Capitolo 45

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Lo so, vi avevo promesso un intero capitolo, ma non ho fatto in tempo a terminare di copiarlo a computer...quindi, per non lasciarvi completamente a bocca asciutta, ecco questo...no, non posso definirlo capitolo.

Spero leggerete comunque questo breve spezzone che stacca un attimo dal contesto in cui si trovano i nostri eroi, riportando l'attenzione a sud. Probabilmente all'inizio questi brani vi diranno poco, ma prometto che i pezzi andranno pian piano al loro posto...

Buona lettura

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L'aria è grigia e pressoché immobile. Soltanto un alito di brezza gelida scompiglia le nubi, e il suo eco leggero accarezza la terra.

Un cappio dondola piano contro il cielo plumbeo, come in una macabra danza di morte e tristezza.

Le cornacchie gracchiano e riempiono di rumore i loro cerchi di volo.

Fa freddo.

Il giovane dai capelli biondi cammina rasente al muro, il passo felpato e la spada sguainata. Non vuole mischiarsi al sangue e alla polvere.

Tutt'intorno a lui domina la desolazione più totale. Finestre sprangate, porte sfondate, vie deserte piene di ricordi e ancora impregnate di violenza e paura.

E l'ombra di un vecchio giocattolo abbandonato nella polvere della strada.

Il ragazzo esita, ma poi lo raccoglie. È un cavallino di legno con quattro ruote storte per farlo muovere. L'oggetto è pieno di graffi e di sporco, la pittura di un occhio si è scrostata. Lo accarezza piano, e poi lo infila in una tasca della casacca.

È un piccolo peso familiare e rassicurante, che bilancia almeno un po' quello che gli schiaccia il cuore e la coscienza.

Continua la sua cauta ispezione.

Nulla.

Nessun cadavere, niente di niente. Solo macchie di sangue e vetri rotti, simboli di un'umanità sporca e di una vita frantumata.

Il nulla, per l'appunto. Tanti vuoti lasciati da qualcuno di cui non resta nemmeno il nome.

Destino - Il volo del corvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora