45. Prima che la tempesta si abbatta su di noi, amami questa notte.

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𝐃𝐚𝐦𝐨𝐧

"Svariate persone hanno svariati talenti. La musica, il ballo, il canto, lo sport, la scrittura. Ognuno di noi sa fare qualcosa. Io, per esempio, sono molto brava a parlare. Strano vero? Che talento è saper parlare? Che tu ci creda o no, saper parlare è un dono. Ma sta tranquillo ragazzo dagli occhi di fuoco, non parlo di saper costruire una frase di senso logico. Il mio talento, e non detto me, è quello di saper guardare negli occhi una persona e dire ciò che penso di essa. Non con rabbia, non con rancore, non con amore immenso, semplicemente guardare una persona negli occhi e dirle ciò che penso che sia positivo o negativo, in quasi totale indifferenza ma con sincerità. Pensi che sia stupido? Pensi che non sia un talento? Beh..se lo pensi sta tranquillo, lo penso anche io. Ma come ho già detto, questo 'talento' mi è stato etichettato. Ma forse è vero, sono brava in questo, sono brava ad essere sicura di ciò che dico senza che le mie emozioni personali possano trasparire attraverso la mia voce.
Ma a te devo chiedere scusa Damon. Io con te non sono stata brava, non sono stata sincera. E dò la colpa a te, perché con te non riesco ad essere brava nell'unica cosa, forse, che mi riesce bene. Non posso guardarti negli occhi e dirti ciò che penso realmente. E la colpa la dò sempre a te, perché se non ci riesco è perché io non guardo i tuoi veri occhi, no. Guardo delle lentine rosse che, accidenti! Ti stanno così bene che sembrano i tuoi occhi naturali. Il tuo rosso offusca, nasconde il mio talento nel saper parlare. E ti dò la colpa perché sono delle lentine rosse bellissime, non un rosso che suona come 'mi sono appena fatto una canna, no ahahah. Sono il rosso fuoco che arde dentro una persona, il fuoco che accende ognuno di noi. Ti sei scelto bene anche la tonalità del rosso Damon Hale, ma come fai?
Ti dò la colpa Damon Hale, perché a causa dei tuoi occhi il mio talento viene meno. Ti dò la colpa, perché in realtà non è tua. La colpa è mia. Nella vita sono stata determinata a dire sempre ciò che penso, ciò che sento, ma rare sono state le volte in cui sono stata anche coraggiosa.
Io con te sono determinata, ma ieri, sotto la pioggia non sono stata coraggiosa. Mi sono ritrovata i tuoi occhi rossi come il fuoco che insieme alla tue parole  hanno bruciato il mio cuore. E ho avuto paura, paura che dal bruciarlo lo avrebbero incenerito, di nuovo.
Ma adesso, queste parole sbiadite dalle lacrime (della febbre cosa credi!?) spero stiano facendo bruciare il tuo di cuore adesso, come tu ieri hai fatto bruciare il mio.
Sono sempre stata brava con le parole, ma con te no. Con te non ci sono riuscita subito e forse è per questo che ti amo anche io Damon Hale.
Hai capito bene,  sei stata la prima persona che è riuscita a farmi scrivere una lettera per farmi dire ciò che penso. Amo scrivere, ma scrivere ciò che sento ? Mai successo. E penso che ci volesse un amore grande come il nostro perché ciò accadesse. Adesso, chiudi la lettera e alzo lo sguardo verso di me..perché sto per essere coraggiosa..

Realizzo solo un minuto dopo che devo davvero chiudere la lettera e guardare questa ragazza che non ha mai smesso di sorprendermi. Mia Tate che mi scrive una lettera con la febbre a quaranta? E che riesce attraverso delle parole a farmi sentire il suo sarcasmo anche adesso?

Ripiego la lettera stringendola forte per ciò che sta per dirmi.
La guardo, sollevando lentamente il mio sguardo.
Le guance e il naso arrossato, i capelli scompigliati e gli occhi lucidi non so se più per la febbre o per questo momento.
Sembra quasi a rallentatore: apre la bocca, spostando una ciocca di capelli, mentre si apre in un sorriso e anche i suoi occhi sono vividi di luce nonostante non stia bene.
"Ti amo anche io."

E quella frase, che ieri pomeriggio non ho sentito uscire dalla sue labbra, adesso mi fa scoppiare il cuore nel petto. Io Damon, lo scontroso e riservato ragazzo strano, completamente fuso per il ti amo di Mia Tate.

