Capitolo 18

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E' finalmente il giorno della gita. Ieri sera ho fatto la valigia nella quale ho messo tutto quello che potrebbe servirmi: vestiti, spazzolino, pigiama, macchina fotografica e un bel po' di scarpe. Ho dovuto aiutare anche Jake perché non sapeva cosa portarsi. Domani ci dobbiamo svegliare davvero presto perché il volo è alle 7.30 ma noi dobbiamo essere lì due ore prima.

Sono le cinque del mattino e tutta assonnata mi alzo dal letto, mi preparo e faccio colazione pronta per questa spettacolare giornata. Mentirei se dicessi che non sto pensando a lui, durante questo viaggio lo vedrò ripetutamente però è già passata quasi una settimana quindi sto provando a razionalizzare la cosa. All'uscita di casa saluto i miei genitori e io mio fratello saliamo sulla macchina che ci porterà all'aeroporto. Arrivati, una marea di gente ci impedisce di entrare. Ci facciamo spazio fra di loro e raggiungiamo il reparto dal quale partirà il nostro volo. Jake va dai suoi amici mentre io raggiungo velocemente Brooke e Kendall che sono più agitate di me <<buongiorno>> dico <<sei pronta?>> mi chiedono in coro <<ho un po' di paura però il viaggio non mi spaventa, sono già stata in aereo tante volte quindi sono abituata>> rispondo <<io no> ci dice Kendall <<ho davvero tanta paura. Mi stanno anche tremando le gambe>> conclude <<stai tranquilla andrà tutto bene>> le risponde Brooke <<non ti succederà nulla>> la conforto pure io. Vediamo arrivare verso di noi due professori: quello di letteratura e quello di biologia <<tirate tutti fuori i vostri biglietti, mettetevi in fila e consegnateli a loro>> dice indicando del personale dell'aeroporto. Così facciamo, ci mettiamo tutti in fila e per una quindicina di minuti dobbiamo fare i controlli per controllare di poter raggiungere la nostra destinazione. Ci fanno passare, ci prendono i bagagli e saliamo sull'aereo. Ho notato che Kendall e Brooke sono vicine a mio fratello mentre io sono da tutt'altra parte, spero con qualcuno che conosco altrimenti il viaggio sarà un inferno. 

Arrivo al mio posto e mi siedo in mezzo fra due sedili. Dopo pochi secondi vedo avanzare verso di me Noah che prende posto alla mia destra <<ciao>> mi saluta <<ciao>> rispondo <<sei carica per la partenza?>> mi domanda <<sì mi piace un sacco Amsterdam, non vedo l'ora di fare un bel giro per le sue strade>> rispondo. Chiacchieriamo del più del meno e dopo qualche minuto una figura molto più grande di me vuole passare per sedersi alla mia sinistra. Fa un grandissimo sbuffo e chiede al professore <<è possibile cambiare posto?>> dice guardando nella sua direzione <<no Dylan, il posto che ti è stato assegnato e quello>> conclude, così sposto leggermente i piedi, lui passa e si siede. Io e Noah ci scambiamo qualche sguardo per assicurarci che la situazione sia vera. Io sono posizionate esattamente fra Dylan e lui. C'era una possibilità su mille che capitassimo in questa situazione e ovviamente è successa, la mia solita fortuna.

L'assistente di volo ci annuncia che l'aereo sta per decollare. È una ragazza molto giovane, ha i capelli corvini e gli occhi chiari, è davvero molto bella. L'aereo sta ufficialmente decollando e mai mi sono sentita come mi sto sentendo ora; le gambe hanno cominciato a tremare da sole e sto facendo fatica respirare. Vedo Dylan che guarda verso il mio corpo e che però non fa niente per calmarmi, è paralizzato mentre Noah appena nota ciò che sta accadendo in me posiziona la sua mano sulla mia coscia per rassicurarmi. Dylan ride in maniera sarcastica e io lo guardo perplessa. Questa situazione mi da abbastanza fastidio, vorrei che la litigata fatta con Dylan non fosse mai accaduta e che ora ci potessimo godere questo viaggio insieme. Invece mi ritrovo qui capita solamente da Noah che fa di tutto per farmi distrarre dall'uomo alla mia sinistra.  E' passata circa una mezz'oretta e stiamo ufficialmente volando. Mi sporgo verso Noah per osservare la vista fuori dal finestrino, forse mi avvicino un po' troppo a lui ma non mi importa tanto ho chiuso con Dylan. L'assistente di volo che da quanto ho capito si chiama Elizabeth inizia a passare per chiedere se desideriamo qualcosa da mangiare o da bere. Arrivata da noi ha occhi solo ed esclusivamente per Dylan, questa cosa mi dà molto fastidio ma faccio di tutto per non darlo a vedere. Chiedi a me e a Noah cosa vogliamo ed entrambi rispondiamo <<un caffè>> non riesce proprio a staccare gli occhi da lui anche mentre ci passa il caffè  che quasi si rovesciare su di me. Mi chiedo che cosa c'è di sbagliato con questa Elizabeth, perché non riesce a staccargli gli occhi di dosso? Cerco di capire che cosa stia facendo Dylan; l'unica cosa che vedo è che le sta sorridendo e le fa pure l'occhiolino. Non ero pronta a questo, vederlo subito approcciarsi con un'altra ragazza per me è davvero dura, è vero io sto facendo la stessa cosa con Noah ma fare e vedere è tutta un'altra cosa. 

IL PRATO DEI TUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora