8- In Punizione

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(revisionato)

Un giorno tira l'altro ed ecco già passato il primo mese dentro questo inferno. Un mese da quando ho stretto la scommessa con Power e il suo gruppo. Un mese da quando le regazze mi hanno detto di starne fuori riguardo la storia di Shane e di Jason; e per giunta non ho ancora scoperto niente.

Ogni giorno, a causa di quel pallone gonfiato e dei suoi scagnozzi, è sempre una sfida. Non sai mai cosa puoi aspettarti. Non riesco a concentrarmi nello studio per come si deve, a causa loro. Le cose vanno sempre di più a conplicarsi. Sono sempre più fastidiosi e irritanti.

Adesso sto finendo di sistemarmi per andare a lezione. Finisco di prepararmi e una volta pronta, decido di fare un salto dai ragazzi, come ogni mattina del resto.
Prendo le chiavi e, lasciando i ragazzi ancora dormienti, esco da lì. Percorro il corridoio e busso alla loro porta.

Ad aprirmi, come al solito, è Jason con il suo solito sorriso. Mi chiedo come faccia ad essere sempre felice di prima mattina. Forse perché non deve affrontare una scommessa con le quattro palle al piede peggiori del college, al contrario di me?

«Buongiorno» lo saluto.

«Buongiorno a te, entra pure»

Entro e saluto pure le ragazze, che non hanno ancora finito di prepararsi. Sono troppo lente per i miei gusti, ma non siamo tutti uguali.

«Pronta per la lezione di informatica?» mi riferisco a Jane.

«Certo, sono felice come una Pasqua» ironizza mentre finisce di mettersi il mascara.

«Dai ragazze, è solo un'ora. Pensate a me, che il giovedì lo vedo per due ore consecutive» si lamenta Jason.

Come non dovrebbe lamentarsi? Matias è insopportabile! Non fa altro che screditare i lavori di tutta la classe, e il bello è che il professore ci accorda pure e continua a dirci "Potete fare di meglio". Giustamente a parlare siamo tutti bravi, vorrei vedere lui al nostro posto. E con lui intendo Matias che per un'ora non fa un cavolo e pretende di sapere giudicare. Dico io, chi glielo ha dato il titolo a questo?

Finalmente le ragazze sono pronte per andare.

«Andiamo?» domanda Chiara mettendosi la cartella in spalla.

Fanno lo stesso pure Jane e Jason e insieme usciamo di lì dentro.

«Oggi io e te abbiamo informatica, mentre Chiara e Jason hanno fisica» afferma Jane guardando il foglio con gli orari.

«Esattamente»

«Allora sarà meglio che noi due ci muoviamo, se no arriviamo in ritardo. A dopo Chiara, a dopo Jason» mi trascina con sé.

«A dopo» riesco a salutarli io.

«Buona fortuna» ci urla Jason in lontananza.

«Ne avremo bisogno» rispondo, ma dubito mi abbia sentito.

Arriviamo nell'aula di informatica, dove ad attenderci ci sono, al solito, il professore e quell'antipatico di Matias.

Si può provare odio di prima mattina? Se è per colpa sua, allora si.

Salutiamo cordialmente e andiamo a prenderci i posti infondo all'aula, tanto per non trafacciarlo da vicino ed evitare una crisi nervosa.

«Quello continua a guardarti male»

«Ci credi se ti dico che fa così da un mese per la storia della torta?»

«Oh mamma, ma neanche i bambini di 5 anni» sbuffa.

«Ma neanche gliel'avessi spiccicata a lui stesso. Non credo che non può comprarsi un'altra torta, ne mangia di continuo!»

Il nostro discorso viene interrotto dal suono della campanella che segna l'inizio delle lezioni. Nel frattempo la classe si è riempita e adesso stiamo facendo l'appello.

La mia scommessa - [Revisione In Pausa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora