Capitolo 33

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CHLOE'S POV

Io e Dylan siamo abbracciati sul letto ancora in lacrime e stremati da tutto quello che mi ha raccontato. Sto finalmente iniziando a sapere di più sulla sua vita e su ciò che lo circonda e di questa cosa vado molto fiera. Improvvisamente il mio cellulare squilla ma non ho voglia di lasciare le sue braccia <<vai a rispondere>> mi dice lui serenamente <<sei più importante tu ora>> gli rispondo con il viso affondato nella sua felpa solo che il telefono non la smette. Continua a suonare ripetutamente così mi alzo lamentandomi e noto che sul display compare un numero sconosciuto. Osservo Dylan leggermente preoccupata e lui si tira su:

CHLOE

pronto?

SCONOSCIUTO

ti invierò una posizione vedi di presentarti.

 Questa affermazione mi travolge completamente. Decido di mettere il telefono in vivavoce per far si che anche lui lo senta.

CHLOE

chi sei?

SCONOSCIUTO

starà a te scoprirlo. Ah dimenticavo, c'è qualche tuo amichetto con me.

Sento in sottofondo delle urla distanti di parecchie persone. I miei occhi e quelli di Dylan si scontrano e colui che chiamava aggancia <<porca troia>> esclama lui. Sul mio telefono arriva la notifica con la posizione ed essendo che non ha specificato in quanti possiamo raggiungere il luogo riuniamo la famiglia. Sono tutti sotto shock e ho paura che Aaron sia molto debole in questa situazione. William si sistema a capo del tavolo e tutti noi ci raduniamo ai lati <<sapete già cosa fare>> comincia <<voglio tutti armati e con i giubbotti addosso. Grace prendi i coltelli mentre Thomas e Aaron scendete in cantina a prendere ciò che vi serve. Chloe, ti spiegherà Dylan la faccenda tu prendi questo>> conclude porgendomi una pistola che sembra quasi giocattolo <<sul serio?>> chiedo. William non mi guarda più, consapevole reazione che avrei avuto e lo stesso fanno gli altri, allontanandosi dal tavolo <<per oggi quella va più che bene>> commenta Dylan la "pistola" che tengo in mano. Quella che lui tiene in vita è il doppio della mia ed è a quella che punto. Mentre ci dirigiamo al garage per prendere i furgoni cerco di sfilargliela ma lui mi precede e ci mette la mano sopra fulminandomi <<non ci provare nemmeno>> ringhia <<i miei amici sono in pericolo e io dovrei andare lì con questa?>> chiedo retoricamente <<sì>> risponde sempre più infuriato. Sbuffo ed evito di far partire una litigata in questo momento. William richiama tutta la security che verrà con noi. Io e Dylan saliamo sul retro del primo furgone, William e Grace sul secondo e Aaron e Thomas sul terzo. Invio la posizione al cellulare di William che lo condivide con gli autisti.

E' tutto buio ma Dylan alza una mano e accende una piccola luce situata sulla nostra testa che mi fa individuare la sua figura, la sua magnifica figura. Poi ripenso a ciò che ha detto William e mi chiedo cosa faccia Grace con dei coltelli <<William ha detto che mi devi spiegare un po' di cose>> inizio <<ah, certo>> si ricorda <<nella nostra famiglia ognuno ha un ruolo. Tutti siamo bravi in qualsiasi delle discipline degli altri ma spicchiamo in una principalmente. Mio padre in quella della mente, il cervello di tutto il gruppo, mia madre lo era nella lotta, Grace è abile con i coltelli e Thomas e Aaron sono cecchini>> conclude senza rendersi conto di essersi dimenticato una parte parecchio importante, sé stesso <<e tu?>> domando <<io sono l'unico ad averne due, mente e pistole. Quando arriviamo non credere di vedere né Thomas né Aaron, loro si nascondono per sparare al segno che gli fa mio padre>> annuisco e tutto sembra più chiaro. E' la famiglia più bella, complicata e unita che abbia mai visto. Quanto vorrei che anche la mia lo fosse. 

IL PRATO DEI TUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora