Faccio dei respiri profondi e spero solo che Dylan mi abbia sentito. Per mia fortuna lo sento arrivare in camera, sbianca nel vedermi con la bocca tappata e una pistola puntata alla testa. Due lacrime scendono fredde lungo le mie guance ma cerco di mantenermi lucida. So bene che quando succedono queste cose non bisogna urlare o chiamare aiuto perché altrimenti potrebbe succedere qualcosa di spiacevole così calmo entra in camera e chiude la porta. Non sono riuscita a vedere il volto della persona che mi sta tenendo in ostaggio ma sono sicura che come la scorsa volta il loro volto sarà coperto. Mi chiedo solo come con tutti i soldi che hanno non riescono a permettersi un sistema di sicurezza più adeguato. Ovviamente sono pronta anche a queste situazioni devo solo aspettare che Dylan faccia un movimento o qualcosa per farlo distrarre in modo che io riesca a sfilargli la pistola della mano. Lui si avvicina a noi in maniera molto cauta e si pone davanti a me osservando però colui che mi tiene in ostaggio <<cosa vuoi?>> gli chiede <<lo sai cosa voglio>> risponde. Così Dylan annuisce e si dirige verso uno dei comodini. Apre lo sportello e prende qualcosa tenendolo coperto con entrambe le mani. Questa volta mi guarda e capisco molto bene che cosa vuole fare. L'uomo alle mie spalle toglie la mano che mi tiene la bocca tappata per prendere quello che Dylan sta sorreggendo. Lui glielo porge e io con un piccolo movimento riesco a togliermi la pistola dalla testa e appuntarla verso di lui. Dylan lascia a terra quello che teneva in mano, che si rivelano sono dei fazzoletti arrotolati, mentre io gli passo la pistola mentre vado a chiamare William. Lo vedo che è fiero di me e lo sono anche io. Esco dalla stanza , chiudo la porta sperando che nulla possa succedere a Dylan e corro verso l'ufficio del signor William. Busso bruscamente alla porta e per fortuna riesco a sentire la sua voce <<puoi entrare>> mi dice, così faccio. Spalancò la porta <<abbiamo bisogno di una mano>> inizio <<c'è qualcuno in camera di Dylan ed è armato>> concludo. Lui con una rapidità mai vista si alza in piedi dalla sua scrivania, apre un piccolo sportello sotto ad uno scaffale ed estrae una pistola. La tiene in mano ed insieme raggiungiamo velocemente la camera di Dylan. Appena aperta la porta noto Dylan in terra, quattro uomini attorno a lui con pistole puntate e Aidan davanti a loro. William inizia a ridacchiare <<davvero?>> gli chiede <<voglio la bambolina>> dice rivolgendosi a me. Io tengo lo sguardo deciso sul suo, non ho assolutamente paura di lui anzi quasi mi fa pena <<non verrò con te>> gli affermo deciso <<invece sì cara>> mi risponde lui <<Aidan tieni giù le mani>> lo avverte Dylan. Lo guardo lì in mezzo disperso nel nulla e mi sembra quasi di perderlo. Mi chiedo però proprio come farà Aidan a prendermi. Qualsiasi uomo che mi si avvicinerà armato o non, subirà una brutta fine perché oggi sono molto arrabbiata. Aidan fa già qualche passo verso di me e si avvicina molto, troppo la mia faccia. Posa il suo indice sotto il mio mento e alza la mia testa alla sua altezza. Si abbassa leggermente sulle ginocchia e mi respira sul volto <<non mi pare che tu abbia capito>> continua a parlarmi <<tu vieni con me>> conclude <<sei venuto fino a qui per me?>> gli chiedo <<certo, di tutto per una donna come te>> mi risponde <<vattene a fanculo>> gli rispondo decisa. Se davvero pensa che io me ne andrò con lui è uno sciocco. Dopo aver detto quelle parole improvvisamente mi prende la mascella con tutta la mano <<non osare parlarmi così>> mi dice <<se vuoi te lo ripeto, vattene a fanculo>> ripeto decisa. A questo punto prende improvvisamente il mio braccio e mi strattona quasi a farmi male. Così mi tolgo dalla sua presa e gli tiro un calcio nelle palle. Me lo ritrovo in ginocchio davanti a me <<te lo ripeto un'altra volta, spero che capirai, io con te non vado da nessuna parte>> concludo. A questo punto Dylan trova il momento perfetto per riuscire a liberarsi di quei quattro, distratti nel vedere il loro capo in ginocchio. William si butta su due di loro e Dylan su altri due. Li stendono a terra svenuti. Aidan è ancora in ginocchio che trema di dolore, penso di averlo reso sterile. Così William li tira un colpo di pistola dietro la nuca in modo da farlo svenire. Lo guardo steso a terra ma i miei occhi vengono catturati da quelli di Dylan. William va a chiamare il resto dei componenti della famiglia mentre io e lui rimaniamo lì in piedi fra tutti quegli uomini stesi a terra <<Chloe>> mi richiama. Immergono gli occhi nel suoi ed è casa, quella che trovo <<sei pronta>> mi dice.

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IL PRATO DEI TUOI OCCHI
Romance[COMPLETA] Dylan, figlio di un potente mafioso e Chloe si conoscevano fin da bambini, poi grazie ad un lite che lui ha avuto con il fratello di lei non si sono più visti. La scintilla fra loro c'è sempre stata ma da bambini le cose non si capiscono...