52. The eyes were red..again

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𝐌𝐢𝐚

Vedo degli occhi blu davanti a me. Occhi grandi e blu, come il mare. La pelle intorno è candida e chiara e profuma.  Sì, profuma di vaniglia. Ma non riesco a capire dove sono e cosa sto facendo. Vedo solo questi due grandi occhi chiari in una distesa bianca, non c'è altro.
Non riesco a vedere la mia ombra, a parlare, a muovermi. Poi improvvisamente sento una voce che mi chiama, ma io non posso rispondere, non ci riesco. È come se mancassero pezzi del mio corpo e solo una parte della mia mente sia qui.
"Mia" ancora quella voce che conosco bene. Blair?
"Ma cosa hai fatto? Perché sei qui? Sei stata una stupida! Pensavo di averti fatto capire che non devi scappare da ciò che hai davanti! Se io fossi scappata da tutti i miei problemi pensi che ti avrei conosciuta?"
La voce sembra arrabbiata e sento un angoscia intorno a me che riempie tutto. Blair, si è senza dubbio lei.
Vorrei risponderle ma non ci riesco. Gli occhi davanti a me sono più scuri, sembrano arrabbiati, delusi.  Che siano i suoi?
È delusa da me? È infuriata con me? Ha ragione sono stata una codarda ma solo per non stare male e cercare di risalire.

Sento un suono adesso, come dei colpi di tosse. Come qualcuno che soffoca. Sono io.
La distesa bianca non c'è più, adesso sono circondata dall'acqua.  Adesso riesco a vedermi mentre ingerisco una grossa quantità di acqua.
Sto annegando. Mi guardo annegare senza dolore fisici, solo il mio corpo scosso da spasmi e il rumore ovattato della mia voce a causa dell'acqua che mi fa andare sempre più in fondo al mare.

"Ricordami Mia, ricordati da me e risalirai davvero" sono le ultime parole che  sento prima che un suono acuto riempi lo spazio circostante.

Apro gli occhi lentamente e vedo tutto sfocato. Appannato. Cerco di muovermi meglio ma sento solo dei dolori alla testa e alla gamba.
Richiudo gli occhi e cerco di respirare piano.
Riapro lentamente e adesso sembra che piano piano inizi a mettere a fuoco. Vedo bianco.
Ancora? No. Sono sveglia e vedo delle pareti bianche.

Mi guardo attorno e alla mia destra c'è un viso a me sconosciuto.
"Signorina mi sente? Riesce a capire ciò che dico?" mi aiuta a sollevarmi e adesso la mia vista sembra essere tornata del tutto, anche se la luce dei neon mi da enormemente fastidio.
"Cosa è successo?" riesco a dire con voce flebile.
Vedo la mia gamba coperta da piccole garze in diversi punti e poi la caviglia con una fasciatura più grande delle altre.

La testa mi fa male. "Ha avuto un piccolo incidente, niente di grave a quanto sembri. Aspettiamo le ultime analisi. Lei sente qualcosa?"
mi spiega mentre immagini di me che guido mi sovvengono in mente.
"Sono..ammaccata credo. Qualche dolore alla gamba e la testa.." cerco di spiegargli.
Annuisce scrivendo qualcosa su dei fogli.
"Bene, torneremo dopo, i suoi amici stanno arrivando. Io sono il dottor Johnson e mi sono preso cura di lei nelle ultime 2 ore" sorride presentandosi.
Annuisco dicendo semplicemente il mio nome.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora