39-Uno Scontro Inaspettato

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"Ah" è questa la sua risposta dopo avergli racconto il sogno di ieri.

"Katelyn, ti ho già detto che devi stare tranquilla. Ce la caveremo in qualche modo, fidati di me"

"Lo so, però, se fosse un sogno premonitore?... Non voglio perderti..."mi diventano gli occhi lucidi solo a pensarci.

Si avvicina e mi stringe le mani." Guardami negli occhi, per favore "

Alzo lo sguardo" Non sono nessuno per darti una sicurezza su quello che succederà, ma ti prometto, sulla cosa più sacra che ho, che qualunque cosa succeda alla fine della scommessa, io farò qualsiasi cosa sia in mio potere per far sì che tutto si concluda per il meglio "

Tolgo la presa dalle sue mani e lo abbraccio.

"Ma tu devi promettermi, che non devi più pensare a queste cose e che d'ora in poi il tuo unico e solo pensiero sarà la scommessa. Katelyn devi vincere, ad ogni costo. Devi promettermi che vincerai, fallo per te, per me, ma soprattutto per tutto quello che hai dovuto affrontare. Non buttare 8 mesi al vento. Promettimi che non ti lascerai abbattere da niente e nessuno, e che non abbasserai mai la guardia..." segue il silenzio dopo queste sue parole, poi conclude "Me lo prometti?"

Annuisco e finalmente avvolge anche lui le braccia attorno al mio corpo. Ha ragione. Non posso svalorizzare 8 mesi, senza neanche provarci. Devo mettercela tutta, dopotutto mi rimangono solo due mesi. È vero che con lui accanto ho una certezza in più, ma più ci avviciniamo, più ho paura, paura di poterlo perdere veramente. È proprio per questo che siamo un passo avanti e due indietro. Devo superare le mie paure.

***
Un'altra giornata scolastica finita. Sto posando le mie cose dentro il mio armadietto, per poi prendere il materiale per matematica. Che "gioia"...tra meno di un'ora ho il corso con Jack. Abbiamo già fatto 6 incontri circa e devo dire che i miei voti, in questa stupida materia, stanno risalendo. Da una bellissima  F ad una C è una grande miglioria. E dire che questo, è solo merito del mio nemico. Se lo raccontassi a qualcuno mi riderebbe in faccia, dall'assurdità della cosa.

Infatti non ci crederei neanche io, se non fosse che la sto provando su pelle. A volte mi sembra di vivere una barzelletta o in qualche favoletta. Magari adesso sbuca dal nulla Willy Wonka, che mi porta nella sua fabbrica del cioccolato, oppure arriva Elsa di Frozen, che congela quei 3 idioti, e mi porta a vivere nel suo castello di ghiaccio, con tanto di Olaf che mi abbraccia ed il gran papà che mi diagnostica che ho una maledizione che mi fa vivere solo disavventure, per il resto della mia vita.

Devo ammettere che ho molta fantasia, grazie ai miei cuginetti di 6 anni. Ma adesso basta perdere tempo, è meglio muoversi, si sono già fatte le 15:20. Mentre cammino per i corridoi mi arriva una notifica.

Chiara
<<Ci vediamo alle 18e mezza in
caffetteria. A più tardi [15:21]>>

Mentre rispondo con un semplice "ok" al messaggio, vado a sbattere contro a qualcuno, e mi ritrovo con il didietro appiccicato al pavimento, insieme al libro, astuccio e cellulare. Ahi, che botta!

Ancora a terra, prendo le mie cose, e mentre cerco di rialzarmi, vedo una mano tesa davanti a me, per aiutarmi. Alzo subito lo sguardo e vedo Jason. Va bene, prendiamola come buona occasione per fare pace. Alla fine ho anch'io la mia parte di torto, per averlo chiamato in quel modo.

Così accetto il suo aiuto e afferro la sua mano. Mi aiuta a tirarmi su, e mi ritrovo di nuovo in piedi.

"Scusa, non ti avevo visto. Ero distratta" comincio io.

"Fa niente. Ero distratto anch'io"

Si crea un silenzio imbarazzante fra noi, ma fortunatamente dura poco. Ma è lui a prendere parola, sta volta.

"A dirti la verità ero venuto a cercarti. Non ci parliamo più da 3 settimane e sinceramente non mi pare il caso di continuare così, come i bambini dell'asilo. Siamo già grandi e vaccinati, e sicuramente siamo pure capaci di passare avanti al diverbio che abbiamo avuto...quindi volevo scusarmi con te, per averti trattata in quel modo e per averti detto quelle cose. "

" Hai ragione...mi scuso anch'io per averti chiamato in quel modo. Ho esagerato, lo so. Io non lo penso davvero, è stato solo in quel momento di rabbia. "

" Scuse accettate. Amici come prima? "mi porge la mano, sorridendo.

" Certo, amici come prima "gliela stringo e sorrido anch'io.

" Se posso...dove stavi andando, così di fretta? "mi domanda.

" Al corso di recupero per matematica. Devo essere in aula ET, tra 20 min. Mi accompagni? "

" Va bene, tanto devo andarci anch'io. Faccio il tutor "

" Non lo sapevo, di solito non ti vedo lì. Come mai? "

" Preferisco le lezioni all'aperto"

"Magari fossi tu, il mio tutor" sospiro.

"Dai, non sarà mica male il tuo. Chi è?"

"Jack..."

"Ah...bel guaio. Allora dimmi, è bravo? Ti fa sbagliare? Come stai andando da quando fai lezione con lui?"

"Devo dire abbastanza bene dai. Sono passata da una F a C, in meno di due settimane, grazie al metodo di studio che mi ha spiegato"

"Allora sei apposto dai. Ti prende in giro?"

"No. Anzi sembra...come dire...amichevole"

"Jack amichevole? Questa è buona, Kate"

"Dico sul serio" gli racconto cosa è successo dopo che ho fatto quell'incubo.

"Non so che dirti. Ma non ti fidare troppo"

"Lo so lo so. Quindi tu non sai niente? Non partecipi più ai loro incontri?"

"No. Da quando ho litigato con Shane, ci sono stati problemi, quindi per un motivo o per l'altro che io non so, adesso non fanno partecipare neanche me. Mi dispiace."

"Capisco. A proposito di Shane...so che anche voi due avete litigato. Anche pesantemente"

"Lo so, perché mi sa che qui qualcuno si sia già vendicata"

"Lo so. Ma non volevo farvi litigare, scusa"

"È acqua passata, tranquilla"

"Pensi che vi riappacificherete prima o poi? Lui ogni volta che provo ad uscirgli l'argomento, lo svia in qualche modo, ma non insisto. Quindi volevo sapere da te, se..."

"Non ci sono prospettive..."

"Sicuro? Vuoi che metta una buona parola io? Se voglio mi so fare ascoltare da lui, ma devo essere certa che tu sei d'accordo, se no, non mi metto in mezzo"

"Se vuoi provaci. A me va bene"

"Ok, allora ti faccio sapere" dico entrando nell'aula. "Ci sentiamo, ciao"

"Ciao" mi saluta anche lui.

Mi dirigo al solito tavolo dove mi aspetta Jack. Mi siedo, prendendo il libro e cominciamo la lezione.

La mia scommessa - [Revisione In Pausa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora