Capitolo 23 - Pioggia benedetta

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Venerdì

SOFIA

Il vederci arrivare insieme ogni mattina provoca diverse reazioni. Sono certa di essere invidiata dalle ragazze di questo istituto, mentre i compagni di classe non nascondono la curiosità.
Soprattutto i miei nuovi amici.

"Torni ad essere mia cugina?"

"Giulia, sono quasi certa che non lo siamo mai state. Non funziona così, non basta uscire con tuo cugino per esserlo." rispondo, bevendo l'ultimo sorso del mio succo all'albicocca.

"È uguale, ormai fai parte della famiglia" commenta Giulia ignorando la mia puntualizzazione.

"Cos'è cambiato? Siamo passati dal non volerlo sentire nominare al vedervi più affiatati di prima. Solo io mi domando come sia possibile?" sbaglio, abbiamo un temerario.

"Alberto, non vi ho mai raccontato i motivi della rottura né lo farò ora. Si è trattato di un equivoco che Michele, non volendo chiarire con me, ha ingigantito. Riconosco che è difficile da comprendere, visto il mio essere appena stata vaga, ma questa storia non riguarda solo noi. Mi dispiace." è la migliore spiegazione che possa concedergli.

Annuiscono e capisco che se la faranno bastare.
Poi non resisto oltre.

"Però prima di tornare in classe posso rivelarvi qualcosa... stasera ceniamo insieme nel suo appartamento."

Mi imbarazza dirlo ad alta voce, era ben diverso scriverlo via messaggio a Laura.

Il mio amico si sistema meglio gli occhiali sul naso e appare contrariato, cerco comunque di non farmi influenzare dal suo umore.
Spero possa cambiare idea su Michele, anche se non ne farò una questione di vita o di morte.

"Ma quanto cavolo sei fortunata?" Vanessa urla senza ritegno, a differenza mia.

"Te l'ho già detto che ti invidio?"

Più o meno cento volte.


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MICHELE

Sono fuori casa di Sofia, in attesa che esca.
Da perfetto gentiluomo scoperto in quest'istante, mi trovo esattamente davanti al portone pronto a ripararla dalla pioggia.
Ha iniziato a diluviare da qualche ora, costringendomi ad impiegare il doppio del tempo per arrivare fin qui.

"Ehi..." mi volto e per poco non ci resto secco.

Indossa un tubino di colore - mi avvicino per ammirarla meglio - non bianco, ma direi crema. Con un paio di décolleté dello stesso colore. I suoi lunghi capelli neri le ricadono morbidi sulle spalle e sul seno. Sono costretto a guardare da un'altra parte, altrimenti la riporto dentro e rinuncio a tutti i buoni propositi.

"Bella seratina che ho scelto, eh?"

"Il meteo non conta." risponde arrossendo.

"Così si ragiona. Ah, prenditi un golfino che ha rinfrescato."

Mentre la aspetto di nuovo, vedo tremare la mano che regge l'ombrello.

Chi è lo sfigato adesso?

Non appena si copre per bene raggiungiamo la mia auto.
Sperando sempre di riuscire a guidare.

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SOFIA

"Ma è magnifica! Guarda che bel piano cottura. Ed il forno di ultima generazione! Oddio, non riesco a smettere di guardarla." forse sono andata su di giri.

Ad un certo punto Michele mi afferra per la vita e mi accompagna lontano dalla cucina.

"Devo essere geloso perfino di lei adesso? Ha ricevuto più complimenti di me." per fortuna sta sorridendo.

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