capitolo 44

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sabato
13 p.m
hotel

scusate per gli errori ma non ho corretto il capitolo, lo farò domani, raggiungiamo 30 stelline per un nuovo capitolo ❤️.
mi scuso anche per il capito triste e pesante ma mi è servito per sfogarmi, buona lettura e buona notte.

Victoria pov's.
<mhh> mugulai infastidita voltandomi di scatto per la violenta luce contro i miei occhi.

subito dopo mi ritrovai a terra, ero caduta.

<cazzo che male> dissi aprendo gli occhi e guardandomi intorno.

ero sola in stanza, sentivo le voci dei ragazzi provenire dalla camera difianco alla mia.

mi strofinai un po' il gomito indolenzito nella speranza di farmi passare anche solo di un minimo il dolore.

dopo poco mi avvicinai allo specchio per controllare in che condizioni fossi, ero sicura del fatto che non avrei sicuramente avuto una bella c'era.

sussultai leggermente quando vidi la mia immagine riflessa nello specchio, avevo le labbra gonfie, dell'enormi occhiaie e le guance piene di lividi viola, quello stronzo ci era andato giù pesante.

sospirai guardandomi tristemente, non avevo fatto nulla di male per essere trattata così; una lacrima iniziò a rigare la mia guancia, odiavo piangere, ma ero obbligata a sfogarmi così, se avessi usato la violenza contro di loro avrei solamente perso.

<figlio di puttana> urlai a pieni polmoni nella speranza di colmare il mio dolore, non era un male fisico, la rabbia non mi faceva sentire nulla, era un dolore psicologico, Vale è sempre stato fondamentale per me ed essere trattata così da lui mi faceva solo provare tanto ribrezzo.

subito dopo sentii dei passi avvicinarsi a camera mia, così mi chiusi subito in bagno; non ero dell'umore di vedere nessuno.

mi appoggiai immediatamente al muro per reggermi in piedi, stavo avendo un attacco di rabbia, e non ci sarebbe stato nessuno ad aiutarmi.

feci un grosso respiro per cercare di controllarmi, le mani mi tremavano e sentivo il battito del mio cuore risuonare nelle miei orecchie.

<oi Vi!> disse tancredi bussando con forza alla porta del bagno.

sapeva quello che mi stava succedendo.

<Vicky apri> disse Diego mentre muoveva insistentemente la maniglia mela speranza di entrare.

non risposi, non volevo fargli sentire la mia voce distrutta, mi facevo schifo in quel momento.

mi sedetti per terra stringendomi le braccia al petto, stavo cercando di non scoppiare, ma ero consapevole che non c'è l'avrei fatta ancora per molto.

sospirai scoppiando a piangere, non sapevo nemmeno io quello che mi stava succedendo, avevo bisogno di affetto ma allo stesso tempo non volevo vedere nessuno.

<st-sto cogli-coglione> dissi riferendomi a Valerio.

presi i miei capelli in mano tirandoli con tutta la forza che possedevo, vidi alcune ciocche cadere lentamente sul pavimento.

piansi ancora di più rendendomi conto della cazzata appena fatta, non dovevo farmi del male, non meritavo questo, era Valerio a dover soffrire.

tancredi pov's.
<apro la porta> dissi ai ragazzi aprendo immediatamente la porta del bagno in cui era rinchiusa mia sorella.

per fortuna Gian si era offerto di andare a prendere una copia della chiave alla reception, altrimenti saremmo rimasti fuori dal bagno a sentire le sue urla  strozzate.

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