Capitolo 24 - Kyera

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Il sole sorge. Un popolo che abbandona le proprie case è doloroso a vedersi. Le famiglie camminano al centro della colonna, gli uomini armati ai lati, pronti a difendere i propri cari anche al prezzo della vita.  È un popolo povero, diffidente, ma pur sempre orgoglioso. Un popolo che non lascia che il pericolo lo faccia chiudere troppo su sé stesso. È un popolo spaventato ma coraggioso, un popolo che ha già accolto tre uomini giunti da lontano ma perfettamente consci di essere fratelli nello spirito. Non è stato facile, certo. Costoro marciano in testa alla colonna, armati ma tenuti costantemente sotto sorveglianza. Non parlano. Sono completamente presi dai propri pensieri. Loro hanno già vissuto questo momento. Loro hanno già vissuto abbandono, fuga e malinconia. I loro occhi sono lo specchio delle medesime immagini. Ormai sono abituati a tenersi dentro i pensieri. Gli stessi.



Accade tutto così in fretta... Gli uomini nascono, vivono, amano, muoiono. Gli uomini camminano, vagano per le strade del mondo, ma da qualche parte resta sempre un posto che chiamano casa. Ora, invece, non c'è più. Non esiste casa se nessuno e nulla stanno lì ad aspettarti. Se nemmeno un ricordo sopravvive alla polvere.

Le ombre di ciascuno si mischiano a quelle degli altri compagni. Passi lunghi e passi brevi, scarpe, stivali e piedi nudi. Un passo dopo l'altro, sempre avanti. Sempre ricordandosi di tenere alta la testa.

Persino i bambini hanno capito che questi potrebbero essere giorni importanti, forse cruciali. Per questo camminano senza lamentarsi troppo, stringendo la mano delle loro madri.

Io avanzo in silenzio portando una cesta di provviste. Nemmeno Cailibh ed Eír parlano. Si risparmia il fiato e si marcia, semplicemente.

I miei occhi corrono costantemente alla testa della colonna. È là che stanno Cathal, gli anziani e gli stranieri. Con loro c'è anche Heryann. Quando l'ho condotto da loro non è stato facile spiegare tutto e aiutarlo a conquistare la loro fiducia. Sarò ingenua, ma mi fido di lui. Esattamente come mi fido degli altri due, di Halger e di Halrik. Non so che cosa mi spinga a farlo, ma il fatto che abbiano perso molto, esattamente come me negli anni passati, mi porta a nutrire della simpatia nei loro confronti.

Sempre più spesso mi capita di pensare a Heyleen. In tutti questi anni, nessuno ne ha mai fatto cenno. E ora che finalmente potrei avere una risposta, non ho il coraggio di chiedere a Cathal che cosa le sia successo. È più forte di me. E in mancanza di coraggio, cammino.

***

Quando, al tramonto, giungiamo a destinazione, sono ancora immersa in questi pensieri. E lo sono pure quando cominciamo ad organizzare la nostra permanenza nelle grotte scure e umide, i cui cunicoli penetrano nella roccia rivestita di vegetazione che costituisce le colline alle pendici degli alti monti di Harlöndin. Non riesco a concentrarmi su ciò che faccio. Solo in questi attimi ho davvero realizzato che cosa sta succedendo. Solo ora ho davvero realizzato che niente sarà mai più come prima. Solo ora mi sono davvero resa conto di tutta la paura che invade il mio cuore. Mi gira la testa. È incredibile come il destino si prenda gioco di tutti noi.

Vado a sbattere contro Heryann per la seconda volta in due giorni e finalmente mi riscuoto da tutto il mio pensare.

"Il fatto di non guardare dove vai è per caso una tua abitudine?" Sbuffa lui.

Mi affretto a chiedere scusa, ma non mi sembra molto arrabbiato, anzi. Nei suoi occhi leggo la stessa confusione che c'è nei miei e in quelli di tutti coloro che ci circondano. Mi aiuta perfino a raccogliere la cesta di panni da distribuire che ho goffamente fatto cadere.

È strana, la vita. Fa, disfa, sconvolge i piani più banali. Ma lascia sempre quell'elemento di sorpresa che può perfino rivelarsi una gioia.

Che succederà domani? Non lo so. Eppure, non faccio che chiedermelo in continuazione.

Che mi accadrà domani?


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Ciao a tutti!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, nonostante, lo ammetto, sia piuttosto noioso. Non preoccupatevi, comunque. L'azione riprenderà presto!

D'ora in avanti vicino al capitolo scriverò anche il punto di vista, come avete potuto vedere.

Vi ringrazio per seguire questa storia, che grazie a voi ha ormai raggiunto i 3K di letture. MI raccomando, continuate a leggere, votare e commentare in tanti!

A presto!

Destino - Il volo del corvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora