Capitolo 24

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Lui bussa alla porta e gli dico di entrare <<no! col cazzo>> urla Dylan spingendolo fuori e chiudendo la porta a chiave. Sbuffa e si tira i capelli <<mi dispiace>> dice frustrato <<mi da fastidio che lui, ti stia sempre attaccato>> ammette indicando la porta dove poco prima si trovava Damon <<mentre l'altro cerca di portarti via da me>> conclude riferendosi a Noah e dichiarando finalmente ciò che prova. Io prendo con entrambe le mani il suo viso e mi alzo in punta di piedi per arrivare alla sua altezza, lo guardo per il negli occhi e provo a dire qualche parola per tranquillizzarlo ma appena apro bocca la sua mano finisce sul mio collo. Mi spinge contro la porta alle mie spalle e schiaccia il mio corpo con il suo <<dillo>> mi impone. So benissimo cosa vuole sentirsi dire ma non so se dargliela vinta oppure no. Decido che oggi vince lui e gli ammetto sussurrando <<sono solo tua>>. Detta quella frase inizia un bacio veloce e appassionato. Mi solleva e io avvinghio le gambe al suo corpo stringendolo sempre più vicino a me. Gli strattono leggermente i capelli dato che so che ama questa cosa. Mi fa girare e ci tuffiamo sul letto per continuare ciò che abbiamo cominciato. Ci togliamo le magliette e nessuno dei due sembra staccarsi dall'altro. Ci riscuote dai nostri sogni qualcuno che bussa alla porta. Una voce femminile che non conosco ci parla <<signor Dylan, la signora e il signor Parker vogliono parlare con lei e la signorina Chloe>> ci dice andandosene appena conclusa la frase <<ma che cazzo, ci interrompono sempre sul più bello>> dice ancora sopra di me, poggiato con le mani possenti ai lati della mia testa. Io sorrido a quella sua affermazione e mi tiro su per rivestirmi, lo stesso fa lui <<di cosa pensi ci vogliano parlare>> gli chiedo <<non ne ho idea>> mi risponde lui mettendosi la maglia. Lo seguo e mi conduce davanti una porta su cui è scritto STUDIO.

Ci entriamo senza bussare e ritroviamo Sharon, Will e William da un lato del tavolo mentre due sedie, suppongo le nostre, sono posizionate nell'altro. Io e Dylan ci accomodiamo e Sharon inizia a parlare <<vi abbiamo chiamato qui perché dopo una lunga discussione volevamo parlarvi di una cosa>> inizia <<sappiamo che Aidan sarà presente ad un incontro al quale dovrete partecipare. Dalla scorsa incursione che ha fatto a casa dei Parker abbiamo constatato che vuole te, Chloe>> continua, ma viene interrotta da Dylan che furioso le risponde <<col cazzo>> quasi urla <<ho capito che cosa volete fare ma non succederà>> continua <<lei accetterà sicuramente ma io non permetto a voi, di pensare di farle fare una cosa del genere, a lei di accettare. Grazie della vostra offerta ma rifiutiamo>> dice alzandosi e facendo alzare anche me per lasciare la stanza ma io lo richiamo <<Dylan, posso almeno ascoltare cosa hanno da dire?>> gli chiedo <<no, sono cazzate>> mi dice infuriato. Io lo guardo e faccio segno a Sharon di continuare <<dicevo, essendo che vuole che tu sia dalla sua parte ti recherai a quell'incontro sola o accompagnata e ti farai rapire da lui, facendo finta di non essere al corrente di nulla>> dice continuando ad agitare le braccia <<dovrai riuscire a rubare una busta rossa che sappiamo esattamente dove si trova e che se accetterai saprai dove trovare>> conclude. Io guardo Dylan e lui con le braccia conserte e la testa chinata alza solo lo sguardo incrociando il mio <<lo senti che cazzata?>> afferma non muovendosi da quella posizione. Io tentenno e lui capisce bene che sono bilico fra l'accettare e litigare nuovamente con lui o rifiutare e continuare felice la mia vita. Voglio accettare ma non so se riuscirei a sopportare una nuova litigata con lui appena conclusa quella di prima <<non fare quella faccia>> mi dice lui interrompendo i miei pensieri. In base alla mia faccia riesce a capire che cosa provo, e questa è una cosa che davvero in pochi sanno fare. Capisce quando mi sento male, quando sto bene, quando mento, quando invece dico la verità e lui è l'unica persona che riesce a fare tutte queste cose. E' per questo che lo ritengo un pezzo di me, come se fosse un pezzo della mia anima che si è staccata, e si è resa persona. Questa sensazione non l'avevo mai provata. Quando sto con lui mi sento a casa, protetta, al sicuro e penso che questo sia ciò che una donna dovrebbe sentire affiancata dal suo uomo. Per il nostro bene decido di fare ciò che ritengo meglio <<non mi sembra una buona idea, poi chissà quante telecamere e guardie del corpo sono presenti in casa>> le rispondo. Loro sembrano delusi ma non ci posso fare nulla.

IL PRATO DEI TUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora