"Già, è vero!"
"Ci avevano detto che eri morto!"
"Tu non sei Cathal! È un inganno dei tiranni!"
"Datemi retta, questo qui è un intruso! Vogliono fregarci! "
Scoppia il pandemonio. Nessuno sembra credere che colui che ci troviamo davanti sia davvero Cathal, quel Cathal fatto prigioniero sette anni fa e di cui non abbiamo saputo più nulla fino al momento in cui gli informatori di Seharlas, tre anni fa, ci hanno riferito che era stato giustiziato.
Alcuni uomini cominciano ad avvicinarglisi lentamente, spade e esce in pugno.
L'uomo lascia cadere la propria spada ai piedi degli uomini, gesto subito imitato dai suoi due compagni."Sono Cathal, dovete credermi. Posso spiegare. "
Cala il silenzio. Sempre disarmato, colui che dice di chiamarsi Cathal avanza verso il centro della radura, seguito dagli altri due uomini.
"Potete mostrare il vostro volto, qui siete al sicuro." Dice loro.I due obbediscono, levandosi i mantelli bagnati. Devono aver guardato il fiume in un punto piuttosto profondo, il che significa che sono giunti qui di fretta.
Ora che posso vederli meglio, noto che sono entrambi molto giovani. Avranno al massimo qualche anno in più di me. I loro corpi sono coperti di ferite e escoriazioni, e i loro abiti sono di foggia diversa dai nostri. Indossano dei pantaloni e una tunica di tela grezza coperta da una casacca di pelle. I loro mantelli sono pesanti, segno che provengono da un luogo in cui il clima è piuttosto rigido. Il più alto dei due, un giovane biondo e robusto, si guarda attorno con circospezione. L'altro, invece, sembra piuttosto curioso e giochicchia con la trecciolina castana che gli pende da un lato del viso."Ascoltatemi!"
L'uomo si rivolge alla folla con un tono chiaro e deciso. "
"Innanzitutto, non sono morto. Non so chi abbia sparso la voce della mia esecuzione, ma evidentemente non è mai avvenuta, dal momento che sono qui dinanzi a voi. Dopo un periodo trascorso nei sotterranei di Elyvagar, di cui vi risparmio i dettagli, sono stato condannato ai lavori forzati. Ciò avvenne tre anni fa, quando presero potere i tiranni gemelli, che mi mandarono nelle miniere di Mhinngöng, Nelle terre del gabbiano e della sterna. Per tre anni ho estratto il ferro da quei monti a picco sul mare, e vi posso garantire che non è stata una bella esperienza. Ora sono qui per portarvi un messaggio importante da parte dei nostri fratelli degli altri stirpi. Il popolo sta insorgendo ovunque, ribellandosi alla milizia dei tiranni. Anche noi ci siamo ribellati ai nostri carcerieri, riuscendo a fuggire al prezzo di molte perdite. Ed è in nome di tutti coloro che sono caduti in queste ultime settimane che vi invito a unirvi alla lotta. È giunto il momento di restaurare l'ordine voluto dallo Spirito, l'antica pace tra le genti. "La folla tace, soppesa attentamente le parole di Cathal. Ormai non c'è nessun dubbio che si tratti di lui.
"E chi ci garantisce che voi non siete delle loro spie?" Domanda con fare polemico un uomo nelle prime file, brandendo minacciosamente un'ascia da tagliaboschi.
"E chi ci garantisce che in mezzo a voi non si nascondono emissari dei tiranni? Non vi basta ciò che ha raccontato Cathal? Non vi basta vedere le nostre ferite? Portiamo nell'anima anche quelle dei nostri compagni caduti, e non permetteremo nessuno di sputarvi sopra, né di mettere in dubbio la nostra lealtà! "
Insorge uno dei due compagni di Cathal, il giovane castano e meno alto, avanzando verso l'uomo. Il suo volto è deformato dall'ira e la sua voce è dura, grave. Sostiene fieramente lo sguardo dell'uomo armato, la cui diffidenza non diminuisce ho fatto."Calmati, Halrik" Interviene l'altro, prendendolo per un braccio.
"Mio fratello ha ragione." Continua poi, lanciando all'uomo un'occhiata glaciale. "Dovete fidarvi di noi. La guerra è alle porte, sarà su di voi che lo vogliate o meno. Dopo ciò che è successo le ritorsioni sono inevitabili. Dovete combattere. Dobbiamo combattere. "
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Destino - Il volo del corvo
FantasyCringe alert - questa storia è moooolto vecchia e ci sono passaggi un po' problematici, riferimenti a culture che sfiorano l'appropriazione, e tutta una serie di cose che ora mi fanno accapponare la pelle. Il lato positivo è che ora me ne rendo cont...