Capitolo 4

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Sono appena tornata a casa dopo l'incontro con Dylan. Il tornado gira ancora vorticosamente, e sta distruggendo tutto ciò che c'è nel mio stomaco. Sento il dovere di raccontare tutto a Brooke e Kendall ma aspetterò domani. Con mio fratello, sicuramente non ne parlo, chissà che sceneggiata poi.
Mi risveglio dopo la mia dura nottata che è stata perseguitata da occhi verdi e grosse risate.

Sono già pronta e sto solo aspettando mio fratello. Prendiamo la moto e raggiungiamo la scuola. Vedo Kendall e Brooke vicino alle macchinette così le raggiungo <<buongiorno>> dico <<cos'hai>> mi domanda Brooke di scatto senza nemmeno salutarmi. Lei è quella più attenta ai particolari ed è molto affettuosa mentre Kendall è la parte "matta" del nostro gruppo. E' scatenata in tutto ciò che fa <<nulla, perché me lo chiedi?>> domando <<sei... strana>> mi risponde Brooke indicando il mio viso. E' vero, sembro un'ebete oggi. Non riesco a togliermi dalla testa il bacio di ieri e come siamo stati bene insieme <<diciamo che è successa una cosa che vi spiegherò a mensa>> ci salutiamo e cominciano le lezioni.

E' ora di pranzo e finalmente raggiungo la mensa già piena. Come al solito Brooke ci sta tenendo il posto al tavolo, così la raggiungo <<ciao>> la saluto <<racconta>> mi dice lei ansiosa <<aspettiamo che arrivi Kendall>> le rispondo, fa la sua solita faccia triste ma lascio scorrere. Iniziamo parlare delle varie lezioni fino a che dopo 10 minuti non arriva Kendall. E' tutta scombussolata e non è da lei <<che ti è successo?>> le chiedo preoccupata <<E' Josh?>> le domanda Brooke. Josh è il suo ex, è stata insieme a lui per un annetto circa, fino a che non ha scoperto che l'aveva tradita con Piper, la puttanella <<abbiamo discusso>> ci rivolge un'occhiata.
Passa qualche istante di silenzio <<ma tu, provi ancora qualcosa per lui?>> le chiedo <<certo, è lui che ha tradito me. A me piace ancora, ma di sicuro non ci ritorno insieme dopo ciò che ha fatto>> mi ribadisce <<ne troverai uno migliore>> le risponde Brooke. Le fa un sorriso di conforto e lo stesso faccio io. Brooke interrompe il silenzio dicendo <<la signorina Chloe, ci deve raccontare qualcosa o sbaglio?>> mi ricorda. Inizio a raccontare tutto ciò che è accaduto, scendendo nei minimi particolari. Loro entusiaste iniziano a fare urletti e a sghignazzare dalla felicità fino a che nella mensa non compare il soggetto del nostro discorso. Tiene il suo braccio sulle spalle di Piper. Una fitta al petto mi perfora. Dolore. Ecco cosa sento. Cala il silenzio nella stanza alla sua entrata. Si siedono al loro solito tavolo e Piper si mette sulle sue gambe. Sul serio? Dopo la nostra uscita e il bacio non è successo nulla in lui? Certo che no, dovevo capirlo che sono solo una delle sue sfide, che stupida. A lui piace provare a prendersi cose che non gli spettano e che sa di non riuscire ad avere. Pensavo davvero che qualcosa fosse cambiato in lui, così com'è successo in me, ma a quanto pare è stato un semplice bacio per lui. Mi si forma un nodo in gola che non riesco a mandare giù, così decido di uscire per prendere un po' d'aria e per chiarirmi le idee.

DYLAN'S POV
La vedo uscire dalla mensa. Ho voglia di seguirla ma mi impongo di non farlo. Ma cosa ti costa andare da lei? Lo sai che ti ha sempre colpito. La vedevi passare e avevi occhi solo per lei, cosa ti costa ora uscire dalla mensa? Appena riemergo dalla conversazione con la mia coscienza sono già in corridoio che la cerco. È come se il mio corpo mi portasse da lei ma io mi impongo di non farlo. Dopo un po' decido di lasciar fare il mio corpo ed eccola, è fuori dalla porta dell'entrata secondaria, appoggiata con la schiena al muro vicino alla porta. Esco, e tiro fuori le sigarette dalla tasca dei miei pantaloni della tuta. Appena apro la porta i suoi occhi rimangono fermi, dritti verso la strada di fronte a noi <<che vuoi?>> mi chiede <<niente, non posso fumarmi una sigaretta?>> le rispondo. Aspiro una volta e le dico <<non sono mica venuto qui per te>> che cazzata. Certo che sono qui per te. Ieri sera mi ha fatto sentire voluto, amato. Ero come un piccolo bimbo al parco giochi, sempre con il sorriso in volto. Stavolta è lei che mi guarda mentre io osservo la strada. Non riesco a fissare i suoi occhi in quel momento perché temo che possa vedere chi sono veramente, di cosa è fatta la mia anima e che le sto mentendo. Mi sorpassa e mette la mano sulla maniglia della porta per rientrare ma io le prendo il polso e cado in quel cielo che sono i suoi occhi. Ora è un cielo nuvoloso e sì, lo so che sono stato io a causarlo. Mi avvicino al suo viso dolce e delicato perché lei è una calamita per me.
Ovunque è presente la sento e anche se sto parlando con altre persone, solo la sua voce mi rimbomba in testa. Solo qualche millimetro separa le nostre labbra e stiamo respirando faticosamente quando apre la porta e se ne va, lasciandomi lì solo come io avevo fatto con lei al locale. Bella merda. Finisco la sigaretta, questa situazione mi stressa parecchio, e rientro in mensa giocando con i miei anelli.

IL PRATO DEI TUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora