Questa storia comincia un giorno d'inverno di un'epoca lontana di una terra dimenticata, nel silenzio del mondo dormiente sotto la neve.
Questa storia comincia con un'alba smunta e grigia, alberi immobili nell'aria gelida, rigide dita scheletriche protese verso un cielo di piombo.
Questa storia comincia con il circolare volo dei corvi sopra la neve sporca di sangue.
Questa storia comincia nella morte per finire oltre la vita.
La neve. I corvi. Il sangue.
Piccoli passi sulla neve.
I piedi nudi sul suolo ghiacciato, un vestito stracciato in tela grezza, una cascata di arruffati capelli corvini. Una figura minuta, immobile e muta dinanzi all'orrore, dinanzi ad un mondo in decadenza, ucciso dal proprio dolore e affogato nelle proprie lacrime. Un'umanità sull'orlo del baratro, ad un passo dal crollo. Un mondo che sembra essersi fermato nella gelida aria invernale di un mattino spento. L'aria immobile, i corvi silenti, la luce paralizzata. Il sangue. E piccole impronte che si allontanano nel folto del bosco, nel turbinio dei fiocchi di neve.
STAI LEGGENDO
Destino - Il volo del corvo
FantasyCringe alert - questa storia è moooolto vecchia e ci sono passaggi un po' problematici, riferimenti a culture che sfiorano l'appropriazione, e tutta una serie di cose che ora mi fanno accapponare la pelle. Il lato positivo è che ora me ne rendo cont...