(revisionato)
«Tranquilla, mamma, fa nulla. Recupereremo il Natale prossimo. Ci sentiamo, ciao.»
Riaggangio la telefonata e butto il cellulare sul letto. Non poteva darmi notizia peggiore, mia madre. Quest'anno passerò il Natale al college, visto che i miei sono partiti per il New Messico.
Purtroppo la nonna si è sentita male ed è già una settimana che sono lì. Non riusciranno a tornare a New York, tutti i voli sono già stati prenotati, quindi neanche volendo potrei raggiungerli lì. Odio la mia vita.
Oggi è la vigilia di Natale. Tutti, o quasi, stanno preparando le valigie per tornare a casa a trascorrere le vacanze natalizie. C'è chi è già partito ieri, c'è chi parte oggi.
Finite le ultime lezioni dell'anno, torno al mio appartamento. Il tutto riprenderà ormai a gennaio. Qui è pieno di valigie, si vede che anche i ragazzi torneranno a casa. Jane, Jason e Chiara sono partiti sta mattina invece. Lo stesso vale per Alex e Jennifer, che torneranno a casa per festeggiare, a quanto pare, a Miami Beach nella loro spiaggia privata.
In poche parole tutti staranno con le loro famiglie tranne me e forse, se esiste, qualche sfortunato là fuori. Passare le feste qui non mi mette per niente gioia, soprattutto dopo quello che sto passando. Avrei voluto stare anch'io accanto a mia nonna. Non la vedo spesso, ma le voglio comunque un mondo di bene.
Lei e tutti i miei parenti stanno in New Mexico. I miei genitori invece si sono trasferiti qualche mese prima che io nascessi, in modo che potessero trovare un lavoro con uno stipendio migliore, che avrebbe garantito loro di dare a me uno stile di vita migliore.
Potrei anche fare le valigie e tornarmene a casa con un taxi, ma a che costo? Sarei sola lo stesso, tanto vale restare qui e non fare questi sforzi.
«Ei bambolina, non vedo la tua valigia. Che c'è? Non hai abbastanza soldi per permetterterne una? » mi sfotte Blake, rientrando in stanza.
Quanto lo odio. Eppure lui ha la fortuna di passare del tempo con la sua famiglia.
«Per tua informazione la valigia ce l'ho, ma comunque sono io che non torno a casa, oggi. »
«Sei così sfigata che il giorno di Natale non ti vuole neanche la tua famiglia» se la ride Jack.
«Parla per te, re dell'oltretomba, che sempre vestito di nero stai.»
Alle mie parole, mi brucia con gli occhi e si indigna.
«Si vede che non hai un briciolo di stile»
«E menomale, se avere stile significa vestirsi come te»
Cerca di contrabbatere, ma Matias lo blocca sul nascere.
«Lasciala stare. È solo gelosa del fatto che noi passeremo il Natale a casa e lei no.»
«Sta tranquillo. Non avervi fra i piedi già mi rende felice come una pasqua»
«Se fossi al tuo posto, penserei il contrario. Sarei stato onorato di averci tra i piedi» si vanta Blake.
Il solito pallone gonfiato egocentrico.
«Come no»
Finiscono di sistemare le ultime cose e prendono le valigie.
«Ciao bambolina, buon natale in famiglia» saluta Blake.
«Buon Natale a te e famiglia»
«Se ti avanza qualche regalo passalo a me. Buon Natale» conclude Matias.
«Spiritosi. Buon Natale»
E così dicendo si chiudono la porta alle spalle.
Devono farti innervosire anche alla vigilia Di Natale. Scommetto la mia testa che ci godono a sapere che sono da sola in un giorno come questo. Ma non mi importa, ciò che è importante adesso è non averli fra i piedi a rompere.
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La mia scommessa - [Revisione In Pausa]
Romance[Completa] All'inizio di un nuovo anno scolastico, Katelyn Sanders, si troverà a frequentare il suo primo anno di college alla High Colors, una delle strutture scolastiche più note della moderna New York. Trovandosi in stanza con i quattro ragazzi...