Capitolo 52

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Con Grace e Aaron infortunati la situazione non sarà di sicuro a nostro vantaggio ma nulla è ancora detto, manca una settimana nella quale Aaron potrebbe guarire completamente e Grace stare meglio.

Oggi siamo andati a scuola e non vedevo l'ora di incontrare quel grande pezzo di merda che ha ridotto Grace così, ma non c'era. Che coincidenza, William ci aveva detto che si era ferito e guarda caso oggi non è presente. Non capisco perché Dylan non mi creda, mi fa imbestialire questa cosa.
Apro lo sportello dell'armadietto e il ricordo di quando mi ha fatto quello scherzetto del sangue riaffiora e un'idea mi balena in testa. Strappo un foglio dal quaderno e ci scrivo molto delicatamente sopra:

"scacco matto pezzo di merda"
-C

Lo ripiego e lo imbuco nel suo armadietto, non vedo l'ora che lo veda. Credo che sappia che se lo vedo la cosa non andrà bene.
Proprio mentre mi giro per tornare dove ero prima mi scontro con Dylan <<che facevi piccoletta?>> domanda aggrottando la fronte <<nulla, controllavo... una cosa...>> cerco di inventare qualcosa sul momento <<so che stai mentendo ma farò finta di nulla>> mi bacia <<sta notte dormi da me>> mi impone continuando a baciarmi. Mi stacco un secondo per parlargli <<sto da te solo perché ci dobbiamo allenare>> unisce di nuovo le nostre labbra. Con lui sto iniziando a provare una cosa talmente forte che mi sobbalza il cuore quando lo vedo, anche se i nostri sguardi si incontrassero cento volte mi farebbe sempre lo stesso effetto. Quando mi bacia il petto mi pizzica e vorrei che queste emozioni non finissero mai.
Dopo poco si stacca ma continua a fissarmi deciso negli occhi, facendo un sorriso che anche senza dirmelo capisco che significhi, ti amo. Se prima di conoscerlo qualcuno mi avesse chiesto "moriresti per amore?" avrei risposto di no. Jake mi aveva sempre imposto di non vedere nessun ragazzo e mi ha privato di emozioni troppi forti per non viverle. Ora invece risponderei "sì" morirei per lui pur di farlo vivere.
Gli sposto il ciuffo dalla fronte <<ci vediamo dopo?>> gli chiedo ma lui non mi risponde mi bacia per farmi capire che sì, ci vedremo più tardi.

Concluse le lezioni esco e lo aspetto alla sua moto ma non arriva. Provo a chiamarlo ma non risponde così mi dirigo in giardino. Attraverso la facciata della scuola e sta parlando con Madeline, la sua "amica d'infanzia" che sinceramente non mi va a genio. Lui è serio e sembra dispiaciuto mentre lei gesticola in maniera spropositata e si tocca i capelli. Mi avvicino per evitare fraintendimenti e metto una mano intorno alla vita di Dylan <<come va?>> lo bacio <<stavo per arrivare devo solo chiarire una cosa con lei>> mi dice. Non le stacco gli occhi di dosso e solo ora noto che sta piangendo <<guardami negli occhi e dimmi che ami solo lei>> singhiozza puntandomi un dito contro <<dimmi che non hai mai provato nulla per me, nemmeno una piccola cosa>> si asciuga una lacrima. Mi sto sentendo una merda per essere entrata in merito a questa cosa. Sta davvero male e solo ora capisco che la cosa che sta provando è seria. Pensavo le fosse passata ma vedo che la storia si ripete <<Madeline te l'ho già spiegato e penso che tu debba accettarlo. Non sperare in qualcosa che non accadrà. Io non ho mai provato nulla per te se non amicizia e quando ho notato che tu avevi un'idea diversa di me mi sono allontanato per evitare tutto questo>> conclude <<vedo che ti ha cambiato, sei diverso. Di solito saresti andato a sbollire la rabbia in palestra da mio padre ma vedo che ti serve solo lei in questo momento. Spero che ti renda felice>> mi lancia un'occhiata e asciugandosi le lacrime si allontana.
Guardo Dylan che mi abbraccia <<mi dispiace>> gli dico <<non pensavo stesse così male. Sono intervenuta solo per...>> ma non mi fa finire <<tranquilla>> mi rassicura.

Arrivati a casa sua abbiamo mangiato velocemente della pasta che ci ha cucinato Abuelita e abbiamo accolto Grace che è completamente fasciata. L'ho abbracciata e ingenuamente le ho chiesto <<come stai?>> senza però ricordarmi che non può parlare quindi mi ha fatto solo un piccolo cenno con la mano.

Ora siamo in palestra che ci riscaldiamo prima della lotta. Mancano 6 giorni alla battaglia e questa vittoria la dobbiamo portare a casa.
Aaron, Thomas e Dylan sono facili da abbattere il vero punto è William che ogni volta mi colpisce in maniera diversa buttandomi a terra <<ancora>> dico stremata e mi fa cadere di nuovo sul materasso <<sei troppo convinta di farcela>> mi ripete come il giorno prima <<e cosa dovrei fare? credere di non farcela?>> domando con una punta di rabbia <<no, cambiare punto di vista>> risponde lui mantenendo sempre il suo tono pacato. Sento la rabbia salirmi addosso e non ne capisco nemmeno il motivo.
Esco dalla palestra e corro a farmi la doccia anche se gli allenamenti non sono finiti.

Troppe paranoie mi stanno mangiando. Ho paura di tante cose e rischiare di perdere qualcuno ora sarebbe un colpo durissimo. Mi siedo sul lato del letto di Dylan e respiro profondamente. Una strana sensazione mi sale in petto e non riesco a respirare. Mi aggrappo alle lenzuola e cerco di fare dei grandi respiri ma non ci riesco. Di colpo sento la voce di Dylan <<Chloe, Chloe che succede?>> mi chiede piegandosi ai miei piedi. Il panico inizia a prendere pure lui ma cerca di non farmelo vedere. Mi abbraccia <<va tutto bene>> sussurra fra i miei capelli.
Quando inizio a calmarmi si stacca e mi prende il viso con le mani. Asciuga le lacrime che sono scese sulle mie guance <<cos'hai?>> mi chiede. Una parola così breve che per ricevere una risposta dovrà ascoltare parecchio. Faccio dei gran respiri e cerco di non farmi prendere di nuovo dal panico <<ho paura Dylan. Ho paura di non riuscirci, di deludervi, di deluderti. Ho paura di morire e di veder morire qualcuno. Promettimi che quando tutto questo finirà ce ne andiamo per un po'...>> mi trema la voce <<promesso>> mi guarda comprensivo <<ti porto dove vuoi e quando sarai pronta a tornare lo faremo>> conclude <<e poi non volessi più tornare?>> domando <<rimarremo li, a me basti solo tu>> mi pizzica la guancia. Sorrido e lo bacio. Non so come faccia a capirmi così bene, mi legge dentro. Io non riesco a farlo con lui.

Dopo esserci fatti la doccia siamo andati a fare una passeggiata. Per tutto il tempo mi ripetevo di dirgli del biglietto che ho messo nell''armadietto di questo ragazzo ma una parte di me mi diceva di stare zitta. Poi non ho resistito più <<ho fatto una cazzata>> gli dico di colpo. Lui si ferma e ferma pure me. Tengo gli occhi bassi ma mi impone di guardarlo <<che hai fatto>> si irrigidisce <<ho scritto un biglietto al tipo che ha aggredito Grace e gliel'ho imbucato nell'armadietto>> respiro. I suoi occhi si fanno duri come roccia <<cosa gli hai scritto?>> dice stringendo i denti e allargando le narici dalla rabbia <<scacco matto pezzo di merda>> deglutisco. La gola mi si serra e per una volta invece di essere la persona forte che sono divento una foglia. Dylan sbuffa una risata e di colpo si gira battendo la mano contro il cofano di una macchina parcheggiata dietro di noi <<ma sei rincoglionita?>> mi urla in faccia <<glielo scrivi ora? a pochi giorni dal piano?>> continua a sbraitare ma proprio non riesco a guardarlo ne a rispondergli. Sono completamente distrutta da tutta questa situazione e vorrei scappare. Mandare a fanculo tutti e andarmene, andarcene. Ma non si può. Fra poco si combatterà per la nostra sicurezza e il nostro futuro e sicuramente non volterò le spalle alla mia famiglia.

Una lacrima mi attraversa la guancia e Dylan non la smette di fissarmi <<mi dispiace>> dice poco dopo.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Fra poco ci sarà la grande guerra ma il più bello deve ancora arrivare.

BUON PROSEGUIMENTO
P.S. nel caso voleste parlare o sfogarvi ci sono sempre (insta: il_prato_dei_tuoi_occhi) ;)

XOXO

IL PRATO DEI TUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora