Sicura che non vuoi fare altro?" sogghigna.

"Non possiamo guardare i cart-"
"Non dicevo i cartoni!" mi interrompe, facendo uno strano movimento con le sopracciglia.

Immediatamente gli arriva un cuscino in faccia che lo fa scoppiare a ridere.
"Sei un pervertito!"
"Dovresti vedere la tua faccia.." continua a ridere.

Lo ignoro, cercando di nascondere il rossore delle mie guance, maledetto!
"Hai finito?" dico mettendo la felpa pesante.
"Non sarai mica vergine?"

"No, sono in ritardo, ti vuoi muovere ad uscire!?" ignoro la sua domanda.
"Prima devi dirmi se sei vergine" dice.
Accidenti.
"Acquario."

"Sbruffona, sai cosa intendo."
"Tu sei vergine?" domando io.
"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda, ma comunque per chi mi hai preso?"

"Per un coglione" rispondo sorridendo.
"Ha ha ha, spiritosa. Certo che no!"
"Con chi hai perso la verginità?" chiedo ancora curiosa.
Ammetto che la discussione mi sta interessando adesso, anche se sta prendendo una strana piega.

"La domanda l'avevo fatta io, comunque." mi risponde indignato.
"Sei più interessante in questo momento tu" gli dico aprendo la porta e spingendolo fuori.

"Vieni con me della signora Ross?" chiedo lasciando cadere la discussione, ma a quanto pare lui no. Dalla sua bocca esce una parola che immediatamente mi fa pentire della mia richiesta e mi manda in tilt per chissà quale assurdo motivo.

"Victoria."
Silenzio.
La Victoria che sto forse pensando io?
"Come scusa?" chiedo come se non avessi davvero capito bene e spero sia così ma purtroppo..
"Ho perso la mia verginità con Victoria" ripete normalmente.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora