46-Pensieri e speranze

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Narrator's P.O.V

"Neanche un fottuto messaggio in 5 giorni, neanche uno" pensò Shane. Era triste, ma anche deluso dalla sua ragazza. Non aveva osato cercarlo in quei suoi giorni di assenza. L'aveva fatta grossa? Lo odia? Ha trovato un altro? Non lo ama più? Sono queste le domande che ormai girano e rigirano nella mente del ragazzo, senza mai fermarsi.

Decise di smettere di guardare il soffitto e di prendere il suo telefono, che ormai aveva fatto la muffa su quel comodino. Ma purtroppo il suo pensiero era sempre quello. Entrò sul profilo della ragazza e guardò il suo accesso, che risaliva a 5 giorni fa. Sospirò. Iniziò a leggere la sua chat con lei.

"Diceva di tenerci a me. Allora perché non mi ha più cercato? Vorrei scriverti io che mi manchi e che senza di te al mio fianco non sono nulla. Ma ho ancora quella fottuta speranza che sia tu a dirmelo. Un solo messaggio. E tornerei da te all'istante"

Guardò la sua foto profilo. Ripensò al suo sorriso, al suo broncio e alla sua faccia incazzata che gli piaceva tanto. Provava una certa soddisfazione a farla innervosire, ma lo faceva soltanto perché sapeva di potersi prendere quella confidenza. In fin dei conti i due avevano una certa intimità ormai.

Perso nei suoi pensieri, quasi non si accorse che quella scritta mutò da un accesso ad un "online". Subito si ricredette su quello che aveva pensato prima, e in lui si riaccese quella speranza. Restò fermo con lo sguardo fisso sul cellulare per un bel po', fino a quando vide che stava scrivendo.

Quasi non cadde dal letto. Gli stava scrivendo davvero? Era un miracolo! Quasi quasi iniziò a festeggiare. Erano le 18:05 quando la ragazza smise di scrivere, e il posto dell'online fu lasciato di nuovo all'accesso. Shane però non perse le speranze. Restò lì fermo ad attendere.

Attese e attese, ma niente. Sembrava morta. "Chissà cosa voleva dirmi" pensò "magari non ha avuto il coraggio di inviarmelo. Lei ha sempre preferito dire le cose faccia faccia, questo è vero. Magari preferisce parlarmi di presenza" cercò di consolarsi.

Nel frattempo le ore passarono, e lui rimase sempre lì, sdraiato sul suo letto, con le gambe a penzoloni, aspettando il suono di un messaggio. Quello suo. Ripensò a tutti i momenti passati insieme:

Quando diventarono amici, durante la vigilia di Natale. Fu grazie alla sua curiosità che parlarono. Se non lo avesse trovato lì per terra a rimpiangere la perdita dei suoi genitori, non lo avrebbe costretto a fare conversazione con lei. Effettivamente fu la prima volta che parlarono in 3 mesi di college. Per questo il ragazzo ha acquistato un piccolo debole per questa parte di lei.

La prima volta che la baciò, nel ripostiglio. Quel giorno avrebbe voluto picchiare a morte Blake, per quello che aveva fatto. Aveva osato toccare la persona che ama, e questo lo mandava su tutte le furie. Si salvò solo perché arrivò la preside o lo avrebbe voluto far fuori veramente. Ce l'aveva già con lui per tutto quello che gli ha fatto da quando ha messo piede in quel posto maledetto.

Quando si misero insieme. Fu colpa di quella canzone che Katelyn scoprì tutto. Certo, glielo avrebbe dovuto dire prima o poi, ma non pensava fosse ancora arrivato il momento. Però non si pentì di nulla. Il cuore della ragazza lo aveva già conquistato, e se non gli avrebbe confessato il motivo di tutto ciò, chissà se sarebbe finiti insieme lo stesso.

La loro prima volta insieme. Come poteva essersi dimenticato, che quel giorno era il loro primo mesiversario!? Era stato uno stupido. Per non parlare del bacio alla Jones...quello completò il quadro della situazione. Se già era incazzata con lui, figuriamoci dopo aver visto quel bacio. Era sicuro che se avesse potuto fare scenate, avrebbe staccato la testa ad entrambi. Per fortuna però riuscì a farsi perdonare. Quella notte fu la più bella della sua vita.

E ora... guarda invece cosa aveva combinato. Era riuscito a rovinare tutto per colpa della sua gelosia. E dire però che non si aspettava che lei portasse quel rancore nei suoi confronti per colpa di quella bionda ossigenata tutta rifatta; non che disprezzasse ciò che era la perfezione nei canoni maschili, ma quella ragazza non era miss simpatia, più che altro era miss portami via. Questo non gli piaceva.

Lui amava solo la sua ragazza. Che pensandoci bene non era messa male, ma non è questo il punto. Lui doveva farlo solo come copertura. Del resto non l'ha mai baciata altre volte, ne c'è finito insieme a letto.

Si tolse il pensiero della bionda dalla testa e controllò il suo cellulare. Ancora niente. L'accesso era invariato, ciò significa che non ha avuto altri collegamenti apparte quello avuto fino alle 18:05. Questo lo sollevò un po'. Forse aveva ricevuto una telefonata o... non sapeva più che pensare.

Guardò altre chat per distrarsi. Aveva un solo messaggio non letto, da parte di Blake.

<<Ei amico, dove sei finito?
È da 5 giorni che non ti
fai vivo [17:56]>>

Un senso di rabbia lo pervase. Era stato solo lui a cercarlo. Proprio il ragazzo che di lui non gliene fregava niente. Che gli fece passare l'inferno. Proprio lui che odiava a morte. Era anche colpa se ha litigato con lei. È stato proprio lui a mettergli indirettamente l'idea di farla finita. Chiuse subito la chat, senza rispondere e bloccò il cellulare.

Ormai era ora di cena. Si alzò dal letto, ma non aveva fame. Si sistemò i capelli, sciaquò il viso e dopo aver dato un'ultima volta un occhiata alla sua immagine, prese la giacca e le chiavi, ed uscì di casa.

Aveva bisogno di prendere un po' d'aria, e schiarire le idee. Iniziò a passeggiare per le strade della città, senza una meta certa. Avrebbe solo voluto scappare da quel mondo e dai quei pensieri che lo tenevano prigioniero...





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