Uscii dalla doccia infilandomi una vecchia felpa extralarge di James e tamponandomi i capelli alla buona con una salvietta asciutta. Mi piaceva indossare le magliette delle band che ascoltava mio padre da giovane. Forse era sciocco, ma mi dava l'idea di conoscerlo un po' di più, in quel modo.
Stavo ancora riflettendo su quel pensiero, quando aprii la porta del bagno, fiondandomi all'esterno. Avevo detto a Philip che ci avrei messo una decina di minuti e invece mi ero persa come al solito a rimuginare su ciò che stava accadendo nella mia vita. Quantomeno, non sentivo più quello strano peso sul petto, che mi schiacciava fino a pochi minuti prima.
Non appena ebbi messo piede fuori dalla stanza però, fui costretta a bloccare la mia corsa al pianterreno. Alex era appoggiato alla parete, con le caviglie incrociate e la schiena puntellata contro il muro. La mente probabilmente persa tra i suoi pensieri, ma gli occhi che, al cigolio della porta, si sollevarono strisciando implacabili sul mio corpo e incuneandosi tra le nicchie della mia pelle. Lascivi, risalirono il profilo delle gambe e s'illuminarono di uno strano divertimento quando lessero l'anno del concerto dei Clash, stampato sulla mia felpa, poi trovarono il mio viso e si piantarono lì. Netti, sfacciati, diretti, come al solito.
Non aveva ancora aperto bocca però.
Mi osservava con quell'espressione un po' infastidita che mi riservava ogni volta che mi comportavo in un modo che lui non approvava, il che accadeva sorprendentemente spesso. Quasi mi veniva da ridere, se pensavo a quanto era capace di mettermi soggezione i primi tempi a scuola. Adesso avevo imparato che fastidio e apprensione per lui erano due facce della stessa medaglia e quando si comportava in quel modo era semplicemente preoccupato per me.
«Da quanto tempo sei in quella posa da figo della situazione?» cercai di sdrammatizzare, mentre chiudevo con immotivata cautela la porta alle mie spalle.
Alex impiegò qualche istante a rispondere, perché sembrava che non fosse ancora pronto a mettere fine a quel braccio di ferro tra i nostri occhi.
«Da poco» replicò serenamente. Si staccò dalla parete con un gesto secco, prima di prendersela distrattamente con un ricciolo che ricadeva sulla sua fronte. «Philip mi ha cacciato» continuò, senza essere in grado di reprimere un sorrisino divertito che tagliò quella maschera neutra.
«E perché l'avrebbe fatto?» chiesi a mia volta, senza riuscire a dissimulare il tono lievemente ironico che avevo utilizzato.
Alex non ascoltava praticamente nessuno e l'idea che Philip potesse dirgli cosa fare mi rendeva praticamente raggiante. Forse esistevano davvero delle persone sulle quali sapeva di poter contare.
«Ha borbottato qualcosa sul fatto di dover gestire una personalità difficile» continuò scuotendo la testa, come se non credesse di aver sentito una tale esternazione.
Con l'ultima frase si era avvicinato al mio viso e adesso mi scrutava con uno strano divertimento negli occhi.
«Povero Philip» mormorai, mentre osservavo le sue mani avvicinarsi ai miei capelli. Constatò il loro livello di umidità con una smorfia infastidita. Evidentemente, oltre alle mie decisioni, non approvava neppure la mia repulsione nei confronti dell'asciugacapelli. «Non è affatto facile, avere a che fare con qualcuno di così testardo» continuai.
Lo vidi annuire lentamente, mentre l'angolo della sua bocca si arcuava in un ghigno. «Già, ne so qualcosa» replicò, fissandomi con tracce di ironia malamente dissimulate da quel tono noncurante che stava utilizzando. Tuttavia, non c'era reazione più chiara del modo con cui mi stava guardando, a metà tra l'esasperato e il divertito.
«Fingerò di non aver colto questa tua frecciatina» replicai, socchiudendo le palpebre. Come fingevo sempre di non rendermi conto di tutto ciò che succedeva tra di noi.
STAI LEGGENDO
NOCTE
Mystery / ThrillerSEQUEL DI IGNI C'è un equilibrio indissolubile che governa ogni cosa nel mondo. Non c'è gioia senza dolore. Non c'è silenzio senza rumore. Non c'è luce senza ombra. Fu in quel preciso istante che capii. Ero io. Ero sempre stata io, il punto di c...