27. Attimo

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𝐃𝐚𝐦𝐨𝐧

Vaffanculo. Vaffanculo la sua maledetta testardaggine. Vaffanculo a questa stupida festa. Vaffanculo quando non mi da ascolto. Vaffanculo il suo essere prima donna in tutto. Perché non capisce che ciò che ho cercato di dirle è per il suo bene? Suo e della sua amica.

Volevo passare una bella serata con lei dopo non averla vista per tutto il giorno e invece boom. Spunta la peggiore delle feste a cui lei deve andare.
Accidenti!
Mi sto mangiando il cervello.  Sono dieci minuti che è andata via e le mie suole si stanno consumando facendo avanti e indietro per questo maledetto campus.

Sto sembrando un pazzo davanti a coloro che passano per rientrare ma non mi importa niente. Conosco maledettamente bene quella gente, quel tipo di festa.
Festa in cui c'è un solo ospite d'onore: la droga.
Fumano e si bucano come se non vivessero senza quella merda, sono tutti dipendenti. Per questo la maggior parte si tiene alla larga, tranne chi vuole entrare in quel tunnel senza luce o chi viene invitato per chissà quale scopo.

Lo so, lo so bene. Ero in bilico sull'entrare in quel maledetto cerchio nero o andare avanti con il dolore dentro. E fortunatamente, con l'aiuto di Connor, non mi sono fatto trascinare dentro fino all'osso. 

Ma Mia, no! Lei ha dovuto dare ascolto al suo maledetto orgoglio e andare. Che cazzo ci sto facendo ancora qui? Vaffanculo a lei che si incazzerà sicuramente, non la lascio là.
Vado a passo spedito nel luogo dove si svolge la festa, dove si è sempre svolta.

Riconosco di essermi avvicinato quando un forte odore di erba mi entra dalla narici e sento della musica pompare dalle casse in lontananza.
Saranno già dentro? E chi lo sa, diamine. Sono una cazzo di folla di universitari drogati che non distinguono in questo momento un'auto da un cespuglio.

Guardo attentamente tutti i punti di questo spiazzale prima di entrare dentro casa. E so che non entrerò. So che non entrerò perché al mio occhio non sfuggono dei capelli neri come la pece che spiccano dietro un cespuglio verde. Quei capelli sono i suoi.

Cazzo.
Corro verso il cespuglio e con mia grande rabbia noto Mike e Paul che stanno cercando di fare la più grande cazzata della loro vita: mettere le mani addosso a Mia.

Mi avvento su di loro colmo d'ira."Brutto bastardo toglile le mani di dosso" gli tiro un pugno prima che possa rendersi conto di quello che sta accadendo. Mike cade a terra stordito poi vado verso Paul che sta tenendo le braccia di Mia bloccate, non riesce a capire niente. Ha dei lividi in faccia. Mi avvento su Paul, più lucido di Mike, che cerca di atterrarmi, ma è comunque troppo fatto per riuscirci.

"Vaffanculo Hale, devi imparare a farti i cazzi tuoi!" dice tra un pugno e un altro.
"Ringrazia che lei sta messa cosi e devo aiutarla o saresti già morto!" dico lasciandolo a terra dolorante.

Vado verso di lei che non si muove, non parla. Vaffanculo. Vaffanculo. Vaffanculo. La rabbia mi monta dentro come un cavallo impazzito. Perché non mi hai dato ascolto piccola? Perché!?

"Mia, Mia!" la scuoto un po' ma lei niente, mi guarda ma non so nemmeno se mi riconosce. Dove diavolo è Mora? Perché non è con lei? Mia perde i sensi e non so che diavolo fare.
La prendo in braccio e mi dirigo alla fontana più vicina.
"Per favore, resisti" mormoro spaventato.
Le tolgo il giubbino, bagno con l'acqua fredda il collo, la testa, trovo dei fazzoletti e tampono i suoi lividi.
"Mia..ehi.." cerco di richiamarla e schiude gli occhi in modo lento.
"Dam-Damon.." sussurra e subito gli occhi le si riempiono di lacrime.
"Scu-scusami.." balbetta debole.
"..io avrei dovuto darti ascolto.."

"Shh, basta adesso. Sei messa troppo male.."
"..quei ragazzi.." cerca di dirmi ma la fermo.
"Sono al loro posto" dico pieno di odio verso quei bastardi.

La abbraccio e lei fa una smorfia di dolore.
"Dove ti fa male?" le chiedo preoccupato che abbia qualcosa di rotto.
"La mia anca e la schiena, credo anche di aver sbattuto la testa.." dice confusa. "Ma posso alzarmi.." dice spingendosi su lentamente.
Poi all'improvviso scatta. "Mora!"

"Damon, dobbiamo tornare là dentro, Jason ha preso Mora!"
"Jason? Jason Foster? Accidenti!" maledico mentre la sorreggo.
"Sta calma, ora chiamo Connor che ti verrà a prendere ed io vado a cercare Mora.."

"No!" mi blocca subito. "Non c'è tempo!" replica dura.
"Non ti faccio entrare di nuovo la dentro conciata in questo modo!" dico brusco.
"E io non ti faccio entrare la dentro da solo! Non c'è tempo che arrivi anche Connor, Mora potrebbe essere in grave pericolo.." e conoscendo Jason lo è.
"Posso muovermi, sono solo indolenzita" aggiunge cercando di essere convincente.

Sbuffo nervoso. Vaffanculo ancora una volta. Sembra l'unica parola valida questa sera.

"Non ti staccare da me!" le ordino. Lei annuisce e raggiungiamo di nuovo quell'inferno. Entriamo e uniti l'uno all'altro ci facciamo spazio. La vedo storcere la bocca per il dolore quando qualcuno la urta, ma fa finta di niente per continuare.

Se non fossimo in questa situazione dentro di me starei saltando di felicità per quanta forza dimostri questa ragazza.
Se solo penso che stavano per toccarla e che l'hanno malmenata..dio.

Saliamo le scale, Mia un po' più lentamente facendo respiri profondi a causa dei dolori. Tutte le porte sono aperte, tranne due.

"Io controllo una, tu l'altra " dice lei.
"Sta ferma qui!" le dico severo. Ho detto che non si allontanerà da me e così sarà.
Stranamente lei non ribatte. Dò un calcio alla prima porta e la stanza è vuota.
Apro l'altra e troviamo Jason che sta rimettendo i suoi pantaloni mentre Mora è distesa sul letto priva di sensi.

"No! Mora!" urla mia scattando in avanti ma urlando per il dolore.

La prendo prima che cada a terra, la poggio con cautela e poi mi avvento su Jason, che per quanto sia fatto cerca comunque di rispondere ai miei pugni. Lo butto giù dalle scale, in mezzo alla folla che nemmeno fa caso che ci sia stata una rissa.

Mia si è rialzata e ha raggiunto Mora che ha una siringa nel braccio e del sangue sotto il vestito.
"Mora, ti prego svegliati " lei piange, piange forte. Tolgo la siringa dal braccio di Mora e le controllo il polso. "È ancora viva, portiamola subito ai soccorsi" dico prendendo Mora in braccio.
Se Jason ha drogato Mora, potrebbe esserci in corso un overdose. Schifoso bastardo! Ridurre così una ragazza, come si può!?

Mia sta al mio passo, nonostante senta dolore. Anche lei ha bisogno di soccorsi. È spaventata  e continua a piangere.

Andiamo via senza che nessuno faccia caso a noi, tutti continuano a farsi, a ballare, a rovinarsi la vita. Sembra quasi normale che una ragazza sia in queste condizioni, dato che nessuno fa caso a noi con la dovuta importanza.

"Dimmi che andrà tutto bene" mormora Mia al mio fianco.
"Andrà tutto bene!" dico con fermezza.
Ma in cuor mio, lo spero.

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So che nel capitolo precedente ho detto che ci saranno dei passi importanti riguardante un argomento così delicato, che io per la mia giovane età cerco di trattare nel miglior modo possibile, senza appesantire la cosa dato che stiamo comunque parlando di una storia d'amore più leggera.
Ho deciso di dividere questo capitolo in due parti, nel prossimo ci sarà la reazione più lucida di Mia, cosa deciderà di fare. E sarà lì che vedremo come la colpa ricada sempre sulla donna.
Vedremo anche come si evolverà la storia.
Come fa Damon a conoscere Mike, Paul e Jason?
Cosa succederà a Mora?
Cosa farà Mia, parlerà dell'accaduto?
Vi faccio notare e mi scuso anche per questo magari, che questo capitolo va molto veloce..si tratta tutto il tempo di attimi, di sbrigarsi perché qualcuno è in pericolo. Ogni secondo è prezioso per Mia, per Mora..quindi mi scuso se non sarà del tutto di vostro gradimento ma ho cercato di rendere meglio possibile l'idea che volevo dare.

al prossimo capitolo.
-Barbara✨

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora