7. Thomson

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Demon

Non sapevo come iniziare. Mia era di fronte a me e io continuavo ad osservarla scrutando con cura i suoi occhi color ghiaccio che mi immobilizavano.

Non avrei saputo spiegare a parole ciò che dentro di me ruotava come un vortice dalla notte scorsa.
Questa è ragazza è arrivata in silenzio ed ha risvegliato in me qualcosa che da anni non sentivo,anzi che non ho mai provato se non in altri modi.

"Demon ho lezione tra un quarto d'ora..parla" la voce calda e carica di tensione mi distoglie dai miei discorsi mentali.
"Mia.." lei mi osserva aspettando che io continui ma ciò provoca solo uno sbuffo da parte mia,al ché le vedo formarsi un cipiglio.
"Senti l'altra sera è stato tutto uno sbaglio!" vuoto il sacco usando il peggiore dei modi per iniziare a parlare.
"Non so perché ero lì,mi hai solo attratto fisicamente come dicevi tu e forse si volevo solo baciarti per togliermi uno sfizio..sei nuova e mi hai incuriosito,cosa che nessun'altra ragazza ha mai provocato fino ad adesso. Per questo sembravo così fissato..Ma tutto qui. Nient'altro..." chiudo le mie parole mettendo le mani in  tasca ed è rimasta scioccata dalla mie parole.
Ha la bocca leggermente semiaperta e le pupille dilatate.

Ma ci mette poco a riprendersi da questo stato. Si sistema la coda alta e infila solamente le dita in tasca.
"Ascoltami Demon " marca il mio nome chiaramente e non sembra tanto felice in questo momento.

Ma ti pare!

"Non volevo sapere la tua ridicola storia degli ormoni impazziti.." ahi l'orgoglio..
"Ma non pensare certo che mi stessi preoccupando di te. Hai sbagliato persona,fatti incuriosire da altre ragazze. Io non ho tempo da perdere" scantisce queste parole con un tale veleno da far salire la rabbia per quanta sfrontatezza abbia.

È così non era curiosa di sapere perché fossi li? Ci credo poco. Li ho visti i suoi occhi,quella sera e dopo aver finito di parlare.

"Non fare l'altezzosa dolcezza" la richiamo prima che sia troppo lontana.
Lei si volta a guardarmi gelida. "Sei solo un cazzone tu tesoro mio. Non giocare con i sentimenti delle persone,ma soprattutto non giocare con me." E dopo queste parole determinate e forti va via trascinando con se l'aurea gelida che porta intorno ogni qualvolta si avvicina.

Mia

Raggiungo l'aula di arte a passo svelto. Ma come si permette? Pensare che io possa cadere ai suoi piedi solo perché si presenta in piena notte nella mia camera? E se io fossi stata più ingenua? Se io avessi ceduto alle sue paroline da quattro soldi? Avrei sofferto? Sarei stata umiliata?

Inutile dire che tra me e Demon Hale non potrà mai esserci nulla. Neanche una lontana amicizia. Deve prima imparare il rispetto. Il rispetto e le buone maniere.
Le persone non sono giocattoli con cui giocare e mi sembra chiaro che a molte persone questo concetto non è chiaro. Tutti a parlare di amicizia e amore ma nessuno che ti tratti come una persona.
Tutti che si prendono gioco di te e ti abbandonano.
E non mi riferisco solo a Demon.

"Signorina Tate,giusto? Sono felice che le piaccia così tanto la mia materia..Ma potrebbe aspettare l'inizio della lezione che ne dice?" una voce lieve e pacata mi richiama dai miei pensieri.
Il professor Thomson,l'insegnante di arte.
È un uomo anziano,senza capelli e con una pancia simile a quella di babbo Natale. Non sembra quasi un insegnante. È dolce e bonaccione,quasi come un nonno visto da lontano. E a me dà proprio questa impressione.

Mi guarda attraverso i suoi occhiali rotondi ,con un mezzo sorriso stampato in faccia e capisco solo adesso il perché.
La mia tela,quella su cui avrei dovuto disegnare, è già colorata. Mentre pensavo davo sfogo ai miei pensieri attraverso l'arte. E adesso mi ritrovo un disegno astratto sulla mia tela ancora prima che la lezione sia iniziata.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora