capitolo 23

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questo capitolo sarà scritto in maniera diversa dagli altri, certi punti verranno raccontati da un narratore.

arriviamo a 10 stelline per un prossimo capitolo! ✨

🗓️ martedì 20 ottobre
🏠 casa q4
ore 18.10

Victoria pov's.
Sto correndo verso camera mia, ho appena ricevuto uno schiaffo da Gian e la guancia mi brucia da morire; mentre stavo entrando nella mia stanza ho sentito Diego dire a Gian che avrebbe subito chiamato Tancredi, non mi viene nemmeno più da piangere, vorrei solo essere da sola per poter urlare tutto quello che provo; decido di andare in bagno per controllarmi la guancia precedentemente colpita, mi guardo allo specchio e vedo immediatamente la mano di Gian stampata sul mio volto, non pensavo c'è l'avesse così pesante, mi ha anche spaccato il labbro per colpa dell'enorme anello d'oro che ha sul dito, decido di medicarmi e tornare immediatamente in camera mia.

Sono in camera da dieci minuti, mi sto annoiando a morte, ho un po' di ansia per l'arrivo di Tanc e ho malditesta per tutte le lacrime che ho versato prima, decido di andare in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e provare così a calmare l'emicrania. Arrivo con calma e trovo Diego e Gian seduti a parlare <che ci fai qua?> dice Gian <ho sete> dico prendendo un bicchiere e versandomi dell'acqua, sento i loro sguardi bruciarmi addosso, mentre sto bevendo sento il campanello suonare, smetto di colpo di bere e guardo i ragazzi, il cuore mi batte forte, Gian senza perdere tempo va ad aprire la porta, mentre siamo soli in cucina i miei occhi incontrano quelli di Diego; abbasso gli occhi non riuscendo a reggere il suo sguardo e lo sento sbuffare per la rabbia, dopo poco sento Tancredi urlare <dov'è!?> <in cucina> gli risponde Gian; indietreggio preparandomi al peggio, subito dopo spunta Tanc dalla porta, mi fulmina con lo sguardo e mi si avvicina pericolosamente <ora mi spieghi che cazzo hai in quella testa!> dice alzando la voce, non sapendo cosa dire abbasso la testa e alzo le spalle <guardami in faccia e rispondimi cazzo> dice tutto rosso in viso, nego spaventata continuando a tenere lo sguardo rivolto al pavimento, pochi istanti dopo mette due dita sotto al mio mento e mi tira violentemente su la testa <avanti, parla!> intimorita nego con la testa e lo guardo <perfetto, vai in camera tua, vediamo se così ti viene voglia di parlare>.

Narratore pov's.
Victoria si diresse a passo svelto in camera sua, con i ragazzi alle calcagna; pensava che il cuore gli stesse per uscire dal petto talmente sbatteva forte, sapeva che Tancredi non gliel'avrebbe fatta passare liscia sta volta, aprì con le mani che tremavano la porta della sua camera, dopodiché entro dentro e si sedette sul suo letto per evitare di cadere visto che le gambe le sembravano fatte di gelatina, quando tutti e tre i ragazzi le si piazzarono davanti iniziò a respirare profondamente per calmare la paura; Lele era rimasto con Zoe e Cecia dopo essere quasi stato obbligato da Tanche, mentre Vale e Peter erano in giro per negozi, quindi non aveva possibilità di essere aiutata da uno di loro.

Tancredi osservò sua sorella tremare sotto il suo sguardo, spaventata da lui e dai suoi amici, un po' si sentii in colpa e pensó di non punirla, ma si ricordó che era per il suo bene, quindi senza aspettare altro parlò alla sorellina <sdraiati a pancia in giù> disse con sguardo gelido, Victoria ingoiò a vuoto spaventata, le mani le tremavano come foglie in autunno <non farmi male> disse cautamente per paura di far arrabbiare ulteriormente il fratello <ti prenderai la punizione che ti meriti. ora fai quello che ti ho detto, non voglio più sentirti dire una parola> disse parlando velocemente per il nervoso, la sorella spaventata dalla situazione che si stava creando decise di fare come gli era precedentemente stato detto, si sdraiò e mise la testa contro il cuscino per cercare di contenere l'ansia che la stava divorando <perfetto> disse poco dopo Tancredi felice che la sorella lo abbia ascoltato senza fare troppe storie, aveva deciso con i ragazzi di punirla ma anche di farle capire il suo errore, sarebbe stata una punizione molto dura ma poi avrebbero subito dopo chiarito, solo che la pazienza di Tancredi era pari a zero, quindi sarebbe stato difficile far andare tutto secondo il piano.

Subito dopo essersi sdraiata Victoria vide Tancredi chiudere la porta della sua stanza e avvicinarsi a lei, le abbassò i pantaloni lasciandola in imbarazzo e facendola diventare leggermente rossa, decise di mettere la testa sotto il cuscino per non farlo notare agli altri; Diego e Gian si divisero nei due lati del letto e le bloccarono le braccia, sapendo già che avrebbe provato a scappare in tutti i modi possibili, alzò la testa spaventata <lasciatemi> disse alzando la voce, Tancredi si slacció la cintura pronto a colpire il sedere della sorellina <inizio> disse e subito dopo lo colpì con tutta la forza che possedeva, la povera riccia (la chiamerò anche così per non ripetere sempre il nome) non poté fare altro che urlare a pieni polmoni e dimenarsi, non aveva mai provato così tanto dolore. Il fratello andò avanti così per cinque minuti, dove Victoria non fece altro che urlare e supplicare i ragazzi di lasciarla andare, ovviamente non venne ascoltata e Tancredi arrivò fino alla fine dei quaranta colpi decisi con i ragazzi senza fermarsi, appena ebbe finito si rimesse la cintura con calma e andò verso la sorellina <ho finito> disse guardandola.

Victoria pov's.
<ho finito> disse guardandomi, non riuscivo nemmeno a respirare, mi aveva frustata come un animale, ma ovviamente era per il mio bene, come se essere presa a cinghiate sul culo servisse ad aiutarmi a migliorare <uscite> dissi ancora senza fiato e con le lacrime che mi solcavano le guance per l'ennesima volta nella giornata; <no, dobbiamo parlare, tutti e tre> <non hai capito, io non ci parlo con voi!> dissi quasi urlando, la gola mi faceva male; vidi Tancredi farsi serio <se vuoi ti prendo ancora a cinghiate, scegli te> disse alzando le sopracciglia, non risposi, lo guardai assottigliando gli occhi e sbuffai <perfetto, questo mi è bastata come risposta, vai in salotto> disse aspettando che uscissi per prima dalla stanza, mi alzai, mi tirai su i pantaloni e andai zoppicando verso il salotto che sembrava particolarmente lontano, mi misi a piangere per il dolore che i pantaloni mi provocavano a contatto con le ferite; aspettai in piedi davanti al divano il loro arrivo.

Vorrei tanto mandarli tutti e tre a cagare, ma se lo facessi sarei una stupida, penso che per almeno una settimana non potrò né sedermi e ne potrò correre, mentre sono persa nei miei pensieri sento i ragazzi parlare tra di loro <nel weekend studierai per recuperare il voto di francese e devi chiedere scusa ai ragazzi> <ah e infine ora dovrai stare venti minuti nell'angolo per riflettere bene> disse Tancredi <io non chiedo scusa proprio a nessuno, siete voi che dovete chiederla a me, mi avete picchiata in tre, e nell'angolo mettiti te che ne hai bisogno> dissi con tutta la frustrazione che avevo accumulato, Diego si alzò e mi spinse contro il muro <aia> dissi guardandolo, lo vidi alzare il braccio per colpirmi, chiusi gli occhi ed aspettai l'impatto, poco dopo li riaprii non sentendo nulla, Diego mi guardava con aria saccente, come se volesse prendermi in giro, sorrideva come per provocarmi <vai nell'angolo> disse, così feci.

Sono ferma qui da dieci minuti, non sento più le gambe, Tancredi è andato a farsi una doccia e Gian è andato da Marta fregandosene di me, sento la porta aprirsi, è Lele <o rega so tornato> dice venendo verso il salotto, Zoe e Cecia non ci sono, penso che sappiano quello che è successo, appena lo vedo gli corro incontro e gli salto in braccio scoppiando a piangere <principessa, come stai?> dice mettendomi le mani sotto il sedere per tenermi <aia leeee> dico urlando, spaventato mi mette per terra <che ti ho fatto?> dice stranito <nulla, è che mi fa male il sedere...> dico abbassando la testa per la vergogna <posso vedere?> dice avvicinandosi, annuisco <si ma non qui...> <andiamo in camera tua allora> dice sorridendo e andando; mi abbasso i pantaloni e gli mostro le ferite, lo vedo sbiancare <cazzo, ma sono stupidi?> dice incazzandosi <hai il culo distrutto, è pieno di tagli> <vieni che ti medico> aggiunge <no lelo, non voglio, brucia poi> dico piagnucolando <va bene, vieni qui> dice, non me lo faccio ripetere due volte e mi sdraio nel letto con lui.

spero vi sia piaciuto, lasciate una stellina se vi va❤️

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