21-Delusioni

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(Revisionato)

L'indomani mattina, la sveglia suona impertinente come sempre, alle 7 in punto. Mi alzo a malincuore, sia per il freddo che per il cattivo umore, e vado a fare colazione, coccolata dal mio caldo pigiama rosa.

Dopo aver strisciato le ciabatte per mezza cucina, ancora insonnacchiata, decido che si è fatta ora di andarsi a preparare per un'altra giornata stressante.

Prendo la solita vecchia divisa scolastica e mi infilo in bagno cominciando a sistemarmi. Mentre penso al trucco, qualcuno, senza bussare, irrompe in bagno non ponendosi neanche il problema di chiedere il permesso o di scusarsi.

Questo qualcuno purtroppo è proprio Shane.

«Buongiorno anche te. Certo che puoi entrare, nessun disturbo» gli dico ironicamente, per fargli capire che mi ha dato fastidio.

«Scusa» dice avvicinandosi allo specchio per guardarsi il ciuffo.

«Che devi fare di così urgente che non possa aspettare che io esca dal bagno?»

«Ho bisogno di te»

«Ed è così urgente da non importarti se io sia in bagno nuda per cambiarmi o meno?»

«In caso non mi sarebbe dispiaciuto, tranquilla»

Li per li, rimango confusa dalla risposta visto che sto ancora dormendo in piedi, poi realizzo.

«Pervertito!» gli schiaffo la spalla.

«Ahi, mi fa già male» si lamenta.

«Meglio, così impari. Adesso esci che mi serve il bagno»

«Ho detto che ho bisogno del tuo aiuto» mi rammenta.

«A me sembra soltanto che ti stia cercando una chiacchierata»

«Ho bisogno di coprire un graffio»

«Un graffio?» chiedo confusa.

Che razza di richiesta è? Che poi non gli vedo nessun graffio, quindi cosa gli servirebbe nasconderlo se non si vede già?

In sua risposta si leva la felpa della divisa, rivelandomi il suo petto. Cavolo che pettorali scolpiti, farebbe invidia ad un dio greco.

Mentre sto per sbavargli addosso, mi indica il punto "marchiato". Sono quattro segni rossi nella zona della spalla destra. Resto fissa a guardarli, perché mi fanno pensare solo a una cosa.

Non può essere...

Ma anche se fosse, che mi importa? È la sua vita, può farne quello che vuole. Non può di certo venire a farmi il resoconto delle ragazze con cui "passa il suo tempo".

Credo che nel mio viso si sia formato un velo di delusione a causa della mia gelosia, e temo che se ne sia accorto perché prosegue a parlare. Forse è anche dato dal fatto che sono rimasta impalata a fissare i quattro segni.

«Puoi fare qualcosa per coprirli?»

«Non ne vedo il motivo. Sono già nascosti dalla felpa, no?» chiedo un po' acida.

Forse un po' troppo, ma il problema è suo.

«Durante le lezioni pomeridiane ho gli allenamenti di basket, quindi dovrò cambiarmi in spogliatoio e di certo non passerò inosservato. Sono un tipo riservato e mi dà fastidio che gli altri si impiccino nelle mie cose» mi spiega.

«Che vuoi che mi importi? Tu ti sei procurato il graffio, tuo è il problema. Se proprio devi, perché non ti fai aiutare da "qualcun'altra"» evidenzio con un tono diverso l'ultima parte.

La mia scommessa - [Revisione In Pausa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora