14-Il Quaderno

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(revisionato)

Dopo qualche minuto fa la sua apparizione in cucina, entrando in asciugamano, mentre con una tovaglia più piccola si asciuga i capelli. Non è rosso in viso come prima, ma non sembra nemmeno del tutto tranquillo. Di certo però è molto, ma molto più calmo. Meglio non dirgli niente lo stesso.

Mi passa accanto senza degnarmi di uno sguardo e si mette a cercare qualcosa dentro agli sportelli della cucina, aprendoli e chiudendoli in continuazione, come se nulla fosse di suo gradimento. Evidentemente ha fame.

Decido di rompere il silenzio nella stanza, solo per giusta causa.

«Se hai fame, nella pentola c'è una porzione in più per te» dico con voce insicura e debole.

Cavolo, vederlo nervoso non fa un bel effetto. Spero smetta di fare così al più presto.

Senza degnarsi di rispondere, al solito direi, alza il coperchio dalla pentola e scruta il contenuto. A quanto vedo è di suo gradimento, visto che prende il piatto e lo riempie per bene. Poi si siede nel posto che gli ho apparecchiato prima e comincia a mangiare pure lui.

Non ho il coraggio di alzare lo sguardo, quindi lo tengo fisso sul piatto, mentre consumo il mio pasto. Sento i suoi occhi fissi su di me, e questo non è per niente rassicurante, anzi mi mette parecchio in soggezione. Vorrei semplicemente scomparire in questo momento.

Mi chiedo però perché faccia ancora così. Non è successo chissà che cosa, non c'è bisogno di portare questa storia per le lunghe. Sarà il suo orgoglio a farlo agire così, non ho altre spiegazioni.

Finito il mio piatto, lavo le stoviglie che si sono sporcate il più velocemente possibile e  poi mi volatilizzo dalla sua visuale, andando in bagno. Vedo di darmi una rinfrescata veloce dopo aver preso un cambio, per non rischiare un indigestione.

Uscita dal box doccia, mi vesto, metto un filo di trucco e spazzolo i capelli. Tutto questo lo faccio con tutta la calma del mondo, per uscire di qui dentro il più tardi possibile.

Finisco di sistemarmi, ma non voglio uscire da qui dentro. Però non posso restare chiusa qui dentro per sempre, solo perché non mi sento sicura lì fuori.

Dovrò solamente ignorarlo e lasciarlo in pace, e sicuramente non avrò problemi, credo. Sinceramente preferivo quando stava zitto e si limitava a sorridere e scuotere la testa, le poche volte che lo interpellavo. Era molto più simpatico, di questo irascibile qui.

Faccio un bel respiro profondo, conto fino a 3 e abbasso la  maniglia. Esco dal bagno e non lo vedo da nessuna parte. Lo cerco discreta con lo sguardo, ma non c'è. Sarà uscito, meglio così.

Tiro un respiro di sollievo e cerco un passatempo. Mentre cerco un libro da leggere, il mio sguardo cade su un quaderno che si trova sul pavimento.

Lo raccolgo da terra e lo scruto. È molto carino, nero con gli anelli. Apro la prima pagina e leggo il suo nome. Non c'era dubbio che fosse suo, non credo sia venuto qualcun'altro a buttarlo sul pavimento.

Curiosa, lo sfoglio un po'. Sembra proprio essere un diario, ogni pagina è scritta, ma non mi soffermo a leggere, non mi sembra giusto. Arrivo all'ultima pagina che porta la data di oggi. Non mi pare averlo visto scrivere, quindi decido di sbirciare cosa dice.

Credo proprio che sto cercando di ottenere le cose nel modo sbagliato, o forse sto semplicemente pretendendo troppo, ma non mi arrenderò. Ho sbagliato prima a comportarmi in quel modo con lei, ma il problema di fondo è che non riesco a levarmi dalla testa le possibili conseguenze, se i ragazzi dovessero scoprirmi. Per questo sono nervoso. Forse ho commesso uno sbaglio, ma non posso tornare indietro. Adesso devo trovare un modo per farmi perdonare. Non posso perdere l'unica persona a cui forse tengo davvero. 

La mia scommessa - [Revisione In Pausa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora