3- Nuovi Incontri

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(revisionato)

Una volta accomodate al piccolo bar, ordinammo un frullato ciascuno al cioccolato e iniziammo a parlare.

«Allora Kate, cosa ci racconti di te?» mi domandò Chiara.

«Non ho molto da dire veramente. Sono una semplice ragazza che aspira a una vita migliore, grazie al lavoro dei miei sogni. Non ho altro da dire, piuttosto mi piacerebbe sapere qualcosa in più su questo posto e su di voi»

Prima che Jane potesse prendere parola, si affiancò a lei un ragazzo alto e biondo, dagli occhi chiari. Era molto carino, e speravo già diventasse mio amico.

«Ei ragazze! Che fate di bello?» chiese, accomodandosi di fianco alla ragazza.

«Stavamo parlando con questa ragazza. È arrivata oggi.» mi indicò con un cenno della testa.

«Oh! Piacere! Mi chiamo Jason Dawson» si presentò, con un sorriso a trentadue denti. Mi stava già simpatico.

«Katelyn Sanders, piacere mio» ricambiai.

«Noi due ci conosciamo fin dai tempi delle medie, mentre Chiara si è aggiunta al gruppo quest'anno. Io e Jason siamo arrivati al college già una settimana fa» mi spiegò Jane.

«Quindi siete amici da molto.»

«Esatto. Abbiamo frequentato pure lo stesso liceo, quindi abbiamo avuto tempo di coltivare la nostra amicizia»

«Basta fidanzatini, non è il momento di parlare di voi» li rimproverò scherzosamente Chiara.

«Come no. Non stiamo insieme» affermò Jane.

Io invece credo sarebbero una bella coppia, ma la mia opinione non vale nulla. L'amore è amore, e tra questi due non sembra essere sbocciato nulla. Faccio lo stesso però, il tifo per loro.

«Cosa mi dite della scuola? Sembra un posto carino» sempre ottimista io.

«Bhe, ci dispiace contraddirti, ma...» lasciò la frase in sospeso Chiara, come se in capace di continuare.

«Non è fatto così. Non ne avrai mai sentito parlare, perché il regolamento scolastico ci obbliga a tenere tabù su certe situazioni» concluse Jason.

«Scusate, non capisco. Di cosa parlate?» chiesi confusa, ma curiosa di sapere.

«Fai attenzione a chi incontri nei corridoi. Purtroppo qui a scuola gira un gruppo di malfamati, gente che non vorresti mai avere vicino. E in questo momento stanno cercando la loro prossima vittima...» mi intimò sotto voce Jason, al che drizai le orecchie e la domanda mi sorse spontanea.

«Chi sono costoro?»

«Hoyer e il suo gruppo di popolari, formato da: Power, Stewart, De la Vega e Stetson» mi rispose il biondo.

«Rispettivamente: il popolare, il capitano della squadra di baseball, quello della squadra di basket, il genio informatico e il rappresentante di istituto» continuò Jane.

«C'è un'altra figura a cui devi fare attenzione. Jennifer Jones. È la bionda che si porta in giro Hoyer, e che nessuno gliela tocchi, se no sono guai» aggiunse Chiara.

Che gente di schifo...proprio io dovevo andare a capitarci qui.

«Sono dei montati psicopatici e non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno. Anzi è il contrario. Stagli alla larga»

«Di sicuro. Quale razza, di idiota vorrebbe avere a che fare con certa gente?»

«Eppure potresti ritrovartici, senza accorgertene» ribatté Jason.

«Non metterle ansia, Jas»

«Tranquilla, Jane. Nessuna ansia, ma d'ora in poi mi guarderò le spalle»

E lo avrei fatto di sicuro. Non sarebbe stata una mancanza mia farlo.

«C'è altro da sapere?»

«Solo che potresti trovarti in classe De la Vega, nelle ore di informatica. Ma tranquilla, davanti ai professori è un cagnolino incapace di mordere. Ringhia solo fuori dalla cuccia»mi spiegò Chiara.

«Ricevuto»

«Sei riuscita a conoscere i tuoi compagni di stanza?» cambiò discorso Jane.

«Ancora no. Ma credo che non tarderò a scoprirlo» dissi guardando il mio orologio e vedendo che si erano già fatte le 18.

«Effettivamente...» disse Chiara facendo lo stesso «noi invece siamo nella stessa stanza»

«Beati voi. Il solo pensiero che dovrò condividere quattro mura con quattro ragazzi, e per di più che non conosco, mi mette una certa ansia» ed era vero.

«Tutti e quattro maschi? Strano, di solito fanno camere miste. Vuol dire che era rimasto solo quello come posto.» riflettè Jane.

«Che numero è la tua stanza?» chiese l'altra.

«Sto nella 2K» le risposi prendendo le chiavi e rigirandomele tra le mani.

«Noi stiamo al 2H, in fondo al corridoio»

«Si sa dove alloggiano?»

«Non ci abbiamo mai fatto caso, sinceramente. Passano il loro tempo fuori da scuola dopo le lezioni. Dubito che qualcuno lo sappia» disse Jason.

«E non spetta a me scoprirlo»

«Ragazze io vado. Ho da ripassare la lezione di informatica, se no poi chi se lo sente De la Vega che prende a sfottere. Ciao Kate, ciao ragazze» lo salutammo anche noi.

«Mi sa che vado anch'io. Sono stanca e domani iniziano le lezioni »

«Vai tranquilla, tesoro. Ci vediamo domani» mi rassicurò Chiara.

Decidemmo di scambiarci i numeri e poi ci salutammo. A dir la verità, dopo quello che mi era stato raccontato, mi sentivo fuori luogo. O per l'ansia di trovarmeli davanti o peggio. Ma dovevo essere positiva, non sarebbero stati quattro ragazzi a scoraggiarmi.

Finalmente, o sfortunatamente, arrivai davanti la porta della stanza. Aprii ed entrai. E fu lì che cadde l'asino. Mi trovai davanti quattro ragazzi, alti e dal fisico impostato.

«E tu chi sei?»

Ero nella merda? Dopo averlo vissuto posso dirlo con certezza: ero nella merda.

La mia scommessa - [Revisione In Pausa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora