55-Più Importante

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Katelyn's P.O.V.

Cinque minuti al mio più grande fallimento. Non ho scampo, è finita. Shane non si è nemmeno degnato di leggere il messaggio, ma tanto dubitavo mi avrebbe aiutato. Dopo il casino che ho combinato e come mi sono comportata nei suoi confronti, non ho nulla di cui stupirmi. Me lo merito...

Accettando ormai l'idea della sconfitta, mi lascio scivolare lungo il muro, pensando con quale faccia mi dovrei presentare. Ma alla fine, sono loro che hanno barato. Se io ho perso, l'ho fatto a testa alta. Sono fiera di me.

"cammina sempre a testa alta e sii sicura di te" mi disse mia madre prima di mettere piede qui dentro.

Se solo avesse saputo tutta questa storia, mi avrebbe ritirato subito da qui. Forse sarebbe stato meglio.

I miei pensieri vengono interrotti da un rumore proveniente dalla porta. Sembra qualcuno la stia forzando. Mi alzo subito da terra e nel frattempo la porta si spalanca, lasciando entrare Shane. Dio benedica questo ragazzo!!!

"Katelyn!"

"Shane!" gli corro incontro e mi afferra dalla vita.

"Non ci speravo più. Senti Shane mi dis-" vengo interrotta da una voce all'altoparlante che comunica l'inizio della conferenza.

"Katelyn VAI"

Mi libero dalla sua presa e corro il più velocemente possibile al piano di sopra. Mi fermo davanti la porta dell'aula, dove trovo Jack che attende che i nostri nomi vengano pronunciati per entrare e leggere il discorso.

Il ragazzo si volta verso di me e sgrana gli occhi. Ricambio il suo sguardo con un sorriso da stronza che ci sta a pennello, mentre cerco di darmi una riordinata. Sta per aprire bocca, quando viene interrotto dalla voce dell'altoparlante.

<<Ed ora accogliamo con un caloroso applauso gli studenti della High Colors, che avranno l'onore di leggere il discorso: il rappresentante d'istituto Jack Stetson e la studentessa Katelyn Sanders >>.

La porta viene aperta e ci incamminiamo all'interno dell'aula, fino al banco con i microfoni. Io prendo posto a destra, lui a sinistra. Comincia a leggere e si ferma a metà foglio, dopodiché attacco io.

Finito di leggere il discorso, ci prendiamo gli applausi e ci invitano a sederci. Guardo l'orario, e vedo che si sono già fatte mezzo giorno e un quarto. È stato un colpo di fortuna estremo che Shane abbia letto il messaggio e sia arrivato giusto in tempo.

A proposito di lui...a quest'ora starà giocando la finale di basket. Mi guardo un po' intorno. Credo proprio che se mi allontano non mi perderò niente di importante. Così, chiedo il permesso di allontanarmi alla preside, ed esco dall'aula senza disturbare, dall'entrata secondaria.

Mi incammino fra i corridoi e raggiungo il campo da basket. La partita è già iniziata come immaginavo. Cerco con lo sguardo Shane. In questo momento è lui che ha la palla, ed ecco che fa canestro. È molto bravo! Butto uno sguardo al pubblico che applaude. C'è un posto libero nella prima fila, che di solito è riservata ai genitori dei giocatori...

Decido così di fare il giro e occupare quel posto. Mentre guardo la partita, riconosco tra i giocatori il ragazzo biondo che mi ha aperto prima; se la cava anche lui, devo dire. Focalizzo di nuovo il mio sguardo su Shane. Mi viene istintivo sorridere mentre lo guardo, è molto carino anche quando è concentrato.

Finisce il primo tempo, e tutti i giocatori si affrettano ad avvicinarsi alla panchina, che si trova proprio davanti a me, per riprendere fiato. Nel frattempo vengono anche accolti dai parenti che si complimentano con loro. L'ultimo ad avvicinarsi è lui.

Inizialmente non si accorge di me, quindi si avvicina prende la sua bottiglietta e si disseta. Riposa l'acqua sotto il suo posto, e quando si rialza i nostri sguardi si incontrano. Gli sorrido all'istante e restiamo a fissarci per qualche secondo.

Ha il viso umido e arrossato, gli occhi di un verde profondo e i capelli scompigliati. Prendetemi per pazza, ma è davvero molto sexy; per non parlare delle sue braccia muscolose, lasciate nude dalla canottiera aderente che lascia intravedere i suoi pettorali.

"Bella partita. Sei davvero bravo, complimenti"

"Katelyn...non mi aspettavo tu fossi qui. Non dovresti essere in aula?"

"Preferisco stare qui a sostenerti. Tu sei sicuramente molto più importante"

A sentire le mie parole, lì per lì rimane scioccato, ma poi mi sorride.

"La partita sta per ricominciare. Parliamo dopo" mi fa l'occhiolino e torna in campo.

"Fagli vedere chi sei" gli urlo alle spalle. Si volta e mi sorride, per poi tornare a giocare.

L'arbitro fischia e la partita ricomincia. Tra palleggi e canestri, vince la squadra della nostra scuola. I giocatori esultano, e mi stupisco a vedere Shane così felice. Sembra un bambino che ha appena visto Babbo Natale.

Dopo la premiazione si avvicina a me.

"Complimenti per la vittoria!"

"Grazie" mi sorride "Adesso vado a lavarmi, ti raggiungo il prima possibile. Chiamami per la qualsiasi cosa, a dopo" detto questo scompare tra la folla.

A me si avvicina il ragazzo biondo.

"Quindi, suppongo sia tu la ragazza che ha fatto perdere la testa a Stewart. Piacere, Matthew Morris"

"Katelyn Sanders, piacere mio. Complimenti per la vostra vittoria"

"Grazie. Se devo essere onesto, se non avessimo avuto Stewart come capitano, penso che non ce l'avremmo fatta. Sono abbastanza bravi i Golden, degni rivali"

"Capisco. Purtroppo io non mi intendo molto di basket"

"Avevo intuito. È la prima volta che assisti ad una partita di basket?"

"Si"

"Mi pare strano a mano di Stewart. Pensavo che in base al rapporto che avete, ti avesse già portato ad assistere alle sue partite"

"Ehm no. Ma...tu come sai di noi?"

"Non è difficile. Anche se non ne ha mai fatto parola, fino a oggi ho visto la schermata del suo cellulare, dove ci siete voi due e lui sorride..."

Mi do uno schiaffo mentalmente per lo shock con cui ha detto l'ultima frase. So tutti fissati con sta storia che non ride mai.

"...e poi sei l'unica che ha salvato senza mettere il cognome. Grande dichiarazione da parte sua, fidati "mi da una pacca sulla spalla e si allontana.

Non passa un minuto, ed ecco Shane arrivare.

" Eccomi, andiamo " lo seguo e arriviamo al parcheggio.

Si ferma vicino a un'auto e la apre, caricando il borsone dentro al cofano. Dopodiché apre la portiera del lato passeggero.

"Prego madame"

Salgo incerta, chiude lo sportello e sale anche lui.

"Ma dove dobbiamo andare?"

"Io e te dobbiamo chiarirci una volta per tutte, e per farlo, dobbiamo andare in un posto dove nessuno può ostacolarci o interromperci."

Detto questo, gira la chiave e mettendo in moto, facciamo strada tra i palazzi di New York.


La mia scommessa - [Revisione In Pausa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora