25. Questione d'istinto

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𝐌𝐢𝐚

"Ed è per questo motivo che accenniamo a Freud, il nostro psicologo di riferimento quando parliamo dei sogni.." Hide va avanti con la lezione ormai da ben trentacinque minuti.

Ho preso appunti tutta la lezione, non solo perché sono abbastanza indietro con gli studi, nonostante abbia un esame tra qualche giorno, ma prendere appunti senza sosta mi ha tenuta concentrata  solo sulla psicologia e non sui miei di problemi.

Le parole che ieri mi ha detto Damon risuonano da tutta la notte, dal momento in cui i ragazzi sono andati nel loro dormitorio, circa verso le due.

Ho passato una bella serata, a parte quel piccolo istante, ho apprezzato che non si sia parlato di me e che Damon mi sorrideva per rassicurarmi, senza uscire il discorso però.

Ma tutta la notte non ho fatto altro che pensare che Damon aveva ragione ieri sera: quando mi deciderò a mettere fine a questa guerra tra me  e lei? Mi ha rovinato già abbastanza la vita, non voglio vivere di rabbia e rancore per sempre.

Mi è difficile dirlo, ma voglio davvero risolvere in qualche modo. Anzi, più che altro, voglio finirla con questi continui scontri. Mettere un punto infatti. Che finisca bene o male, non mi importa. Basta che finisca ed io ricominci a vivere come una volta.

Dovresti anche parlare con papi.
Mi ricorda la mia coscienza.
A lui non porto rancore, mi sento delusa,il che è diverso. Sia per la sua decisione sia perché non si è fidato di me, ma non posso ignorarlo a vita. Proprio non lo merita.

La campanella suona e mi rendo conto di aver perso gli ultimi 10 minuti tra i miei pensieri.

"Va tutto bene?" mi domanda Mora.
Era così tanto che non la vedevo. Mi avrà presa per pazza da quel giorno e da quella settimana depressiva a cui mi ero data.

"Si Mora, grazie." Sorrido. "Ti va se prendiamo qualcosa insieme? Vorrei farmi perdonare per non essermi fatta viva in questo ultimo periodo.."  le dico in imbarazzo.

Lei ridacchia, rendendomi stranita."Perché ridi?"

"Perché sto imparando a conoscerti Mia e frequentare psicologia con te adesso, mi aiuta ancora di più. Hai i tuoi momenti no, ma non significa che ti allontani, diciamo così, dalle persone con cattiveria..anzi lo fai inconsciamente.." dice.
"Non sei arrabbiata?"

"Certo che no. Le intenzioni con cui una persona agisce fanno la differenza. E tu, si, sarai anche una ragazza complicata e difficile da capire subito, ma non sei una cattiva persona e, anzi, proprio questo tuo lato ti rende speciale.." continua sbalordendomi.

Ha proprio fatto caso a me e al mio stupido-speciale atteggiamento.
"Beviamo un caffè?" mi sorride.
Annuisco, felice che non sia arrabbiata e delle parole che mi ha detto.

"Dato che non ci vediamo da un po' dimmi: ci sono novità?" le chiedo sinceramente interessata.
Lei, a parte Shelley, è l'unica ragazza con cui abbia costruito un rapporto in tre lunghi mesi in questo college. È forse un po' strano da dirlo lo so, ma nessuno si è interessato a me come persona come ha fatto Mora e altrettanto io, sono stata nella mia bolla. E mi rendo conto di avere solo lei, Shelley, Connor e Damon.

"Beh grandi novità non direi..ma ricordi l'ultima festa a cui siamo andate insieme ?" e come potrei dimenticarla.
"Beh ho conosciuto un ragazzo quando sei andata  via.. me l'ha presentato Victoria e qualche giorno dopo abbiamo cominciato a messaggiare.." mi spiega.
Victoria. Quella ragazza così strana e misteriosa.
"È fantastico Mora! Ed è un ragazzo apposto?"

"Beh si..lo sembra. Ma ovviamente è ancora troppo presto per dirlo.."

E non è mai troppo tardi per scoprirlo, mi viene da pensare.
" Hai ragione, fai le cose con calma.. "
"E tu?" "Io cosa?" bevo il mio caffè.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora