9-La Lettera

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(revisionato)

Ed ecco finita la prima mezza giornata. Sono le 12 e sto andando a mensa. Il compito oggi devo dire che è andato bene, nonostante fosse un po' complicato.
Non voglio parlare presto, ma questa giornata sembra normale, visto che fino ad ora non è successo niente, del tipo: scherzi, incontri con gente strana, punizioni, niente ; forse sto ancora sognando oppure ho le allucinazioni.

Mi dirigo verso gli armadietti per posare il materiale e apro il mio. Come non detto....il vizio di parlare troppo non me lo tolgo, eh?
Mentre rovisto fra le mie cose, trovo dentro di esso una lettere anonima. E ora chi è questo? Mi guardo le spalle, neanche mi trovassi in un film, e la apro.

"Abbi fiducia in me e in quello che faccio. Fidati della mia presenza e non avere paura. Vincerai la scommessa "

Se lo dici tu, ti assicuro che non ho paura. Sopratutto che me lo hai detto tu, adesso sto tranquilla, serena, vado a fare shopping, magari cavalco un unicorno, che ne so.
Cioè, stiamo scherzando!? Neanche ti conosco e dovrei fidarmi? Prima dimmi chi sei e poi ne riparliamo.

Ma comunque credo sia una delle solite cazzate di Jason, ogni tanto gli passa per testa e si mette a fare queste cose idiote. Adesso mi sente il signorino.

Finisco di sistemare e me ne vado a mensa. Mi siedo al loro tavolo e interrompendo il loro discorso, mi rivolgo al biondino.

«Quanto sei spiritoso, Jason»

«In che senso?» mi chiede confuso.

Non ci casco alla tecnica del finto tonto.

«Non fare quello che non ci colpa. So che sei stato tu a mettermi una lettera nell'armadietto, ma non ci casco»

«Non per darti torto, Kate, ma oggi Jason è stato tutto il giorno con noi» mi dice Chiara.

«Già, e soprattutto non ho scritto un bel niente»

«Se non sei stato tu e nemmeno loro due...chi ha messo una lettera nel mio armadietto. Non ricordo di aver dato la password ad altri »

«Possiamo vedere la lettera?»  chiede Jane.

«Certo»

Gliela porgo e la scrutano attentamente.

«Mi dispiace, ma questa non è la mia calligrafia, né tanto meno so di chi sia» afferma ridandomi la lettera.

«Jason ha una scrittura meno minuta. Neanche volendo potrebbe scrivere così» mi spiega Chiara.

«Ma non riesco a capire chi possa essere»

«E soprattutto chi possa scriverti una cosa del genere» aggiunge Jane.

«Ed è questo che mi preoccupa. Capisco che la notizia della scommessa si sia già diffusa, quindi potrebbe trattarsi di chiunque. E poi...di cosa dovrei avere paura, è soltanto una stupida scommessa»

Invece di essere appoggiata dai tre, si limitano a guardarsi in faccia, come se parlassero con gli occhi. Ed ecco un'altra cosa che non capisco e che non mi diranno mai. Questa cosa mi dà sui nervi. 

«Ragazzi ci siete?» richiamo la loro attenzione.

«Si, stavamo solo riflettendo su cui potrebbe essere» risponde Chiara.

Già, e io se ci credo sono un asino con le ali. Ma facciamo finta sia così e lasciamoli parlare.

«Io so solo che mi inquieta. Spero sia solo uno scherzo di cattivo gusto»

Nel frattempo suona la campana e si torna in classe. Alla fine delle lezioni torno nel dormitorio e vedo che i ragazzi sono già in stanza.

Qualcosa qui puzza, me lo sento. E non parlo delle scarpe da ginnastica di Jack.

La mia scommessa - [Revisione In Pausa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora