Sabato 25 Dicembre
SOFIA
"Sofi, allora mi aiuti a portare i piatti in tavola?" chiede Sabrina posandomi una mano sulla spalla.
Deve avermi chiamato più volte perché si abbassa alla mia altezza per guardarmi negli occhi. La verità è che ero assorta nei miei pensieri mentre osservavo l'albero gigante in salotto abbellito con decorazioni rosse e rivestito con metri di tulle bianco.
Il fatto è che il Natale è sempre stata una delle mie festività preferite e i miei genitori riuscivano a rendere speciale questo giorno, perciò in questo periodo dell'anno la loro mancanza si fa sentire più del solito.
Uno dei ricordi più belli che porto nel cuore è proprio il momento in cui dovevamo addobbare l'albero, per noi era come una specie di rito; nostra madre nei giorni precedenti ci portava in giro per acquistare nuove decorazioni, così quando mio padre rientrava a casa con un abete vero ci mettevamo subito all'opera. C'è da dire che facendo scegliere sempre noi, fin da bambine, i primi alberi non erano poi questo bel vedere... ma ai nostri genitori ovviamente non importava la bellezza.
Dunque se continuiamo a riunirci per le feste lo facciamo solo perché i miei non avrebbero voluto vederci tristi e lontani. Soprattutto durante il Natale.È per questo che mi riprendo e mi alzo per seguire mia sorella. Non voglio rattristare anche lei.
Entriamo in cucina e nell'aria aleggia ancora il profumo fantastico dei dolci e dei biscotti di pan di zenzero che abbiamo sfornato ieri sera.
"Ti ho sentito mentre eri al telefono con Michele prima... sai che io non lo conosco abbastanza, ma mi fido di te e dopo averne parlato ieri sera con lo zio gli ho chiesto di lasciarvi frequentare di nuovo. Se tu guardandomi negli occhi mi giuri che non è stato lui a farti del male, ti credo."
Mi volto di scatto verso Sabrina perché non mi aspettavo tirasse fuori l'argomento ora.
"Non è stato lui" mi sbrigo a commentare decisa. "Sono inciampata da sola e non so perché Ilaria mi stia facendo questo."
Resta a fissarmi per qualche secondo prima di aprire di nuovo bocca.
"D'accordo. Non vedo perché una tua amica dovrebbe comunque farti questo, però ho intenzione di scoprirlo insieme a te." Commenta passandomi i piatti. "Ora, pensiamo al pranzo di Natale e togli quel faccino triste. Anche se so perché il tuo stato d'animo non è dei migliori. Ci stiamo sforzando tutti ma è sempre il terzo Natale senza di loro" replica Sabrina indicando con un cenno della testa la foto di famiglia appesa al muro accanto alla porta.
Ricordo quando avevamo scattato quella foto. Era il compleanno della mamma e quel giorno compiva quarant'anni. Si trattava di pochi mesi prima di quella maledetta estate e all'epoca mai avremmo immaginato che sarebbe stato anche l'ultimo compleanno per lei. Abbiamo deciso di tenere comunque appesa questa immagine perché rappresenta uno degli ultimi momenti felici tutti insieme ed è così che abbiamo sempre scelto di ricordarli.
Stando ben attenta a non lasciarmi scivolare i piatti di mano Sabrina mi attira in un abbraccio stringendomi forte.
"Siamo una famiglia e questo non cambierà mai. Comprendo il tuo essere fredda con gli zii, ma credimi che stanno soffrendo anche loro" mi dice all'orecchio con la voce le che si spezza sull'ultima parola.
Mi mordo forte il labbro per non cedere alle lacrime e annuisco mentre sono ancora tra le sue braccia. Dopodiché mi dirigo in sala da pranzo mentre Sabrina resta in cucina a recuperare i bicchieri. Vado diretta alla tavola dove trovo già seduti gli zii e Francesco, il fidanzato di Sabrina. Come da quattro anni a questa parte lui passa le feste con noi essendo fidanzato con mia sorella da quasi cinque anni.
Realizzo che praticamente Sabrina lo ha conosciuto alla stessa età in cui io e Michele ci siamo messi insieme. Chissà se tra cinque anni anche io e il mio ragazzo avremo questa stessa fortuna.
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- Senza via d'uscita -
ChickLitDA REVISIONARE Sofia: bella, talvolta diffidente, e brava ragazza di quasi diciassette anni. Ha perso i genitori in un incidente stradale due anni prima, tuttavia non è sola. Ci sono sua sorella ed il resto della famiglia a prendersi cura di lei. Fi...