Capitolo 15

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Sente caldo, molto caldo. Qualcosa le impedisce di respirare. Si dibatte violentemente tra le coperte fino a cadere dal letto. Apre gli occhi.

Rosso. È la prima cosa che vedo oltre le finestre. Fuoco, fiamme che si alzano a divorare ogni cosa, perfino il cielo. Mi alzo di scatto inciampando nelle coperte. Batto la testa sul pavimento, poi finalmente riesco a rimanere in piedi e a correre fuori dalla stanza. Mi scontro con Heyleen, che riesce a prendermi prima che cada. I suoi capelli sono arruffati e in disordine, gli occhi cerchiati di sonno sono spalancati dal terrore.

"Presto, fai presto!" grida tra un colpo di tosse e l'altro. "Devi fuggire! Ora!"

Il fumo impregna ogni cosa, spezzandoci il respiro. Tossico violentemente mentre cerco di capire che cosa sia successo, senza tuttavia riuscirci completamente. Non capisco più nulla, ora c'è solo la paura.

Heyleen mi prende per un braccio e correndo mi trascina in cucina, dirigendosi verso la porta. Troppo tardi. Il legno si frantuma, sfondato. Grosse schegge si spargono sul pavimento della cucina avvolta nella penombra e rischiarata soltanto dalle fiamme che ormai avvampano un po' ovunque.

Due uomini incappucciati fanno irruzione nella piccola stanza. Corrono minacciosi verso di noi.

"Presto, scappa! Via di qui! Segui la strada!" grida Heyleen, mentre lancia un piatto da portata, la prima cosa che le capita a tiro, verso i due uomini. Sento uno schianto, un'imprecazione e alcune parole che però non riesco a distinguere nel frastuono dello scontro.

"Sbrigati!" strilla di nuovo Heyleen.

Questa volta mi metto a correre verso la stanza. Faccio appena in tempo a vedere Heyleen rovesciare il tavolo contro i due uomini con un urlo. Poi parte del tetto crolla con un boato spargendo tizzoni ovunque.

Io corro a zig-zag, cercando di evitare il fuoco, finché non giungo alla finestra in fiamme. È questione di pochi secondi. Trattengo il respiro e spicco un balzo. Per fortuna la finestra è in basso. Mi sento bruciare, poi avverto il contatto con il suolo. Rotolo per qualche metro, spegnendo le fiamme che avevano preso a divorarmi il vestito.

Non so nemmeno bene come, ma alla fine mi ritrovo in piedi in mezzo al fumo che mi arde i polmoni. Corro alla cieca fino a che non sbuco in quella che credo essere una strada.

Corro, corro senza una meta, via dal fumo, via dal fuoco, via dall'orrore. Corro.

Non riesco a vedere quasi nulla, sento soltanto un rombo cupo avvicinarsi sempre di più. Sono gli zoccoli di un cavallo.

Mi getto istintivamente da un lato, ma qualcosa mi afferra, issandomi in groppa. Percepisco quella che potrebbe essere la stoffa di un mantello sdrucito, ma non ho tempo per pensare. Sento soltanto la voce roca di un uomo che incita il cavallo e il frastuono provocato gente che grida e da spade che cozzano l'una contro l'altra. Il cavallo sfreccia tra le vie travolgendo e calpestando chiunque vi si pari davanti.

Poi siamo fuori, all'aria. Se mi volto posso vedere il villaggio avvolto dalle fiamme, circondato dall'oscurità. Sopra le mie spalle, che mi tiene ferma in groppa al cavallo, c'è un uomo incappucciato.


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Lo so, sono cattiva...vi lascio con un capitolo misero in quanto a lunghezza e con un po' di suspance, ma altrimenti che divertimento c'è? In realtà avrei dovuto pubblicare questa parte con la precedente, ma la cosa non mi convinceva.

In ogni caso, spero che il capitolo vi sia piaciuto. votate e commentate in tanti!

A proposito, vi piace la nuova copertina?

A presto!





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