28.Coraggio

265 13 1
                                    

𝐌𝐢𝐚

Sono nel mio letto. Damon è accanto a me che riposa. Io ho dormito forse mezz'ora. Shelley non è nel suo letto come tutte le mattine, quindi immagino sia con Connor.

Ma non solo lei non è nel suo letto. Anche Mora non è in camera sua, si trova su un letto dell'ospedale del campus.
Nessuno sa ancora dell'accaduto, né Shelley, né Connor, né la compagna di stanza di Mora, Victoria.

Dopo che abbiamo portato Mora ai soccorsi, l'infermiera ci ha fatto delle domande a cui io non ho risposto inizialmente, anche se ho deciso di parlane con il rettore dell'università, perché non può passare questa cosa inosservata.

L'unica cosa che mi ha consigliato l'infermiera è di  farmi visitare e andare subito a riposare. Fortunatamente io non ho lesioni gravi, solo dei grossi lividi.  A differenza di Mora che invece non so neanche come sta, dopo avermi visitato mi hanno spedita qua senza farmela vedere.

Guardo Damon riposare, il suo braccio è intorno alla mia vita e sembra così sereno adesso. Se ieri sera non ci fosse stato lui non so che fine avrei fatto.
Sarei stata violentata, malmenata ancora più forte..e Mora..dio forse non sarebbe neanche viva.

Nonostante la mia condizione fisica non è messa nelle condizioni peggiori, non hanno tenuto conto gli infermieri dei lividi che occupano la mia testa. Ho dormito mezz'ora, altro che riposo.

Il pensiero che Jason e i suoi amici in questo momento si stanno risvegliando dal post sbronza e droga, senza ricordare nulla forse, mi fa salire il ribrezzo. Con che coraggio? Io e la mia amica ieri abbiamo rischiato la vita e loro staranno facendo la doccia tranquilli, come se tutto fosse normale. Ma non la passeranno liscia.

Denuncerò la cosa se necessario, perché ciò è che è successo ieri a me e Mora, potrebbe riaccadere stasera ad altre due ragazze. 

Troppe domande mi assillano la testa.
Quante ragazze ci sono passate?
Quanti hanno fatto finta di niente?
Quante hanno denunciato la cosa?
Quante persone alla festa sono complici di questa cosa?
Sì, complici. Perché restare a guardare mentre una ragazza viene malmenata, portata via con la forza, violentata..significa essere complici.

Come puoi restare indifferente?
Non ho parlato con gli infermieri perché sarebbe stato inutile in quel momento parlarne con chi non avrebbe fatto nulla, ma non starò zitta.

Tutti i miei pensieri mattutini vengono interrotti da una nausea che improvvisamente mi assale.
Corro verso il bagno non facendo caso al fatto che Damon potrebbe svegliarsi e rigetto l'anima.

Sento dei passi e qualcuno che mi prende i capelli e me li regge.
Lui.

Appena smetto, mi aiuta ad alzarmi e a lavarmi la faccia.
"Non dovresti essere qui" mormoro guardandomi allo specchio. Sono un fantasma.

"Smettila" mi guarda con rimprovero e preoccupazione.
È rimasto con me tutta la notte, non mi ha lasciata sola un attimo. Non so come essergli grata, mi ha salvato la vita. Ma il fatto che lui possa vedermi adesso cosi debole in tutti i sensi mi crea disagio.

"Non voglio farmi vedere cosi" lo sorpasso e mi siedo sul letto.
"Mentre vomiti?"
"No, debole" ribatto.

"Mia ascolta.."
"No ascolta tu Damon. Io sono in debito con te, davvero, non so come ringraziati per avermi salvata, per aver salvato Mora. Saperti li ieri sera mi ha provocato un sollievo che non immagini neanche.. perché non è stato chiunque, ma tu.
Ma il fatto che adesso tu deva vedermi così debole sotto tutti i punti di vista, fisici e psicologici, mi devasta.." mi trema la voce.

"Se penso a ieri sera, a come mi hanno toccata, portata via e buttata a terra..dio. Non ho mai provato tanto ribrezzo nella mia vita, sto crollando e ho l'immagine fissa di me a terra che non riesce a muoversi, impotente" mi sfogo gettando su di lui tutta la mia tristezza, le mie lacrime che ormai scendono copiose e il mio senso di colpa.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora