Poche ore fa siamo tornati a casa. Sono stata sempre molto vicino ad Aaron e gli ho chiesto se preferiva stare in compagnia, magari chiamando anche qualche suo amico oppure rimanere da solo. Mi ha risposto che voleva passare del tempo con me e così abbiamo fatto. Ho lasciato da parte Dylan per qualche oretta per dedicarmi ad un'altra persona molto importante nella mia vita. Abbiamo giocato alla PlayStation e scherzato su alcune caratteristiche dei componenti della famiglia come il tono di voce di Grace quando è arrabbiata o del movimento buffo che assume la bocca di Thomas quando mangia. Abbiamo fatto tantissime risate e nel frattempo lui si è addormentato, così sono tornata da Dylan.
DYLAN'S POV
Sono seduto sul letto con le mani nei capelli. Mi sento male nel pensare di non essermi accorto prima del disagio che stava provando mio fratello. Sento come qualcuno da dentro che mi logora, mi squarcia il petto, ecco il dolore che provo. Poi la vedo arrivare, vedo arrivare una delle donne più importanti della mia vita. So che lei ci sarà quando avrò bisogno e lo stesso mi prometto di fare io con lei. Mi viene incontro e io spalanco le braccia pronto ad accoglierla in un caldo, dolce abbraccio. Inalo il suo profumo che nonostante tutto, nonostante le litigate che ci potranno separare, le stronzate che ci diremo, mai riuscirò a dimenticare, mai nessun avrà il diritto di togliermi dalla mente. Ci tuffiamo sul letto ancora abbracciati e io mi sorreggono con il gomito sul suo corpo. Vedo che soffre, soffre parecchio. Sarà difficile lottare contro i demoni che perseguono anche Aaron, ma non impossibile, perché credo che insieme saremo in grado di combattere tutto questo. Gentilmente le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio accarezzando delicatamente la pelle del suo viso <<come sta?>> le chiedo <<bene ma più tardi deve prendere le medicine>> mi risponde distogliendo lo sguardo, come avesse paura. Io le prendo il viso e la obbligo a guardarmi di nuovo <<qualsiasi cosa succeda, non devi mai smettere di guardarmi negli occhi, sei una delle poche cose che mi rimane>> ammetto amaramente. Lei mi fa rabbrividire con quegli occhi azzurri che mi infondono tutto ciò che prova. Lei è casa. Quando torno da lei e come tornare a casa dopo due settimane di vacanza; la sensazione più bella del mondo. Mi perdo un altro po' nei suoi occhi poi mi ricordo di cosa mi tocca raccontarle perché no, non mi sono scordato della domanda che ha fatto <<ha subito qualche trauma?>>. Improvvisamente mi sento freddo e noto che anche lei lo percepisce. Mi separo di qualche centimetro e mi metto comodo <<ti sarai chiesta perché non hai mai incontrato mia madre>> inizio. Ho la gola secca e quasi mi fa male ad ogni parola che dico; spalanca gli occhi e vedo che si sistema in modo da poter ascoltare ed assimilare meglio la storia che le sto per raccontare. Annuisce alla mia domanda senza proferire parola. Deglutiscono e mi preparo a raccontarle una parte di me. Mai avevo raccontato la mia vita così apertamente a qualcuno <<vedi, tempo fa, mio padre e il padre di Aidan hanno avuto qualche "problema". Il problema in questione era mia madre, Margaret, una donna bellissima, molto abile nella lotta e con una luce negli occhi che mai dimenticherò. Suo padre voleva mia madre a tutti costi tanto che è riuscito ad uccidere delle guardie per provare a catturarla. Mio padre non mi ha mai detto perché lui la volesse così tanto ma non sono sicuro di volerlo sapere>> prendo un grande respiro e faccio fatica continuare. Lei lo nota e mi si avvicina sussurrandomi <<non c'è bisogno che tu lo faccia ora, prenditi il tempo che ti serve, non forzarti a dirmi determinate cose che magari non...>> ma non la lascio finire perché non voglio che finisca quella frase <<Chloe>> la riprendo <<io non devo, voglio. Voglio che tu sia partecipe della mia vita, voglio che tu sappia tutto, partendo con qualcosa di importante. Ti racconterò le cose poco per volta, perché la mia vita è stata tormentata e burrascosa soprattutto in questi anni>> respiro << il padre di Aidan catturò Aaron e lo torturo filmandolo. Lui era ancora piccolo avrà avuto 10\11 anni. Inoltrò il filmato ai miei genitori. Loro pensavano che fosse a scuola, che tutto stesse andando bene e quando videro ciò che stava realmente accadendo rimasero scioccati che una cosa del genere potesse accadere al loro figlio, che loro, i suoi genitori, lo avessero messo in una situazione del genere. Raggiunsero subito casa sua e trovarono Aaron legato ad una sedia, insanguinato che piangeva>> inizio a non vedere più nulla perché delle stupide lacrime mi offuscano la vista. Non ne faccio scendere nessuna, le lascio lì sospese <<lui minacciò di uccidere Aaron e se non volevano che una cosa del genere potesse succedere a loro figlio, mia madre sarebbe dovuta finire nelle sue grinfie. Così mia madre guardo mio padre, lei si mise a piangere e gli promise che sarebbe tornata mentre lui cercava di parlare con l'uomo che si stava intromettendo troppo nella sua famiglia. Cercò un compromesso con lui purché non portassero via l'amore della sua vita ma lui, voleva proprio quello. Iniziarono ad urlare, sbraitare e arrivò al punto di puntare la pistola alla testa di Aaron e di insinuare di avere mia madre in pochi secondi. Così mia madre corse da lui e provo con le sue grandissime doti a toglierli la pistola di mano. Ci riuscì e gliela puntò contro ma aveva una guardia di fianco a lui, nascosta, che nessuno aveva notato; urlo <<uccidilo!>> con tale disprezzo da far rabbrividire tutti e la guardia sparò. Gli occhi di mia madre scattarono in direzione di quell'uomo e non appena pronunciata la parola si scaraventò contro Aaron. Inutile dire che la pallottola prese lei>> una sola lacrima brucia la mia guancia e dopo pochi secondi mi rendo conto che la ragazza accanto a me sta singhiozzando così la stringo come per proteggerla ma lei si libera e protegge me. Mi bacia e asciuga quella lacrima dolorosa. Solo guardandola quel dolore che prima mi stava divorando sta venendo rimpiazzato da questo calore che solo lei può trasmettermi <<grazie>> dice asciugandosi qualche lacrimuccia prima che possa farlo io <<ti amo>> le dico <<ti amo>> risponde. La bacio di nuovo e così riusciamo ad esprimere l'amore profondo che ci lega. Penso che sia lei la donna della mia vita, la donna con la quale voglio trascorrere gli anni a venire e gli ultimi respiri. Ci stacchiamo e qualcosa in me mi dice di dirglielo, di ammettere tutto ciò che provo, che sarà lei a trascinarmi verso la rovina <<te lo metterò io>> le dico <<che cosa?>> domanda ancora con gli occhi arrossati dal pianto <<l'anello al dito>> affermo sicuro. E' l'unica cosa della quale sono certo. Sono fermamente convinto che sarò io a farle dire "lo voglio" e non vedo l'ora di vederla vestita di bianco, in lacrime che mi viene incontro.
BROOKE'S POV
Sto uscendo di scuola e anche oggi Chloe non c'è, continua a perdere così tante ore di lezione che non riuscirà più a recuperare. Ultimamente siamo un po' distanti ma capisco che la situazione che sta vivendo non è facile. Non vedo l'ora di rivederla e di chiederle cosa stia succedendo, perché si è distaccata così tanto da me. Arrivo nel parcheggio e noto una marea di gente attorno a qualcuno. Urlano e incitano a continuare. Non capisco cosa stia accadendo poi vedo Jake e Luke picchiarsi lì, al centro della folla. Jake è sopra di lui e gli sferra dei pugni sulla faccia. Sanguinano entrambi e nessuno prova a fermarli così intervengo io, anche se prevedo di farmi male. Riesco a scavalcare tutti quelli che mi stavano davanti e provo a tirare su Jake. Lui mi spintona non rendendosi conto di chi stesse provando a fermarlo e mi ritrovo a terra. La folla urla <<uuuh!>> alla mia caduta. Dopo poco si gira e mi vede a terra. Mi balza addosso <<scusami>> cerca di farsi perdonare <<scusami, scusami, scusami>> ripete mentre controlla che non mi sia fatta nulla. Non mi importa nulla di lui in questo momento, solo di Luke che gli urla contro <<brutto pezzo di merda!>> mentre sputa sangue e prova ad alzarsi. Vedo Blake arrivare seguito da Kendall che lo aiutano a tirarsi su e lo portano via mentre io spintono Jake <<che cazzo hai per la testa!>> gli urlo contro alzandomi da terra. Lui rimane lì, senza muoversi mentre io corro da loro. Lo trascinano verso la macchina di Blake <<come stai?>> mi piazzo difronte a lui osservando il suo viso frantumato <<non è la domanda azzeccata>> ridacchia. Lo adoro perché trova in bello in tutto anche in momenti come questo <<lo porto a casa mia>> esordisco rivolgendomi a Blake e Kendall <<no, viene con me. Dobbiamo parlare con Dylan>> mi rimprovera Blake. Voglio che venga da me e mi impongo fino a che non me lo lascia <<no, viene a casa mia poi lo passi a prendere e andate da Dylan>> concludo. Lui sospira e accetta. Ci dirigiamo alla mia macchina e mi assicuro che non si faccia male durante il viaggio andando piano.
Dopo pochi minuti arriviamo a casa mia e ci dirigiamo in salotto. Lo faccio sedere sul divano mentre vado a prendere l'occorrente per curare le ferite che gli ha procurato Jake. Imbevo il cotone nel disinfettante e inizio a strofinare sulle sue ferite aperte facendo attenzione a non fargli male anche se noto che a volte strizza gli occhi dal dolore <<scusa se ti faccio male>> ridacchio per quell'espressione buffa che assume ogni volta <<non fa nulla>> mi risponde. Ho finito di medicarlo e gli chiedo il motivo del loro litigio <<l'ho istigato io>> ammette. Non ero pronta a questue parole, non riesco a credere che sia stato lui a far partire la cosa. Gli arriva un messaggio <<Blake sta per arrivare>> annuncia poggiando il suo sguardo su quel cellulare <<cosa intendi con "l'ho istigato io"?>> domando, lui mi guarda e lo vedo turbato, come se fosse in guerra poi di scatto mi si avvicina e posa le sue labbra sulle mie. Dopo poco si distanzia da me e mi guarda <<mi piaci Brooke>> rimango spiazzata da queste sue parole. Pensavo fossimo degli amici invece... Qualcosa di nero mi copre la vista e inizio ad urlare mentre vengo sollevata da terra. Non capisco cosa stia accadendo e sento Luke sbraitare e dimenarsi vicino a me. Vengo lanciata dentro a qualcosa di metallico che presumo sia un camioncino e mi vengono legate le mani. D'un tratto sento un pizzico alla spalla e mi addormento.
KENDALL'S POV
Io e Blake stiamo andando a casa di Brooke per prendere Luke. Mi ha detto che devono parlare con Dylan "lo stronzo" riguardo al fratello di Chloe che secondo me non ha fatto nulla di male. Luke lo ha provocato e lui lo ha menato, gli sta bene. Blake mette a tutto volume una canzone che amo e insieme la cantiamo a squarciagola. E' l'uomo più importante della mia vita. Molti metterebbero il proprio padre al primo posto ma il mio non c'è mai stato, non ho questi problemi. lo penso di amarlo. Sì, lo amo con tutta me stessa, peccato che non sia riuscita a dirglielo. Non riesco ad esprimere le mie emozioni a parole e a volte risulto fredda ma non ci posso fare nulla, sono fatta così. Dopo pochi minuti arriviamo e suono al campanello. Non mi risponde nessuno allora dico a Blake di scavalcare <<dai salta>> gli urlo già dall'altro lato del cancello <<non vorrei che stessero scopando mentre entriamo, sai che scena>> ride mentre salta. Ridacchio anche io e mentre entriamo in casa tutto è sottosopra. Io e Blake ci guardiamo poi qualcosa di nero mi copre la vista ed io inizio ad urlare mentre vengo sollevata di peso da terra. Non capisco cosa stia accadendo ma sento Blake sbraitare e cadere vicino a me. Vengo lanciata dentro a qualcosa di metallico che presumo sia un camioncino e mi vengono legate le mani. D'un tratto sento un pizzico alla spalla e mi addormento.
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Cosa starà succedendo? Abbiamo quasi raggiunto i 70K quindi grazie mille. Ricordo che se volete scrivermi ho una pagina Instagram: il_prato_dei_tuoi_occhi. Grazie a tutti, vi voglio bene.
BUON PROSEGUIMENTO
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IL PRATO DEI TUOI OCCHI
Romance[COMPLETA] Dylan, figlio di un potente mafioso e Chloe si conoscevano fin da bambini, poi grazie ad un lite che lui ha avuto con il fratello di lei non si sono più visti. La scintilla fra loro c'è sempre stata ma da bambini le cose non si capiscono...