Capitolo 42

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CHLOE'S POV
Sono in compagnia di tutti ma è come se fossi sola. Non sto ascoltando minimante di cosa stiamo parlando e l'unica cosa che riesco a fare è pensare a Dylan. Mi sale l'ansia e ho uno strano formicolio al petto. Muovo velocemente il piede e Aaron vicino a me mi calma <<ma che hai?>> mi dice sussurrando <<sono solo un po' nervosa, poi ti spiego>> gli dico. Lui mi sorride ma è come se tenesse sempre un occhio su di me. Nella stanza oltre a Jake e Dylan manca Thomas, come al solito così mi alzo dalla poltrona e mi dirigo fuori a piedi nudi a cercarlo.

Da appena fuori la porta lo vedo seduto su una delle due amache di fronte al mare così lo raggiungo. Il suo sguardo non si muove dalla luna quando mi accomodo sull'amaca affianco alla sua. Inizio a pensare a come rompere il ghiaccio che fra di noi ha sempre ostacolato qualsiasi tipo di rapporto. Molte domande che potrei fargli frullano nella mente ma solo la più sciocca e banale continua a sbucare fuori <<come mai sei sempre lontano da tutti noi?>> domando. Lui sospira <<perché tutti mi fanno questa domanda? Vedo che non ti distingui dalla massa>> risponde secco e freddo <<se te lo chiedono tutti ci sarà un fondo di verità>> affermo. Lui ride con un solo angolo della bocca ma i suoi occhi non si staccano mai dalla Luna. È il più piccolo fra i fratelli ma sembra più maturo di loro messi insieme. Per circa dieci minuti rimaniamo in silenzio  e ad accompagnarci c'è solo il rumore del mare e le risate lontane di quelli in casa. Quasi mi addormento quando lo sento parlare <<Margaret è il problema>> sospira quasi pentendosi di avermelo detto. Non oso dire nulla perché quello è un tasto dolente della famiglia e mancarle di rispetto sarebbe un gran disonore. Si sistema i capelli e continua <<quando torneremo sarà quasi il giorno del suo compleanno>> inspira <<è quello sarà un grande dolore, lo è ogni anno per tutti noi>> espira pesantemente. Osservo il suo profilo e provo a parlare. Le parole però mi muoiono in bocca e decido di alzarmi e di abbracciarlo. Lui sembra non aver previsto questa mia mossa e si irrigidisce, ha bisogno di qualcuno che gli dia affetto <<penso che lei in questo momento voglia che ti goda il momento. Quando il giorno arriverà sarà un'altra storia>> gli dico <<sei sempre così buona con tutti?>> mi risponde quasi sorridendo <<no, solo con le persone giuste>> affermo.

Torniamo in casa e dopo circa trenta secondi entrano Jake e Dylan. Il primo non è messo male ma il secondo ma le mani sporche di sangue e chiazze sulla camicia bianca <<è permesso?>> chiede con aria ironica. Sembrano felici, come se non avessero menato una persona <<ma che cazzo hai fatto Dylan?>> urlo correndo verso di lui e prendendogli le mani per vedere la situazione <<quello che dovevo>> risponde freddo <<Dylan che cazzo hai fatto sta volta?>> interviene Aaron <<senti, io non sto a guardare un coglione mangiare con gli occhi la ragazza che amo. Mi ha rotto il cazzo. Sai cos'ha fatto? Le ha scritto un biglietto 'ci vediamo in spiaggia'>> scimmiotta la sua voce <<cosa dovevo fare? Accompagnarla da lui? Tu non hai trovato la persona giusta, non sai cosa si prova>> urla. In questo momento mi sta sia esprimendo le sue emozioni che facendo rabbrividire per il suo aspetto, mai lo avevo visto così.
Si dice che per quanto tu finga prima o poi ti riveli per ciò che sei; e se il vero lui fosse così? I nostri occhi si scontrano e non riesco a riconoscerlo. Quel Dylan nuovo che avevo visto in lui è improvvisamente sparito. Quello scherzoso e che iniziava a godersi di più i piccoli momenti.
Poi però ripenso a quel ragazzo che non so in che condizione si trovi magari accasciato da qualche parte sanguinante e decido di uscire di casa. Sento Dylan provare a fermarmi <<dove vai?>> mi dice a qualche metro da me <<a cercare quel ragazzo>> gli rispondo. Lui si stupisce ma continua a seguirmi. Inizio a correre sulla riva della spiaggia per cercare di raggiungerlo. Dylan ovviamente è più veloce di me e mi prende stringendomi il polso <<tu non vai da nessuna parte>> mi strattona verso di lui <<davvero pensi di potermi imporre qualcosa?>> mi fermo urlandogli contro <<pensavi di risolvere la cosa così? Picchiando un ragazzo?>> continuo <<sei stata tu a mandarmi da lui. Cosa ti aspettavi che facessi?>> urla <<mi sono fidata di te per un solo istante e ho pensato che potessi fare la cosa giusta, ma la cosa giusta non la fai mai>> le parole mi escono di bocca troppo velocemente. Il silenzio cala fra noi e solo il suono delle onde e la luce della luna ci accompagnano <<vaffanculo>> sussurra. Rimaniamo in silenzio a guardarci come se improvvisamente non ci conoscessimo. Deglutisco e ritorno sui miei passi mentre Dylan si volta e torna in casa.

Dopo aver camminato per un po' inizio a immergere i miei piedi nell'acqua. Di colpo mi giro verso il mare e inizio a correre. L'acqua mi bagna il corpo e sento il dovere di tuffarmi come per farmi scivolare di dosso le sensazioni che lui mi ha fatto provare. Mi immergo in acqua e i miei muscoli ritornano rilassati. I capelli fluttuano e le gambe si lasciano andare. Riemergo e mi passo le mani sul viso per togliere il sale del mare dal mio volto. Osservo quel chiaro di luna che mi accompagna e sospiro.

AARON'S POV
Dopo averli visti uscire abbiamo chiesto spiegazioni a Jake che ci ha informato della situazione. Siamo tutti rimasti in casa affinché potessero parlarsi e chiarirsi, cosa che non credo succeda, conosco Dylan troppo bene.
Abbiamo ricominciato a chiacchierare quando Dylan irrompe furioso nella stanza. Cammina velocemente verso la sua camera e io lo seguo per provare a parlargli. Inutile dire che mi chiude la porta in faccia. Busso <<Dylan posso parlarti un secondo?>> chiedo pur sapendo già la risposta <<vattene>> mi urla contro. Capisco che non è il momento e torno in salotto <<vado a cercarla>> avverto gli altri ma Jake si alza e mi ferma <<vado io>> mi dice.
All'improvviso un dolore atroce mi prende la testa.

<<Siamo tornati! Ci eri mancato sai>> mi dice uno <<è un brutto momento?>> domanda l'altro. Iniziano a ridere entrambi e la loro risata rimbomba nella mia testa <<ti stiamo lasciando conoscere nuove persone visto? siamo anche troppo generosi, ma tu lo sai che arriverà il tuo momento, vero? Siamo venuti qui solo per ricordartelo e non farti rilassare troppo>> conclude. Ricominciano a ridere.

Un dolore atroce mi perfora la testa e mi ritrovo inginocchiato al suolo. Di colpo tutto scompare e di fronte a me vedo Thomas intento a calmarmi. Sono tutti sconvolti dal mio stato ma cerco di spiegare loro la cosa mentendo <<scusate a volte ho delle forti emicranie>> dico rialzandomi.

CHLOE'S POV
Bagno nuovamente i miei capelli nell'acqua salata lasciando andare il mio capo all'indietro e decido di uscire. Cammino verso la spiaggia osservando i miei piedi farsi spazio fra i piccoli pesciolini. Quando rialzo lo sguardo, già sulla riva, mi ritrovo mio fratello davanti con un asciugamano appoggiato sul braccio. Vado verso di lui e senza parlargli lo prendo <<nemmeno un grazie?>> mi domanda <<grazie per non aver fermato Dylan prima>> urlo <<io l'ho fermato, sarebbe andato oltre>> mi risponde. Sospiro e insieme torniamo a casa senza nemmeno dire una parola. Domani sarà l'ultimo giorno e finalmente torniamo a casa.

Appena varcata la soglia tutti gli occhi si puntano su di me ma faccio finta di nulla <<posso parlarti?>> chiedo ad Aaron <<certo>> mi risponde lui seguendomi. Andiamo nella sua di camera perché sicuramente nella mia c'è anche Dylan <<me la presti una maglia?>> domando. Lui prontamente me ne lancia una che prendo al volo. Vado nel bagno della camera e mi cambio mentre lui mi parla <<quando è arrivato si è rinchiuso nella sua camera e penso che abbia rotto qualcosa perché ogni tanto sentivamo dei botti>> inizia <<io credo che lui si sia reso conto di cosa ha fatto e penso che dovresti perdonarlo, infondo voleva solo proteggerti>> conclude. Mentre esco dal bagno con il vestito in mano gli dico <<questo lo so ma non lo giustifica a tornare con le mani insanguinate qui>> dico <<poteva minacciarlo è tutto sarebbe finito ma lui cerca sempre lo scontro fisico e non va bene se lo fai contro un ragazzo che non sa nemmeno combattere>> finisco il mio concetto <<hai ragione ma sai che lui si irrita facilmente, devi solo aiutarlo a migliorare>> mi fa riflettere <<quando si scuserà con me ne riparleremo>> concludo.

Torniamo in salotto e mi accomodo vicino a mio fratello <<ma Aaron ha qualche problema di salute?>> mi chiede sussurrando <<perché?>> rispondo seria <<prima si è accasciato a terra dal dolore e si teneva la testa fra le mani. Ha detto che ha delle emicranie ma non era sincero mentre lo diceva>> il cuore mi batte velocemente. Mi sposto per sedermi vicino ad Aaron questa volta <<ti è successo di nuovo?>> gli chiedo. Lui sa a cosa mi riferisco <<si, ma per un po' le voci se ne staranno calme>> fa un mezzo sorriso. So quanto soffre ma lo nasconde bene. Gli bacio la guancia e proprio in quel momento Dylan varca la soglia del salotto facendo cadere la stanza in un silenzio atroce.

ANGOLO AUTRICE
ciao a tutti! Chloe e Dylan hanno litigato ma la situazione come si risolverà?

BUON PROSEGUIMENTO

IL PRATO DEI TUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora