Destino - Il volo del corvo

Capitolo 30

È buio, molto buio. L'oscurità la avvolge sia dentro che fuori, trafiggendole le carni come aghi impietosi.

Buio.

Buio.

Buio.

È l'unica cosa che vede da giorni.

Quanto tempo è passato?

Non lo sa. I secondi che passano non hanno ormai più alcun senso, così come i giorni, irriconoscibili in quella notte che mai accenna a finire. Il tempo scorre sopra le sue ferite attendendo che sia la pazzia a darle il colpo di grazia, una grazia che lei non vuole. Lei non vuole pietà. Lei vuole perdono. Lei vuole che quel rimorso che la lacera dentro se ne vada, lasciandola finalmente sola con i fantasmi di una cella buia. Lei vuole che il ricordo di ciò che non ha fatto, di ciò che non ha potuto prevedere, di ciò che non ha potuto evitare, svanisca in quelle tenebre fitte e dense che hanno già inghiottito tutto il resto.

Tutum, tutum, tutum.

Il cuore le batte forte nonostante la debolezza. Le fa male, le ricorda la vita che scorre nelle sue vene e forse non più in quelle di chi ha voluto proteggere.

Che succede là fuori, mentre lei è rinchiusa in un piccolo universo a sé stante fatto di tenebra e dolore?

Che succede là fuori, per gli errori di molti e per i suoi sbagli personali?

Che cos'altro le toglieranno? Di che altro peso caricheranno le sue spalle doloranti? Quali altri grida la sua mente sarà costretta ad udire, prima della fine dei suoi giorni? Quali altri peccati marchieranno a fuoco la sua anima, prima del termine di quella notte infinita?

Si aggrappa disperatamente ad una crepa del pavimento su cui è stesa, come se volesse essere ferita da un freddo diverso da quello interiore. Come se così  le cose potessero cambiare. Almeno un po'.

E i battiti del suo cuore si tramutano in rumore di passi lungo il corridoio della prigione.

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Ed eccovi questo piccolo capitolo bonus, di cui scoprirete più avanti il significato..