𝐌𝐢𝐚

"Ti amo anche io." La mia voce è flebile a causa del mal di gola, ma so che lui mi ha sentito. E non ha sentito solo la mia voce, ha sentito anche il mio cuore per quanto mi stia battendo forte nel petto. Ho paura che ieri si sia sbagliato, che se ne sia pentito, che si sia arrabbiato.. ma non importa. Adesso sono sicura di amarlo e gliel'ho detto. Se non vorrà saperne di me, lotterò e dimostrerò che solo insieme a lui voglio scoprire cosa sia davvero l'amore.

Ma a giudicare dal suo sguardo, dal suo stupore, da come sta stringendo quella lettera, forse tanto scontento non  è.
"Ti sei sbagliata." Dice improvvisamente.
Lo guardo stranita ed sconvolta. Ma cosa sta dicendo?

"In questo momento non sei così brava a dire ciò che senti, sento battere da qui il tuo cuore Mia Tate" e dopo ciò mi stringe forte la mano mentre mi sciolgo in un sorriso.
"L'avevo detto che mi creavi problemi a riguardo" ridacchio impacciata.

Si avventa sulle mie labbra e mi dispiace per lui che sta subendo il mio alito da 'febbre' in questo momento, ma non ci importa.
"Ti amo fottutamente anche io Mia!"
Riprende  a baciarmi con maggiore trasporto, fino ad adagiarmi sul letto completamente. L'amore che ci siamo dichiarati in questo momento si sta mescolando con la passione, il desiderio. Il desiderio di appartenerci. Adesso. Su questo letto.

Mi tocca come se fossi la cosa più delicata che avesse mai avuto tra le mani e si comporta come se avesse paura di farmi male, dato anche il mio stato febbricitante. Ma in questo momento non me ne importava niente di avere la febbre, lo volevo. "Sicura Mia? Hai la febbre e..." cerca di fermarsi preoccupato.
Ghigno maliziosa. "Devi diventare adesso il ragazzo timido che non sei mai stato con me?" e senza sapere da dove provenga tutta questa mia iniziativa capovolgo la situazione ritrovandomi su di lui. "Qualcuno si sente meglio.. " si scioglie anche lui e lentamente, come se volessimo goderci ogni attimo, ci spogliamo l'un l'altro senza ma interrompere il contatto dei nostri occhi
Non conoscevo ancora i suoi veri e occhi reali, ma sapere che mi amava per adesso mi bastava.

"Dimmelo ancora."
"Ti amo Damon."
"Ancora." Lo guardo ridacchiando. "Cosa c'è? Mi hai fatto mortificare ieri.."

Rido più forte mentre lui mi tiene saldamente.
"Ti amo" lo bacio scendendo giù "ti amo" dico dopo un altro bacio "..e ti amo."
Lui infila il profilattico, tirato fuori dai jeans, e continua a baciarmi. "Ti amo anche io" dice lui un'ultima volta prima di fondersi con me in un'unica cosa sola, facendomi provare una sensazione che mai avevo provato, tutto perché si trattava solo ed unicamente di lui.

E in quel momento mi resi conto per la seconda volta in un giorno, di quanto Shelley avesse ragione.
Io e lui ci amiamo davvero, non è una favola scritta nei libri l'amore. Lo stomaco sottosopra per uno sguardo, le guance rosse per un suo complimento malizioso, non sapere come comportarsi per paura di apparire inadeguata ma capire immediatamente con chi puoi essere te stessa. Esistono davvero.

Ma l'amore è anche paura. Paura di essere ferita, paura di essere tradita, lasciata sola. Paura di non poterne fare a meno..io e Damon abbiamo cercato di non farci condizionare l'uno dall'altro ma ora che lo guardo dico: come avrei fatto se non lo avessi incontrato? Cosa sarebbe successo?
Non ci badai molto in quell'istante, ero felice che finalmente eravamo una coppia. Stavamo insieme nonostante i litigi, le incomprensioni, i caratteri difficili e il nostro passato alle spalle..

Purtroppo, però, si sa che la pace non dura mai molto; prima dell'arcobaleno, se mai spunterà, c'è una grande e dura pioggia, un temporale prima della quiete o dopo di essa. Fatto sta che mentre io e Damon ci amavamo in quel letto,  eravamo inconsapevoli di ciò che sarebbe successo nei giorni avvenire, della tempesta che si sarebbe abbattuta su di noi e del dolore che sarebbe riemerso dai più profondi meandri delle nostre anime.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora