Capitolo 3

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Sono in piedi, immobile, davanti alla porta del "dormitorio". La piccola Hannele è tornata a dormire tra la paglia, i capelli biondi scomposti intorno al capo come i raggi del sole.
Prometto a me stessa che un giorno tornerò, li libererò e li porterò via con me. Prometto che darò loro una vita.
So che probabilmente non riuscirò mai a mantenere la mia parola, ma dentro di me so che non lascerò nulla di intentato. Questi pensieri mi aiutano a sentirmi meno in colpa per ciò che sto per fare. Ma solo un pochino.
Faccio un respiro profondo. Finalmente mi decido a partire. I padroni credono che la paura sia più che sufficiente ad allontanare qualsiasi idea di fuga, ma nonostante ciò preferiscono chiudere la porta dall'esterno con un vecchio catenaccio. Peccato che il mio braccio sia così magro da passare nella stratta fessura tra la porta di legno marcio e lo stipite, permettendomi di sganciare la vecchia catena arrugginita.
Esco silenziosamente e muovo qualche passo nell'aria gelida della notte. Rabbrividisco. Un vestito stracciato e una corta mantella di lana grezza non basteranno mai a proteggermi a sufficienza, così come gli stracci rubati in cui ho avvolto i piedi. Morirò di freddo. Ma ormai ho fatto la mia scelta. Non posso più tornare indietro. Richiudo la porta cigolante e comincio a correre alla pallida luce della luna. Decido di andare verso est, dove, secondo i racconti della cara, vecchia Dyre, dovrebbe esserci una città. Forse lì troverò un posto dove stare, nell'attesa di decidere dove andare. Forse mi ci fermerò per un po' o forse per tutta la vita. Questo non lo so ancora. Dipende tutto da ciò che troverò. L'unica cosa che so è che ho più possibilità di sopravvivere in un luogo abitato piuttosto che tra le brughiere della campagna deserta. Ma, prima di tutto, devo arrivare a destinazione. Sopravvivere al viaggio, che non so quanto durerà. Spero non troppo. A questo scopo ho portato qualche pezzo di pane, ovviamente rubato, e un pezzo di formaggio, anche questo procurato furtivamente. No dureranno molto, perciò devo trovare una soluzione alla svelta. Più che una fuga pianificata, è stato un azzardo.
Nel frattempo, corro. Non posso fare altro. La terra gelida non conserverà a lungo le mie tracce. E all'alba, quando si accorgeranno della mia sparizione, sarò già lontana.

***

Il sole sorge sulla campagna deserta, un sole pallido, smunto, che a malapena rischiara il cielo grigio e inquieto.
Dove mi trovo? Non lo so. Ho percorso un bel tratto di strada prima di concedermi un po' di riposo, esausta, al riparo di una macchia di cespugli rinsecchiti. Non siamo più nel pieno dell'inverno, ma il terreno ancora gelato non permette la crescita delle piante.  Gli uccelli, partiti da tempo alla volta delle lande più calde, da qualche parte in un imprecisato sud, non sono ancora tornati. La campagna è silenziosa.
Mi rialzo e prendo a camminare stancamente tenendo il sole sempre alle spalle. Tutto intorno a me non c'è anima viva. Soltanto il silenzio. Rabbrividisco al contatto con la terra gelata, nonostante la minima protezione degli stracci. La mantella mi protegge almeno un po' dall'aria fredda, ma non basta a scaldarmi. Cammino lentamente, tenendo le braccia strette attorno al corpo e la testa incassata tra le spalle. Un passo dopo l'altro, verso un orizzonte nebbioso.
Sono sempre più stanca. Il poco pane che ho mangiato non mi ha minimamente aiutata a riprendere la forze, giace inerte in fondo ad uno stomaco che non ha energia a sufficienza per digerirlo. Perdo coraggio. Mi sento sempre più debole, le gambe mi tremano. Mi gira la testa. Il mondo comincia a roteare, finché tutto si fa scuro e mi  accascio a terra con un tonfo.

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Ciao a tutti! Piaciuto il capitolo? Cosa succederà ora alla nostra piccola coraggiosa Kyera? Mah... la risposta nel prossimo capitolo! Conto sui vostri consigli per migliorare, commentate e, se vi va, votate!
A presto!
Nel frattempo volevo approfittarne per consigliarvi qualche bella storia da leggere:

"Nai Lairë dai Sílian: la Figlia delle Stelle" di Idril_Engwar
"L'Aurora" di Rea3over4
Per quanto riguarda il fantasy

e, per accontentare tutte le directioners:
"Prendimi, Quando Cadrò" di Virgiz01
"Dear diary,..." Di fefe-1D

Io le ho lette, sono storie meravigliose, i due fantasy sono appassionanti e molto ben scritti, le altre due storie (e parla una che non ama  i 1D ) sono particolarmente interessanti per i fan della suddetta boyband, oltre che ben scritte! Non sono le classiche ff, e per quanto non siano per nulla il mio genere e le abbia lette per fare un piacere ad un'amica, le consiglio agli appassionati!
Magari, se questa pubblicità non vi disturba, nei prossimi capitoli arriveranno altri consigli (ne ho una bella lista!)

Destino - Il volo del corvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora