Dopo aver letto il suo messaggio mi guardo intorno per cercare di capire se si trova qui. Non penso sia vicino altrimenti gli sarebbe già saltato addosso. Mi volto e incontro gli occhi di Thomas che scuote la testa con il cellulare in mano e si allontana. Guardo rapidamente Noah e mi alzo per cercare di rincorrere e raggiungere Thomas. Arrivo ad un metro da lui e gli prendo il braccio con la mano per farlo girare verso di me <<sei seria Chloe?>> mi dice con disapprovazione. Non so come comportarmi in questa situazione, come reagire. Così l'unica cosa che faccio a distogliere lo sguardo da lui <<lui ci tiene davvero a te e tu te ne stai qui a baciare un'altro, pensavo fossi diversa, ma sei uguale alle altre>> mi dice. Una delle cose che odio di più è essere paragonata ad altre persone. Penso che ognuno di noi abbia un particolare che lo distingue dagli altri ma la maggior parte delle persone sono tutte uguali: stesso sorriso, stessa risata, stesso corpo, stessa mente. Io invece mi reputo una persona completamente diversa dalla massa, non è solo un particolare a farmi differire. Se mi va di fare una cosa la faccio senza pensarci due volte, senza rimuginare su cosa la gente potrebbe pensare, se mi va di dire la mia opinione su un determinato argomento, anche se la gente intorno a me la pensa diversamente, non mi importa, lo faccio lo stesso; davvero io non mi interesso a cosa la gente potrebbe pensare di me, la cosa fondamentale è riuscire a stare bene con me stessa e le persone davvero importanti sono quelle che non mi abbandonano mai <<non ti devi permettere di paragonarmi alle altre>> gli dico guardandolo fisso negli occhi. Raggiungo Noah e lo avviso di ciò che sta accadendo <<rimandiamo l'uscita?>> gli chiedo <<va bene>> mi risponde. Gli bacio sulla guancia e lui se ne va mentre io rimango seduta su quella panchina decidendo di scrivere un messaggio a Dylan per provare a chiarire questa faccenda
Chloe:
possiamo parlarne?
Visualizza ma non risponde, l'avevo previsto, così rimango altri cinque minuti ad osservare quel parco fino a che una presenza non si posiziona vicino a me. Lo so che lui ma non ho davvero la forza per riuscire a parlargli così aspetto che sia lui a cominciare e dopo pochi secondi inizia la guerra <<mi spieghi come cazzo ti viene in mente di baciarlo? E' la seconda volta>> dice stuzzicando il mio profilo. Non mi giro verso di lui, guardo dritta davanti a me per evitare di incontrare i tuoi occhi che mi attirerebbero a lui, come una calamita fa con un ago <<lui sa come trattarmi>> rispondo. E' la verità lui davvero sa come evitare liti continue ma soprattutto sa stare con me. Mi tratta bene ma non capisco perché io venga attirata così tanto da una persona arrogante, scorbutica, ostile, scontrosa e lunatica <<io non ti tratto bene?>> mi chiede <<no, non lo fai. Ogni volta che provo a fare qualcosa mi rimproveri come se fossi mio padre; un padre ce l'ho non me ne serve un'altro>> concludo. Nessuno dei due guarda l'altro, entrambi rivolgiamo il nostro sguardo verso gli alberi e il verde che ci ritroviamo davanti. In questo parco c'è stato il nostro primo "appuntamento" se lo possiamo definire così. Lì mi ero sentita voluta bene e apprezzata, non ora <<e questo ti sembra un buon motivo per baciarlo?>> mi chiede <<pensa se un giorno litighiamo per qualcosa di molto importante, che fai? te lo scop..>> non fa in temo a finire la frase che gli arriva uno schiaffo dritto in faccia <<non ci provare nemmeno>> gli dico guardandolo mentre per lui è come se non fosse successo nulla <<io non ti appartengo, non sono uno dei tuoi tanti giochetti e non puoi impormi di non andare con altri ragazzi>> finisco. Sbuffa rumorosamente <<Pensi che così io mi possa fidare di te? No!>>, <<Come se io potessi farlo! Fino a ieri te la facevi con Piper e ora vieni qui a farmi la predica perché ho baciato un ragazzo?>> gli chiedo. Inizia a tirarsi e capelli e di nuovo sbuffa rumorosamente quasi come se stesse urlando <<basta Chloe, mi hai rotto il cazzo. Non voglio più sentire nulla da te, non farti vedere in giro e non cercarmi. Ci ho provato ma sei stata solo una cazzata>> mi dice allontanandosi. Faccio scendere la testa in basso in maniera da raggiungere con la nuca il poggia schiena della panchina. Due lacrime scendono ai lati dei miei occhi e dolcemente accarezzano le tempie del mio volto. Sono davvero distrutta per tutto ciò che sta succedendo, non ce la faccio a stare senza di lui ma se mi ci ritrovo insieme, mi faccio male, molto male. È davvero un sentimento che io temo parecchio e inizio a pensare che sia qualcosa di più di un semplice interessamento, ma non lo ammetterò mai, perché io amo ricevere, ma dare per me è faticoso. Resto lì ferma per circa un'ora poi decido di alzarmi e di incamminarmi verso casa.
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IL PRATO DEI TUOI OCCHI
Romance[COMPLETA] Dylan, figlio di un potente mafioso e Chloe si conoscevano fin da bambini, poi grazie ad un lite che lui ha avuto con il fratello di lei non si sono più visti. La scintilla fra loro c'è sempre stata ma da bambini le cose non si capiscono...