7- Gente Strana

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(revisionato)

Passano un paio d'ore e comincia a fare freschetto qui fuori. Sarà meglio rientrare.
Mi alzo dalla panchina e comincio a percorrere la strada al contrario, per tornare al college.
Una volta dentro, mi ritiro nella stanza e trovo i ragazzi che giocano alla play in cucina.

Approfitto del fatto che non mi abbiano sentita rientrare per sedermi sul mio letto e mettermi a leggere uno dei libri che mi sono portata dietro. La pace e la tranquillità sfortunatamente durano poco.

«Non si saluta, bambolina? Abbiamo visto che sei rientrata, non siamo mica cechi o sordi. Che c'è? Adesso fai la vittima perché hai paura delle conseguenze?» mi sfotte Blake.

«Ti sarebbe piaciuto, Ciccio Bello. Ma sai com'è, il mondo non gira intorno a te, e di sicuro tu sei l'ultimo dei miei problemi» lo sfronteggio.

«Non ti conviene giocare con il fuoco, potresti ustionarti gravemente»

«Potrei dirti la stessa cosa»

«Sei spiritosa, lo sai? Ma vorrei tanto vedere se sarà lo stesso tra qualche mese»

«Se lo dici tu»

«Sappi però che pretendo comunque delle scuse, se per sta volta la vuoi passare liscia» torna ad accigliarsi.

«Che paura! Scusami tanto Blake, vuoi per caso che mi metto in ginocchio?» ovviamente è ironia la mia, ci mancasse.

«Smettila di scherzare e non chiamarmi più per nome, hai capito Sanders? » diventa rosso fino alle punte delle orecchie.

«Perché non la finisci tu, Power?» lo guardo fisso negli occhi.

Non sono pazza, voglio solamente vedere dove arriva. È inutile avere paura di uno capace di niente, tanto vale metterlo alla prova.

«Sei solo una stupida bambina che si è messa in testa non so cosa. Non sei la reginetta, tesoro»

«Lo stesso vale per te, Power. È tutta una questione di principio.»

«Come se sapessi di cosa stai parlando»

«Lo so e come, se no non sarei qui a fare questa discussione con te, invece di battere in ritirata con la coda tra le gambe»

«Sei intelligente, ma non sveglia. Non capisci che stai tirando troppo la corda»

«Conosco i miei limiti»

Detto questo mi alzo e, senza permettergli di ribattere, mi chiudo in bagno, tanto per fare "un'uscita di scena", chiamiamola così.
Nel frattempo sento che anche lui va via, meglio così. Ne approfitto per sgattaiolare di nuovo fuori e riprendere il mio libro.

Sinceramente oggi non è la giornata giusta per poter sopportare il suo patetico teatrino, da ragazzo presuntuoso. Sono già nervosa per la discussione avuta qualche ora prima con le ragazze, ci manca solo lui tra le scatole e completiamo l'operetta.

A quanto pare vedo che i cagnolini non sono andati dietro al padrone, visto che stanno uscendo adesso, a parte Shane, infatti rimango da sola con lui. Devo ammettere che mi inquieta la sua compagnia, dopo quello che è successo in bagno.

E poi, non mi era mai capitato di rimanere sola in stanza con uno di loro, chissà di cosa è capace. E se fosse un maniaco? Meglio restare calmi e non fare mosse azzardate. Come mi ha detto Jason: "calma e sangue freddo".

Faccio finta di continuare a leggere il mio libro, per seguire con la coda dell'occhio i suoi movimenti, non si sa mai.
Lo vedo uscire dalla cucina e iniziare a fare avanti e indietro come se si stesse preparando.
Dopodiché prende dei vestiti dal suo armadietto, e come se io non ci fossi, comincia a cambiarsi tranquillamente come se il problema non fosse suo.

La mia scommessa - [Revisione In Pausa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora