Capitolo 21

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"Io sono Kyera, e questa è la mia storia. Appartengo a questo mondo ma a nessuna delle stirpi. Ho una famiglia ma non conosco il nome di chi mi ha generata. Io sono Kyera. Semplicemente. "

Cailibh batte le mani e ride, divertito. Sopra le nostre teste, il pallido sole autunnale brilla nei suoi ultimi raggi prima del tramonto. L'aria è fresca, e presto calerà il buio.

"E brava la nostra Kyera! Hai talento nel drammatizzare, non c'è che dire. Potresti fare la raccontastorie..." Esclama ridendo.

"Non fare lo spiritoso, Cailibh. Sai benissimo che l'ultima cosa che voglio è partire e vagare per strade sporche e malsicure, fiutando come un segugio la voglia di un bel racconto!"

"Lo vedi che continui? Ti lamenti sempre. E poi guarda che di bei posti ce ne sono. Basta nascere ricchi e possibilmente anche stupidi. Gli stupidi hanno un talento per la vita facile in luoghi meravigliosi..." Continua lui, imperterrito, nonostante la mia risposta secca.

"Dai, smettila! Ti lamenti del mio... Come lo hai definito? Ah, sì, eloquio cotanto raffinato da rivelarsi stucchevole, e poi mi chiedi di raccontarti la mia storia. E sì che ormai dovresti saperla a memoria, dopo tutti questi anni!"

"Il fatto è che si scopre sempre qualcosa di nuovo, se si fa bene attenzione. Ma devo riconoscere che è difficile scovare i tuoi altarini... Su, non potrai mica essere stata sempre così seria. "

"Ma non mi prendere in giro..."

"Tanto lo sai meglio di me che non smetterò mai, fino alla fine dei tuoi giorni..."

"Già, probabilmente dovrò rassegnarmi a sopportarti fino a quel momento... Anzi, spero che ti sistemi un po' in fretta con la ragazza più gelosa di questo mondo, così poi avrai meno tempo di venire infastidire me!"

Cailibh arrossisce di colpo e mi guarda malissimo. Questa volta sono riuscita a pungerlo nel vivo, perché per un po' se ne sta zitto.

"Ah sì? Sicura di non essere tu quella gelosa? Mi risulta che fino a qualche tempo fa Ceridwen non ti stesse poi molto simpatica..."

"Sì, è vero, ma è stato tanto tempo fa. E poi mi aveva dato della stracciona. Che cosa avrei dovuto fare? Sposarmela?"

"Ah no, questo mai! Devo già vedermela con Illan per avergliela rubata. Contro di lui potrei anche vincerlo un duello, ma poi sarei troppo stanco per vedermela anche con te..."

"Il povero, piccolo Cailibh, così fragile... Ma non preoccuparti troppo, alla fine credo che Illan l'abbia presa piuttosto bene. Quella per Ceridwen non era che un'infatuazione passeggera, una cottarella... Ora ha altro per la testa. "

"Ah sì? E di chi si tratta?"

"Calma, calma. Che vecchia pettegola che sei, Cailibh...Vedrai di che si tratta questa sera, alla festa. "

"Dai...sono curioso, lo sai bene! Kyera, sorellina cara, potresti anche dirmelo..."
"Ah, allora è così, eh? Sono passata dall'essere quella dall'eloquio cotanto raffinato rivelarsi stucchevole all'essere la tua cara sorellina. Il tutto per sapere il nome di una ragazza..."

"Kyera... Lo sai che lo penso veramente. Ormai per me ed Eír sei come una sorella. " Dice Cailibh, più serio.

"E tu sai che per me è lo stesso, siete voi la mia famiglia. "

Cailibh sorride, poi riprende a parlare.

"Bene. Motivo in più per dirmi di chi si tratta. "

"Cailibh, Cailibh...eri troppo preso dalla tua amata Ceridwen per accorgertene. "

Destino - Il volo del corvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora