È ormai tardo pomeriggio e tra non molto il sole si appresterà a calare, ma Cathal ha insistito affinché avanzassimo ancora un po'. Stiamo risalendo una grande vallata a mezza costa della montagna, su un sentiero discosto, diretti a Harlakis, il capoluogo delle stirpi dell'aquila e del falco. Il paesaggio è cambiato molto da quando siamo partiti. Il fiume gorgoglia lontano, in basso, circondato da betulle argentee e magri ontani incurvati, mentre intorno a noi c'è il silenzio della foresta di abeti rossi e larici. Gli alberi si spogliano piano piano e i larici sono già dorati. In alto, sulle cime, è già apparsa la prima neve. Il freddo comincia ad essere pungente anche di giorno, e la notte il vento fischia tra gli alberi minacciando di spegnere il nostro fuoco.
Il territorio è pressoché deserto, ma di tanto in tanto abbiamo incontrato sporadici ammassi di casupole in legno e pietra, presso le quali siamo riusciti ad ottenere un po' di provviste. La gente ci guarda strano, ma tutto sommato ci tratta con gentilezza nonostante la palese diffidenza. Soprattutto Halger, che con la sua statura imponente supera di una buona testa tutti coloro che abbiamo incontrato finora, è oggetto di sguardi curiosi e un po' intimoriti."Rajivo, guarda là... là, in mezzo a quegli alberi..." Sussurra Cathal in direzione del giovane dopo aver d'un tratto fatto fermare il gruppo.
Aguzzando la vista riesco ad individuare l'oggetto della loro attenzione, una specie di fagiano, non molto grosso, che razzola tranquillo al centro di una piccola radura. I cervi sono già scesi più in basso e di camosci non se ne sono ancora visti finora, e quell'uccello potrebbe essere un pasto succulento. Sicuramente più della lepre smagrita e ossuta che abbiamo catturato l'altro giorno.Rajivo tende l'arco in direzione dell'ignaro volatile e prende la mira. Da quando quello di Halger si è rotto nello scontro che ci ha portato via Halrik, la sua è l'unica arma da tiro di cui disponiamo.
Rajivo avanza silenziosamente di qualche passo, ma prima che scocchi la freccia uno schiocco spezza il silenzio, il fagiano si alza in volo e con un sibilo una pietra grande meno di un pugno si abbatte sul fagiano, uccidendolo. Rajivo impreca sottovoce. Per qualche istante nessuno si muove, temendo che ci siano pericoli in agguato, poi Rajivo, la spada sguainata , avanza insieme ad Halger verso il punto in cui l'uccello è caduto. Noi li seguiamo a distanza, trattenendo il fiato. I due sono ad un passo dalla preda quando un altro sibilo fende l'aria e un coltello schizza fuori dalla vegetazione, sfiora il viso di Halger e si conficca in un tronco. Incredulo, il giovane si passa una mano sul leggero graffio provocatogli dall'arma, giunta come un avvertimento. Rajivo individua un movimento tra gli alberi e prende la mira, ma Cathal si lancia in avanti e lo ferma."Non tirare". Sussurra. "Gettate le armi". Ci ordina poi, a voce più alta.
"Ehi, tu, cacciatore... sappiamo che sei lì... vieni avanti... temi forse dei viandanti disarmati?" Grida nella direzione da cui è venuto il coltello.
Silenzio.
"Per favore, vieni avanti. Fatti vedere".
Questa volta udiamo un rumore di passi leggeri, e un'esile ragazza spunta dalla boscaglia. È vestita semplicemente, a strati di pelli e stoffa grezza, ha una frombola legata alla cintura e impugna un lungo bastone che termina con una punta in ferro. Ci squadra con circospezione, un sentimento che stona con il suo viso gentile. È giovanissima ma ha l'aria di qualcuno che sa il fatto suo.
"Chi siete?" Ci domanda con diffidenza. Il suo accento è molto particolare.
"Siamo dei viandanti diretti ad Harlakis." Risponde pacato Cathal.
"E quali affari vi portano in queste zone, quando l'inverno è alle porte? Non credo siate giunti qui soltanto per rubarmi la cena."
"Affari."
"Vi ho chiesto quali. È mio dovere fare domande agli stranieri."
Questa volta, prima di rispondere, Cathal esita. Poi estrae un piccolo ciottolo da una tasca interna del mantello e lo lancia alla sconosciuta, che stupita lo prende al volo. Lo osserva per un istante e poi alza gli occhi, sorpresa. Nel suo sguardo ora c'è qualcosa in più di semplici domande.
"Harlakis dista due giorni da qui, vi ci guiderò io. Ci fermeremo al mio villaggio per la notte, è poco lontano. È pericoloso vagare di notte per queste terre, ci sono i lupi." Dice con rinnovata gentilezza.
"Seguitemi."
"Ti siamo debitori, ehm... ?"
"Ayris. Il mio nome è Ayris." Risponde, senza voltarsi, mentre ci fa strada tra la vegetazione. Sembra molto scossa a causa di ciò che Cathal le ha mostrato, infatti si dimentica del pugnale infisso nel tronco, che Halger le porge gentilmente nonostante l'abbia ferito.
"Che cosa ci fa in giro a quest'ora, e per giunta sola, una ragazza come te?" Le domanda incuriosito Rajivo. Nella sua voce c'è una punta di sottile malizia, alla quale Ayris sembra però non dare peso.
"Pattuglio il bosco. Da qualche tempo non siamo più al sicuro nemmeno noi...ogni tanto qualche villaggio brucia, i pastori non tornano a casa, le greggi si disperdono. C'è chi ha visto uomini incappucciati di nero vagare per le nostre valli. Per me sono in cerca di qualcosa, o di qualcuno."
Il suo tono cupo ci spinge a rimanere in silenzio, ma la scintilla che percorre gli occhi di Cathal è eloquente.
Siamo stati traditi.
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Ecco qui, siamo giunti a quaranta capitoli. Ma saranno ancora molti, non preoccupatevi...ok, forse non è poi così tanto rassicurante la cosa, finirete per non sopportarmi più. Ma passiamo oltre...
Ho riscritto questo capitolo un paio di volte e ancora non mi soddisfa, ma spero che abbia introdotto a dovere il nuovo personaggio, che prossimamente conoscerete meglio. A cosa sarà dovuta la sua reazione tanto strana? Che cosa ha in mente Cathal?
Vi ho allegato il disegno di Ayris, così che ve la figuriate meglio, anche se comunque la sua descrizione verrà approfondita nei prossimi capitoli.Già che ci sono, vi invito a dare un'occhiata alla campagna writherITA , che mira a lottare per la parità tra i sessi anche attraverso la letteratura. Fateci un salto, ne vale davvero la pena!
Detto questo, vi lascio in pace. Almeno fino al prossimo aggiornamento...
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Destino - Il volo del corvo
FantasyCringe alert - questa storia è moooolto vecchia e ci sono passaggi un po' problematici, riferimenti a culture che sfiorano l'appropriazione, e tutta una serie di cose che ora mi fanno accapponare la pelle. Il lato positivo è che ora me ne rendo cont...