47-Non Posso

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Appena mi accorgo di quello che ho fatto, allento subito la presa, allontanandomi.

"Scusa io…"

"Tranquilla"

Ci troviamo veramente vicini. Chiudo gli occhi e…
MA COSA STO FACENDO, IO NON SONO INNAMORATA DI LUI! Metto subito una mano davanti la sua bocca e lo fermo.

"Scusami… non posso" dico con lieve rossore in viso.

"Non fa niente" si gratta la testa imbarazzato.

"Mi dispiace… è colpa mia"

"No no, tranquilla…" fa una pausa "Ma tu sei fidanzata?"

"No… è solo che...mi piace un altro. Siamo stati pure insieme e sinceramente non mi va di avere subito la nostra rottura un'altra storia"

"Allora scusami tu. Non lo sapevo"

"Non è successo niente…tranquillo"

Restiamo per un po' in silenzio. Nessuno fiata. Si è formata un'atmosfera di imbarazzo, ma non potevo farlo. Nonostante quello che è successo, tutte le litigate, io amo ancora lui. Jack non potrà mai prendere il suo posto, soprattutto perché mi ha lasciato una parte di sé dentro di me.

È vero, è stato carino finora con me. Mi ha persino chiesto di leggere con lui la lettera d'istituto, cosa che non mi sarei mai aspettata. Credevo che lo chiedesse a qualcuno del suo "livello", e invece ha scelto me. Chissà poi perché…
Altra risposta non mi viene, se non quella che provi qualcosa per me, visto che ha persino provato a baciarmi per la seconda volta.

E ora che ci penso, questo posto è al quanto romantico, avrei dovuto capire sin da subito le sue intenzioni, che stupida! Ormai ci ho fatto la figura dell'idiota, e possibilmente adesso mi odia pure.

Mentre sono immersa nei miei pensieri, non mi accorgo che mi sta parlando. Figura di merda numero due.

"A cosa stai pensando?"

"Io?…ehm… a niente. Niente niente, tranquillo"

"Mi sembravi piuttosto pensierosa. Quindi non credo niente" ride un po'.

Abbasso il capo imbarazzata. Non vedo l'ora di tornare a casa, perché so per certo che se continuo a stare qui con lui, continuerò a fare figuracce.

"Ei. Non volevo metterti in imbarazzo, dai."

"No tranquillo" se ne è accorto pure lui, bene! Quando vuoi finirla, la finisci Katelyn, eh.

"Alloooora, si sono già fatte le 20, ti va di cenare?"

"Cenare?"

"Si. Perché tu non ceni la sera?" ride.

"Ehm… si si, scusa. Ho la testa un po' in aria in questo momento"

Datemi un maledetto albero dove sbattere la testa. Voglio sotterrarmi, portatemi via. Che scendino pure gli alieni, basta che mi salvino da questa situazione di imbarazzo. Non sto facendo altro che dire stupidaggini. E dire che stava andando bene prima. Ora è un disastro!

Mentre io continuo a rimproverarmi mentalmente, gli vedo prendere un cestino.

"Allora, ho pensato di portare qualcosa da mangiare. Spero ti piacciono i tramezzini. So che non è il massimo, ma-"

"Ei, non devi giustificarti. Hai fatto quello che hai potuto e di questo ti ringrazio. È una bellissima serata, davvero e non potrei essere più felice di essere qui sta sera con te."

Una frase di senso compiuto, ma che sembra anche una dichiarazione. Che qualcuno mi fermi, vi prego.

" Sono io che ringrazio te… di aver accettato l'invito. Nessuna ragazza ha mai accettato di uscire con me, all'infuori di certe "cose". Sai cosa intendo "

" Si si. Mi dispiace. Sei un bravo ragazzo e prima o poi troverai quella giusta, vedrai "

" Lo spero. Forse credono che le uccidi tutte, solo perché vesto di nero. Ma è il mio stile. Mi sento più me stesso. "

" Capisco, ma magari potresti spezzare un po' con un altro colore. Anche scuro. Il nero sta bene con tutto "

" Prenderò in considerazione il tuo consiglio, grazie " gli sorrido.

Detto questo, decidiamo di cenare. Chiacchieriamo un po' sulle nostre passioni, passatempi, parliamo del corso di recupero. A fine cena mi invita a sedermi con lui in riva al laghetto. Si avvicina a me fino a sfiorarci le spalle. Oddio ancora no. Va a finire che mi tuffo qua, se ci riprova. Meglio spezzare il silenzio.

"Posso farti una domanda?"

"Dimmi"

"Come mai hai scelto me…per l'incarico?"

"Bhe… perché sei simpatica, carina, bella"

"Sono sinonimi"

"Eh?"

"Bella e carina sono sinonimi"

"Ah si, vero"

"Comunque grazie"

Restiamo un altro po' lì, in silenzio. Poi decidiamo di tornare a casa. Mi cambio, mettendo il pigiama e vado a letto. Sono già le 11 e domani c'è scuola. Devo dire che tutto sommato la serata non è andata male.

Prima di dormire prendo il mio cellulare, che quasi quasi avevo dimenticato di avere e lo sblocco. Mi ritrovo nella schermata il messaggio di Shane, ancora non inviato.  Forse dovrei lasciar perdere e dargli tempo. Probabilmente vorrà stare da solo. Così, riposando il telefono sul comodino mi addormento.

La mia scommessa - [Revisione In Pausa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora