Capitolo 9

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Vengo bruscamente svegliata da Heryann, che mi scuote e sussurra che è tempo di alzarsi. Mi stropiccio gli occhi e, sbirciando fuori tra le assi, mi accorgo che è ancora buio.

"Senti" mi dice "per iniziare devi sapere come funzionano le cose qui. Ognuno fa per sé. Lo so, è una realtà spietata, ma non possiamo farci niente e quindi è meglio che ti ci abitui in fretta. Se sei in difficoltà non chiedere aiuto a nessuno, è inutile. Non si fidano di te, anche perché è evidente che non sei di queste parti.
Evita le bande di ragazzi e, mi raccomando, stai alla larga dai loro territori. Quindi non andare nelle vicinanze dei quartieri degli artigiani, né nella parte ovest della città. Fin qui è tutto chiaro?"

"Sì"

"Bene. Ora ascoltami attentamente. Scendi verso il molo, è semplice, devi soltanto proseguire dritta da quando esci di qui. Segui l'odore di pesce. Se la direzione è quella giusta, sentirai il terreno andare un po' in discesa. Arrivata lì, cerca la casa abbandonata che ti sembra più diroccata e pericolante. Sul davanzale di una finestra è inciso lo scheletro di un pesce, non puoi sbagliare. Quando l'hai trovata, vai sul retro e cerca un'apertura coperta da alcune assi. Entra là dentro facendo molta attenzione a non farti vedere. Nascoste sotto un mucchio di reti da pesca ci sono un po' di provviste che mi sono procurato ieri e che non ho fatto interpola portare qui. Il tuo compito è di portarmele poco a poco, bada però a non farti scoprire. Se qualcuno ti vede, scappa e nasconditi. In tal caso, io non ti conosco, e guai a te se fai il mio nome a qualcuno. Intesi? Ah, un'ultima cosa: fai attenzione all'uomo con un solo occhio. Sorveglia da anni chi va e chi viene dal molo. È sempre lì, che ti fissa con la pupilla rimasta e un'espressione strana. Non so quali siano le sue intenzione, ma di certo non sono buone...
Hai capito tutto? Sii veloce a recuperare le provviste e non farti beccare, non è difficile."

"Sì" rispondo nuovamente. Tutto chiaro, anche se non so se sarà così facile.

"Allora va'. E cerca di essere di ritorno prima che le strade siano troppo frequentate."
C'è qualcosa di autoritario nella sua voce, come se in un certo senso fosse abituato a comandare.

"E per la tua gamba?" Chiedo, cercando di essere gentile. Così forse si addolcirà un po' anche lui. "Devo procurarti qualcosa?"

"La gamba guarirà." Replica asciutto. "E ora muoviti, fa' presto!

Io scivolo fuori dal nascondiglio il più silenziosamente possibile, mi scrollo la polvere di dosso e mi incammino lungo le vie ancora deserte. Il sole comincia appena a spuntare e l'alba grigia e fredda avvolge il villaggio ammantato di brina. L'aria pungente mi sveglia del tutto e mi fa tremare sotto la corta mantella tutta rattoppata che mi avvolge le spalle.
Mi ci vuole un po' per giungere al molo e quando finalmente ci arrivo la gente comincia appena ad affacciarsi dalla porta. I pescatori invece sono già all'opera. Alcune barche scivolano silenziosamente sul lago dalla superficie leggermente increspata dalla brezza. All'orizzonte il profilo delle montagne si confonde nella grigia nebbia mattutina.
Comincio a cercare l'edificio descrittomi da Heryann, ma i primi due tentativi vanno miseramente a vuoto. Poi finalmente individuo la casa giusta e, dopo qualche ricerca, anche l'apertura sul retro. Devo ammetterlo, è davvero ben nascosta. Entro lentamente e a tentoni, cercando di non combinare disastri irreversibili. Quando finalmente i miei occhi si abituano all'oscurità individuo le reti da pesca ammassate in un angolo. Raccolgo un po' di provviste e, avvolti nella veste qualche pezzo di formaggio e un vasetto che contiene quello che sembra del pesce conservato in uno strano liquido giallastro (certamente roba da ricchi che Heryann deve aver rubato), mi affretto a fare ritorno al rifugio.
Lui deve avere molta fame, perché sembra felice quando gli mostro cosa ho portato.

"Lo sapevo che ce l'avresti fatta." Esclama prima di fiondarsi sul cibo. "La prossima volta però cerca di metterci di meno."

Reprimo a stento uno sbuffo. Ma chi si crede di essere? Poi una vocina pone a me la stessa domanda e mi fa notare che che in fondo gli devo la salvezza, del cibo e un posto asciutto per dormire. Quando sono fuggita dall'orfanotrofio non avevo un piano ben preciso per sopravvivere. Tutto ciò che mi importava era di lasciare quel posto orribile.
Beh, direi che ultimamente la situazione è migliorata un bel po'.
Ciò che temo è che Heryann, una volta guarita la gamba, preferirà liberarsi di me. Non sarò più indispensabile alla sua sopravvivenza, per cui...no, meglio non pensarci...
Nel frattempo mi godo il magro pasto (che è pur sempre qualcosa) e la sicurezza del nascondiglio, poiché il pomeriggio che mi aspetta è tutt'altro che tranquillo.

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Scusate per il capitolo brevissimo...mi farò perdonare con i prossimi.
Nel frattempo ho una piccola informazione di servizio: visto che Wattpad non mi lascia più caricare le immagini, ho creato un profilo Instagram (il nome è lo stesso che uso qui) dove le inserirò prossimamente.
Grazie per aver letto e a presto!

Destino - Il volo del corvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora