Capitolo 36

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CHLOE'S POV

Sono in camera degli ospiti a guardare il soffitto e ad aspettare che qualcuno mi venga salvare. Stanno impiegando veramente troppo tempo e la noia si sta facendo spazio nelle mie giornate. La calma di questa serata viene interrotta di colpo da un frastuono di urla e colpi. Sento una voce familiare e decido di scendere per vedere cosa stia succedendo. Scendo le scale e due voci si fanno più chiare. Arrivo nel salotto e la figura di Noah mi si para davanti. I suoi occhi si aprono a dismisura e vedo chiaramente che è scosso e che non capisce cosa stia succedendo. Ovviamente la guardia dietro di me mi blocca per evitare che faccia movimenti bruschi ma di sicuro questa volta non mi muoverò <<mi spieghi che cazzo succede?>> urla Noah contro il fratello. Aidan non risponde e in maniera strafottente inizio a parlargli
io <<il tuo fratellino non lo sa? non sa il tuo vero lavoro? come guadagni tutti questi soldi? che mi tieni prigioniera qui dentro per chissà quale motivo?>> affermo decisa senza staccare gli occhi da Aidan <<stai zitta!>> mi urla contro senza riuscire a farmi muovere di un centimetro <<cosa cazzo ci fa Chloe qui?>> domanda Noah sconcertato <<te l'ho detto, tuo fratello mi tiene qui, come se fossi in gabbia, una gabbia molto lussuosa. Chissà come fa un ventenne ad avere tutti questi soldi... Noah hai qualche idea?>> chiedo sfrontata. Aidan mi si fionda contro e le guardie che mi tengono stringono ancora più forte la presa. Mi prende il viso con una mano e mi sussurra <<giuro che ti ammazzo>> afferma mentre i nostri nasi si sfiorano. Con aria da superiore lo fisso negli occhi e vedo che qualcosa in lui cambia <<non lo farai>> gli dico mentre si perde sulla vista delle mie labbra <<non lo farai>> ripeto. Sospira e si stacca da me, sto provando una strana sensazione e non capisco se la cosa mi piace o la odio. Poi mi viene in mente un'idea, e se grazie alle informazioni che conosco su di lui, ricattandolo, potessi uscire da qui? Così decido di chiederglielo <<facciamo così, tu mi lasci andare e io non dico niente a tuo fratello>> propongo lui si mette a ridere <<davvero pensi che funzioni così? Pensi che io mi fidi di te? che stupida, non ti ci facevo sai?>> conclude. Mi fa male che qualcuno mi definisca come stupida perché non lo sono e non si deve permettere di farlo. Appena avrò l'opportunità glielo dimostrerò a quel bastardo <<è ora che tu sappia la verità>> gli annuncia e io gli ricordo che il nome "Parker" non deve uscire dalla sua bocca <<ricordati di parlare solo di te, sai già chi non devi lasciarti sfuggire di bocca>> concludo e mi scrollo di dosso questi nullafacenti che mi stringono i polsi. Lascio la stanza e mi rifugio in camera dove so che nessuno mi disturberà. Mi stendo sul letto e un ricordo in particolare mi invade la mente:

Entriamo nello studio senza bussare e ritroviamo Sharon, Will e William da un lato del tavolo mentre due sedie, suppongo le nostre, sono posizionate nell'altro. Io e Dylan ci accomodiamo e Sharon inizia a parlare <<vi abbiamo chiamato qui perché dopo una lunga discussione volevamo parlarvi di una cosa>> inizia <<sappiamo che Aidan sarà presente ad un incontro al quale dovrete partecipare. Dalla scorsa incursione che ha fatto a casa dei Parker abbiamo constatato che vuole te, Chloe>> continua, ma viene interrotta da Dylan che furioso le risponde <<col cazzo>> quasi urla <<ho capito che cosa volete fare ma non succederà>> continua <<lei accetterà sicuramente ma io non permetto a voi, di pensare di farle fare una cosa del genere, a lei di accettare. Grazie della vostra offerta ma rifiutiamo>> dice alzandosi e facendo alzare anche  me per lasciare la stanza ma io lo richiamo <<Dylan, posso almeno ascoltare cosa hanno da dire?>> gli chiedo <<no, sono cazzate>> mi dice infuriato. Io lo guardo e faccio segno a Sharon di continuare <<dicevo, essendo che vuole che tu sia dalla sua parte ti recherai a quell'incontro sola o accompagnata e ti farai rapire da lui, facendo finta di non essere al corrente di nulla>> dice continuando ad agitare le braccia <<dovrai riuscire a rubare una busta rossa che sappiamo esattamente dove si trova e che se accetterai saprai dove trovare>> conclude. Io guardo Dylan e lui con le braccia conserte e la testa chinata alza solo lo sguardo incrociando il mio <<lo senti che cazzata?>> afferma non muovendosi da quella posizione. Io tentenno e lui capisce bene che sono bilico fra l'accettare e litigare nuovamente con lui o rifiutare e continuare felice la mia vita. Voglio accettare ma non so se riuscirei a sopportare una nuova litigata con lui appena conclusa quella di prima <<non fare quella faccia>> mi dice lui interrompendo i miei pensieri. In base alla mia faccia riesce a capire che cosa provo, e questa è una cosa che davvero in pochi sanno fare. Capisce quando mi sento male, quando sto bene, quando mento, quando invece dico la verità e lui è l'unica persona che riesce a fare tutte queste cose. E' per questo che lo ritengo un pezzo di me, come se fosse un pezzo della mia anima che si è staccata, e si è resa persona. Questa sensazione non l'avevo mai provata. Quando sto con lui mi sento a casa, protetta, al sicuro e penso che questo sia ciò che una donna dovrebbe sentire affiancata dal suo uomo. Per il nostro bene decido di fare ciò che ritengo meglio <<non mi sembra una buona idea, poi chissà quante telecamere e guardie del corpo sono presenti in casa>> le rispondo. Loro sembrano delusi ma non ci posso fare nulla.

IL PRATO DEI TUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora