Finito di brindare tutti si ritirano nelle loro stanze e io seguo Dylan per cercare di sistemare la situazione <<non seguirmi>> mi dice a denti stretti mentre gli sto dietro <<mi dici qual è il problema?>> gli chiedo già in camera sua. Chiudo la porta così da non disturbare gli altri <<mi chiedi anche quale sia il problema?>> mi domanda <<sì, dato che non ho fatto niente di male>> rispondo <<pensi di non aver fatto nulla di male? Hai cantato una canzone per lui, ci hai cenato insieme e l'hai portato in camera. Dal modo in cui lo guardavi si capiva ciò che provavi>> ammette <<Secondo te io provo qualcosa per lui?>> gli chiedo. Stiamo urlando e anche se la casa è molto grande penso che pure Abuelita ci stia sentendo <<sì dato che riesci a farti abbindolare da tutti>> mi dice. Rimango ferita da queste sue parole, non ho intenzione di rispondergli. Sa benissimo che non mi faccio raggirare da nessuno e che sono una donna molto forte. Pura rabbia mi scorre nelle vene e a primo impatto la cosa che mi viene da fare e tirargli qualche oggetto che mi ritrovo sottomano. Gli tiro contro un libro, un portapenne e qualcos'altro che trovo sulla sua scrivania. Lui cerca di schivare tutto e si avvicina a me velocemente prendendo con entrambe le sue mani i miei polsi e urlandomi <<calmati!>> come se davvero le sue parole possano farmi calmare. Mi fa fare un passo indietro e mi ritrovo con la schiena al muro e le mani strette sopra la mia testa. Si avvina al mio volto come se mi volesse baciare per risolvere la situazione. Penso che fra noi due non ci sia un minimo di collegamento mentale solo ed esclusivamente attrazione fisica e io non voglio una persona che mi stia vicino solo per il mio corpo <<sei un pezzo di merda>> gli dico scansandomi da lui. Corro fuori da quella casa ed esco in strada cercando una fermata dell'autobus quando qualcuno di familiare mi chiama <<Chloe!>> mi dice Noah <<che cosa ci fai qui?>> gli chiedo <<sto tornando dagli allenamenti, ti serve un passaggio a casa?>> mi chiede <<mi faresti un favore>> gli rispondo. Raggiungo la sua macchina e salgo. Gli do un bacio sulla guancia <<grazie mille, sei un salvatore>> gli dico <<non fa nulla tanto sono di passaggio <<come mai sei così elegante?>> mi chiede. Non mi sono resa conto di avere ancora il vestito indosso <<c'è stata una festa>> gli rispondo. Parliamo del più e del meno fino a quando non arriva davanti casa mia <<grazie mille ancora>> gli dico mentre apro la portiera <<non è nulla di che>> mi risponde. Lo saluto con la mano e trono in casa.
DYLAN'S POV
Esco di casa per raggiungerla e per provare a sistemare quel che ho fatto. Mi sento una merda per averle detto quella cazzate. Lei non si farebbe mai abbindolare da nessuno, ma la sensazione di vuoto che ho provato nel vederla nelle mani di Aidan mi ha fatto ragionare. Non la volevo vedere vicino a me per qualche minuto, per riuscire a pensare, per schiarirmi le idee. Così ho sparato la prima cosa che mi è venuta in mente, sbagliando. Arrivo al cancello di casa mia quando noto che il pick-up di Noah è posteggiato di fianco lei. Abbassa il finestrino e la chiama. Lei sorpresa lo saluta e se ne va insieme a lui. Penso che fra noi la cosa non potrà mai funzionare. Ci abbiamo provato, questo è l'importante. Sono veramente deluso di me stesso. Non ragiono mai prima di parlare, sono troppo impulsivo nelle decisioni che prendo e su questo lei mi stava facendo migliorare. Devo sfogare la rabbia che mi scorre nelle vene così prendo la macchina e vado da Madeline. Lei è una delle poche ragazze che riesce a farmi liberare dal mostro che mi rinchiudo dentro. Da 5 anni la bestia è rinchiusa nella sua gabbia dopo che era stata liberata per troppo tempo. Lei mi ha fatto ricominciare e di questo le sono davvero grato.
Parcheggio la macchina nel solito posto ed entro in casa senza nemmeno bussare. Questa è la mia seconda casa dato che è come se lei fosse mia sorella. La vedo stesa sul divano; con solo uno sguardo capisce il mio stato d'animo e si fionda da me <<qual è il problema?>> mi chiede. Le racconto tutta la situazione e le dico che ho bisogno di trovare un posto dove sfogarmi. Lei mi propone di provare a fare pugilato dato che suo padre ha un palazzetto dello sport. Mi sembra un'ottima idea, almeno potrei provare, poi se vedo che non fa per me, lascio. Le nostre famiglie sono molto ricche perché i nostri padri sono uomini potenti in questa città; possiedono molte strutture e quartieri. La abbraccio per ringraziarla del consiglio e mi reco nel posto da lei indicato. Non sono una persona affettuosa però con le persone a cui tengo davvero faccio un'eccezione. Arrivo alla palestra, mi cambio in spogliatoio e inizio ad allenarmi per riuscire a rimuovere dal mio corpo quella dolce rabbia che non vede l'ora di scappare di nuovo.
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IL PRATO DEI TUOI OCCHI
Romance[COMPLETA] Dylan, figlio di un potente mafioso e Chloe si conoscevano fin da bambini, poi grazie ad un lite che lui ha avuto con il fratello di lei non si sono più visti. La scintilla fra loro c'è sempre stata ma da bambini le cose non si capiscono...